Agosto, mese durissimo per noi gatti. Che tragedia! Bene che ci vada finiamo infilati a viva forza in una gabbietta portatile di plastica, incastrati nel bagagliaio della macchina o peggio nella stiva di un aereo o di un traghetto. E non c’è disperato e implorante miagolio che tenga per sottrarsi alla tortura e per evitare poi la sorte di finire chiusi in una casa di villeggiatura o in una stanza di albergo.
Ma la maggior parte di noi finisce nella casa di nonni rimbambiti che malvolentieri ci accolgono e più malvolentieri ci danno qualche avanzo di pranzo per nutrirci. Per non dire di quelli di noi che restano abbandonati nell’appartamento in attesa continua della vicina di casa o del custode del palazzo che vengono ogni tanto per darci da bere e mangiare e controllare che siamo ancora vivi. E dal balcone guardiamo con invidia qualche confratello randagio che sì, è vero, deve procurarsi ogni giorno da mangiare, ma ha la libertà di andare dove vuole e di farsi le sue scappatelle erotiche, che il più delle volte noi accasati non saremmo in condizioni di goderci perché hanno questa fissazione di castrarci. Vorrei vedere loro, gli umani, se fossero presi come animali da compagnia da extraterrestri quanto piacere avrebbero nell’essere sterilizzati.
Poi si meravigliano se al ritorno trovano tende strappate, divani graffiati e le nostre deiezioni fuori dalla vaschetta che ci hanno destinato. E si stupiscono pure se ci trovano scostanti e freddi, non disposti a fare le fuse e gli strofinamenti che a loro piacciono tanto. Spiegano tutto con la considerazione che siamo rancorosi e dispettosi e che prima o poi torneremo alle nostre melliflue abitudini.
Ma lo sanno bene che noi gatti non siamo sempre così disponibili come i cani, che dimenticano sempre tutto, pronti a far festa e scodinzolamenti o come quegli indifferenti animali stranissimi che a volte mettono in casa come le tartarughe o quell’orrore di criceti cretini che stanno sempre a girare come pazzi intorno alla ruota chiusa con loro nelle gabbiette. Sono così brutti che non ci è mai passato per la mente di tentare di mangiarli.
E questi sarebbero animalisti? Per carità! Sono solo degli egoisti, e noi che lo sappiamo bene li ricambiamo adeguatamente decidendo noi e solo noi quando fare o accettare moine. Sarà per questo che, nonostante il dichiarato amore per noi, difficilmente ci fanno giocare con i bambini, mentre non hanno problemi a farli stare vicinissimi ai cani.
I cani, appunto! Una volta tra gatti e cani era battaglia continua, ma a furia di metterci vicini, siamo diventati pigri e indolenti e ci siamo abituati a una convivenza innaturale. E pure quando gli umani litigano tra loro continuano a dire che sono “come cani e gatti”. Valli a capire!
E sono, questi benedetti umani, litigiosi e soprattutto rumorosi. Che gusto ci sarà, mi chiedo io, a stare a rincretinirsi davanti a quel coso che chiamano televisore sempre ad altissimo volume. E tutto quello che fanno, si traduce comunque in rumore insopportabile, come occasione dei compleanni con applausi, grida, schiamazzi e canti stonati, per non dire delle feste comandate con quella incomprensibile passione per i botti, con quel fragore che proprio non capisco perché amino tanto. Sono così scemi che si meravigliano quando noi per sottrarci al loro rumoreggiare assordante ci nascondiamo.
Per fortuna finisce che abbiamo sempre noi la meglio, perché siamo furbi e scaltri. Ricordo quando la mia padrona per un certo periodo è stata lontana da casa e mi ha affidato al marito che di me non voleva proprio saperne, lamentandosi sempre che avrebbe preferito un cane. Fatale che mi fosse antipatico. Rimasti, però, in casa soli, io e lui, decisi che avrei dovuto fare di tutto per conquistarlo. E ci riuscii. Una volta strofinandomi intorno al collo mentre era seduto in poltrona a guardare la televisione con quei miagolii strappalacrime, che quando vogliamo noi sono irresistibili, una volta col trucco infallibile di guardarlo dal basso verso alto aprendo la bocca fingendo il miagolio strozzato in gola, una volta ostentando un’inappetenza che lo preoccupò molto, temendo che la moglie, al rientro, mi trovasse sciupato. E quando la moglie tornò, invece di trovarmi affettuoso come sempre ero stato con lei, sfuggii alla sua presa e appena mi fu vicina, soffiai così ferocemente da spaventarla.
Insomma il padrone di casa sono io e per fortuna che c’è la pubblicità che li costringe a comprare crocchette sfiziosissime e tanti prodotti di bellezza.
Poi, purtroppo, arriva il mese di agosto con le fissazioni per le vacanze. Per fortuna il mese finisce e non corriamo mai il rischio, come i cani, di essere abbandonati per strada. Non ci credete? Avete mai visto un gatto lasciato sotto il guardrail di un’autostrada?