Quando i confini sono stati demoliti, i ciliegi e i mandorli si sono ritrovati carichi dei frutti e di fiori dell’amore per diffondere l’amore che tutto può. Che dove gli altri vedono e impongono confini noi vediamo orizzonti infiniti dove il tramonto è solo il sole che bacia il mare e la terra nel flusso e riflusso dell’amore, che… avrei tante cose da dire… ma… dico solo… Di più… perché il Di Più si trova oltre il confine dei confini che aspetta i coraggiosi dell’amore per il Ti Amo di più!
In questi mesi, oltre a darci i confini su cui abbiamo riflettuto, ci hanno imposto l’uso della mascherina che se da un lato serve a tutelarci, forse, dal Coronavirus, dall’altro ha un notevole significato simbolico che interessa la nostra parte più nascosta. Dietro una mascherina si può nascondere il sorriso, una smorfia, si può nascondere se stessi.
Si può apparire diversi da ciò che realmente siamo. Ogni espressione facciale viene camuffata, seminascosta. Nasconde una parte importante del nostro viso, nasconde quelle labbra che si schiudono per parlare, sussurrare, gridare, ma anche per baciare. Nasconde il naso che serve per respirare non solo gli odori ma la vita stessa e tutto ciò che ci circonda. La mascherina ci trasforma all’esterno ma dentro di noi siamo sempre noi e non possiamo nascondere né cosa siamo né cosa desideriamo e vogliamo. Restiamo quegli esseri che sono venuti al mondo per conoscere se stessi, il mondo stesso e l’amore. Siamo quegli esseri di luce che su questa frequenza terrena siamo giunti per fare un’esperienza materiale restando luce.
Dietro una mascherina, come faremmo per carnevale, possiamo far finta di essere un altro noi, possiamo nasconderci ma non possiamo sottrarre alla vista dall’anima chi realmente siamo. Non possiamo far finta di non sentire ciò che questa ha da dirci, ed è lì che deve avvenire il cambiamento. Deve avvenire nel coraggio di gettare via quella mascherina che ci siamo messi o che ci hanno fatto indossare attraverso gli schemi che ci sono stati trasferiti già da quando siamo nati, passando dalla moralità decisa non si sa da chi, al bigottismo di regole religiose che nulla hanno a che fare con la spiritualità, con Dio, con l’Amore.
Non dobbiamo gettare la mascherina chirurgica che ci hanno dato contro il COVID-19 ma quella che, forse, ci ritroviamo sulla nostra energia che invece vuole respirare l’odore dell’amore… il profumo… lungo la Via imperiale verso la trascendenza dell’amore che possiamo sentire man mano che sboccia come un fiore che non ha un nome perché contiene ogni fragranza che inebria fino ad inondare ogni nostro respiro di un profumo anch’esso senza nome.
Dobbiamo gettare la mascherina che talvolta nasconde i nostri pensieri a cui impediamo di diventare note musicali che formano la vibrazione più alta nel sussurro dell’amore. Quando la nostra anima incontra l’altra anima che fa scoprire che “Sei Amore”, che mentre ti guarda ti fa entrare dentro te stesso e dentro l’altro, che mentre la guardi non puoi fare a meno di restare in silenzio per ascoltare meglio e parlare con ogni respiro… che non potrai fare a meno di leggere raccontando della sua divina bellezza… insieme si deve diventare coraggiosi per spogliarsi della mascherina che soffoca ogni cosa, che non protegge ma impedisce il respiro dell’anima.
Bisogna lasciare che le anime si prendano per mano per andare oltre il confine che aspetta i coraggiosi dell’amore. Dove lo spazio e il tempo parlano dell’essere l’Uno dell’altro pur dentro quell’imbarazzo che sarà solo l'orizzonte per provare a trattenere un’emozione che non ha confini. Sì, perché gli incontri, quelli che devono avvenire per elevarci e farci conoscere la vera dimensione della grandezza di noi stessi e dell’amore che da noi si propaga, avvengono senza le mascherine. Servono a portarci oltre il confine che sovente noi stessi abbiamo tracciato senza rendercene conto.
Nessuno può fermare ciò che il Creatore di tutto ciò che È ha organizzato per noi. Nemmeno una mascherina che nasconde una parte che consente al verbo di palesarsi per essere veramente vivo. Non serve fare come i bambini che si mettono sotto le lenzuola e compongono un monologo per parlare al destinatario restando da soli. Come se quel lenzuolo che ci copre, come se sotto quelle coperte potessimo sfuggire ed essere protetti. Protetti da chi se non da noi stessi? A che serve un monologo che ha un solo spettatore che siamo sempre noi? È vero, esiste il libero arbitrio ma, in questo caso, servirebbe a dar spazio all’accontentarsi. Significherebbe rinunciare ad assaporarsi la vibrazione dell’amore.
Noi, invece, ci accontentiamo solo del meglio che c’è oltre i confini. Di incontri, nella vita, se ne possono fare tanti ma… l’Incontro… quello che ti stravolge la vita, quello che fa diventare tutto un gran bel casino è già stato stabilito sin da quando siamo arrivati sulla frequenza terrena. Quando si palesa ai nostri occhi allora bisogna seguirlo senza dover affrontare nessun viaggio fuori di noi.
Bisogna solo sapersi “sentire” con l’anima e ascoltarsi con la mente. Bisogna semplicemente lasciare che il coraggio di aver coraggio ci spinga a fare il primo passo per iniziare il cammino verso la Via Imperiale. Cancellare i rumori del frastuono che non ci appartiene e lasciare che l’anima ci parli di lei. All’inizio sembra quasi uno stordimento, non sai se hai le vertigini. Se sei sobrio o ubriaco ma sai che qualcosa di straordinario sta accadendo.
Dentro quello che chiameremmo smarrimento non ci si smarrisce ma ci si ritrova in un luogo dove nulla può essere programmato perché il programma, per quanto noi vorremmo cambiarlo, non appartiene all’uomo materiale ma alla sua anima e l’anima non conosce confini e non si nasconde nemmeno dietro una mascherina e nemmeno sotto un lenzuolo.
Bisogna allora gettare la mascherina, bisogna alzare il lenzuolo e gettare via le coperte. Bisogna svelarsi. Quello che si sentirà addosso dopo aver tolto il velo non sarà freddo per esserci scoperti ma il brivido dell’amore che corre lungo ogni parte di noi per iniziare a farci attraversare la soglia del Tempio e conoscere l’amore.
L’amore, quello che trascende la materia e si sperimenta dentro la materia, porta alla conoscenza dell’Estasi Divina dove la mente lascia spazio al volere delle anime che hanno il coraggio dell’Amore nella fusione della Trinità, (Agapè, Philia ed Eros) che diventa la preghiera a Dio per fare di noi quei coraggiosi che conoscono sempre più il Ti Amo di più. È giunto il tempo, anche per te, di trasformare il monologo in un articolo per scrivere il tuo Ti Amo di più.