Il forest bathing è una pratica di completa immersione nella natura che permette di sentirsi rigenerati, oggi più che mai necessario. Shinrin-yoku, in italiano “bagno nella foresta” o “trarre giovamento dell'atmosfera della foresta”, è un termine in lingua giapponese che indica un particolare metodo di cura vicino all’aromaterapia. Diffuso in Giappone alla fine degli anni ’70, curarsi nella foresta è assolutamente efficace, non ha controindicazioni, è economico e alla portata di tutti. Sappiamo che l’uomo ha bisogno di vivere connesso con l’ambiente naturale. Nei Paesi industrializzati la maggior parte del tempo viene trascorso in ambienti chiusi, o forzatamente tra le mura domestiche, come nel periodo di prevenzione dalla pandemia.
Questo tipo di terapia sostiene che trascorrere del tempo nella natura, in giardini, boschi o parchi con una densa presenza di alberi, può avere sorprendenti benefici per la salute. Una serie di studi ha permesso di scoprire che quando le persone passano alcune ore alla settimana in un ambiente più verde, vi è un aumento della funzione immunitaria. Per questo motivo se una persona cammina in un bosco e respira profondamente può godere di numerosi benefici, tra i quali la diminuzione della frequenza cardiaca e della pressione sanguigna, la diminuzione dello stress e, di conseguenza, la cura di alcune forme di depressione.
In realtà il forest bathing è proprio un bagno di natura a tutti gli effetti, un’esperienza immersiva nel verde davvero rigenerante, capace di operare una disintossicazione fisica e mentale grazie ai numerosi benefici che gli alberi hanno sul sistema nervoso umano. Come tutti gli esseri viventi le piante hanno un proprio campo elettromagnetico. Sebbene di debole intensità il loro è biologicamente simile a quello umano. Questo spiega il motivo per cui ci sentiamo ‘ricaricati’ dopo una passeggiata nella natura. Si ritiene così che venga aumentata l’energia e stimolata la creatività, grazie alla migliore ossigenazione. Il merito di tutti questi benefici sarebbe da attribuire ai fitoncidi, oli essenziali presenti nel legno, che gli alberi rilasciano per difendersi dai parassiti, di grande beneficio per gli esseri umani. Si tratta di composti sotto forma volatile, i quali entrando nel nostro sistema circolatorio attraverso i polmoni, agiscono sui vari organi migliorandone la funzionalità.
Il bagno nella foresta, non rappresenta una semplice scampagnata nei boschi, ma una totale immersione nella natura, con la quale è necessario riuscire ad entrare in connessione profonda. La passeggiata dovrà essere meditativa e consapevole, spalancando tutti i cinque sensi. Bisogna anzitutto respirare profondamente, inalare l’odore degli alberi, del legno, delle foglie, delle resine, della terra, dei fiori. Poi ascoltare tutti i suoni che ci circondano, il canto degli uccelli, il ronzio di insetti, il mormorio dell’acqua. Bisogna prestare attenzione alle sensazioni che si provano quando passa il vento, o un raggio di sole attraversa le fronde, o una foglia cade sul prato, cercando di percepire ogni superfice. Infine, bisogna avvicinarsi a un albero e abbracciarlo, accarezzare il tronco, osservare le varie tonalità di verde, gioire della sua maestosità e solidità. Solo usando tutti gli organi di senso ci si potrà sentire parte dell’ambiente e non semplici spettatori.
Lo studio giapponese ci dà un’importante notizia: sono gli alberi presenti nella macchia mediterranea i più ricchi di sostanze volatili naturali. In Italia siamo quindi fortunati, poiché la maggior parte delle specie ‘curative’ sono proprio nel nostro Paese. Ad esempio, se si sceglie di passeggiare in mezzo a un uliveto, saranno i polifenoli ad apportare benefici antiossidanti, mentre in mezzo a un bosco di pini saranno gli effetti balsamici ad influire sul sistema respiratorio.
Dal Trentino alla Toscana, passando per Piemonte, Lazio, Abruzzo, Molise, in tutte le nostre regioni è possibile avvicinarsi a questa pratica rigenerativa, attraversando boschi di abeti, faggi, ontani, lecci, sugheri, frassini, pioppi, betulle.
Ci sono betulle che di notte elevano radici. E tu non crederesti mai che di notte gli alberi camminano e diventano sogni.
(Alda Merini)