Immagino una moda di qualità, più comoda, più essenziale e senza tempo. Il Fashion System, quello che conosce bene i mercati, ha da sempre differenziato gli approcci commerciali e stilistici nei vari contesti in cui lavora; oggi la sfida è ancora più alta e consiste nel calare il proprio brand in un universo fatto di comunità, che hanno percepito il COVID-19 in modo differente. Conoscere approfonditamente le culture e gli stili di vita locali sarà indispensabile.
Abbiamo incontrato Marcello Tortora, CEO di Medias srl, membro Comitato Promotore di Azione e marketing manager del brand Fracomina, esperto di comunicazione d’impresa con un’esperienza ventennale nel mondo del fashion, che sa cosa significa, trovarsi a gestire, ai tempi della pandemia oggi, una rete di oltre cento monomarca nel mondo.
Durante questa fase critica di emergenza sanitaria, per Marcello è indispensabile che ogni imprenditore ripensi la propria strategia di comunicazione e costruisca in fretta le basi di un futuro completamente nuovo, dove l’approccio all’acquisto seguirà diversi percorsi emozionali: “Stiamo assistendo ad un cambiamento epocale su due fronti: da un lato la scala delle priorità di ognuno e dall’altro il cambiamento delle abitudini tempo/spazio. Le esigenze sono cambiate e quindi gli acquisti, sia dei buyer che dei consumatori finali, saranno più ragionati e coerenti. Negli show-room si parlerà un linguaggio più tecnico e si prediligerà la consistenza del prodotto non solo la sua allure; assisteremo ad una razionalizzazione della profondità delle collezioni, il che darà il passo ad una tempistica di vendita più tranquilla e meno frenetica”.
Per le prossime stagioni si prevede quindi una virtualizzazione delle collezioni con piattaforme tecnologiche all’avanguardia, lo show-room del futuro sarà in Cloud con una usability customizzata cliente per cliente, dove sarà possibile un approfondimento tecnico reale, capo per capo e dove, secondo Marcello Tortora, bisognerà ripensare a un progetto operativo con la diminuzione degli spostamenti per ricerca e sviluppo, soprattutto da e per la Cina.
Fortunatamente, il brand Fracomina con la gestione di trenta industrie oltre oceano, per la produzione dei propri capi, aveva fin dalla sua nascita, nel 2004, investito in high tech: “Il ciclo di produzione e prototipazione è totalmente gestito da un sistema unified communications, dove vengono minimizzati viaggi e spostamenti ed accelerati i processi di feedback e report. Fino a qualche anno fa, ogni capo girava il mondo almeno quattro volte, attualmente abbiamo ridotto, grazie alla tecnologia di prototipazione in rendering, della metà i giri di prodotto”.
Attualmente l’azienda sta lavorando ad una piattaforma di Experience Shop, il cui scopo è immergere i buyers all’interno di un mondo metà reale e metà virtuale, per dare la possibilità ai clienti di concentrarsi sull’essenza stessa dei prodotti, una sorta di Wikipedia delle collezioni.
Abbiamo chiesto a Marcello anche cosa avrebbe cambiato della collezione Primavera-Estate Fracomina, alla luce della pandemia: “Non è stato cambiato nulla della collezione perché studiata lo scorso anno, come per tutti gli stilisti del resto, ma abbiamo sottolineato, con la comunicazione social, alcuni prodotti che, con grande sensibilità e anticipando i tempi, il nostro ufficio creativo aveva realizzato, come, ad esempio, la serie di magliette Stronger, dove le parole usate sembrano essere state scritte proprio in risposta a quello che sta succedendo”. Un’ottima strategia di comunicazione che corrisponde alla mission del brand, leader nel realizzare capi iperfemminili, sdrammatizzati da particolari strong, in grado di esaltare la bellezza naturale di ogni donna, seguendone l’evoluzione.
Per la nuova collezione Primavera-Estate 2020, cromie intense sono state abbinate alle sfumature più dolci del rosa antico e della carta da zucchero, disegnando pattern rigorosi – come il gessato del due pezzi con giacca doppiopetto – o scegliendo l’armonia di stampe delicate da rendere strong con i contrasti. La forte passionalità e l’approccio sensuale della donna Fracomina viene sottolineato da giacche corte, jumpsuit iconiche, top animalier, minidress frizzanti e punti vita evidenziati da pantaloni che seguono la silhouette e si allargano sul fondo, risaltando il fit perfetto.
L’unicità dell’outfit è assicurata anche dall’implementazione dei protocolli di sicurezza, ai quali il team sta lavorando ultimamente per rendere ancora più sicuri i propri capi che, già prima della pandemia, erano comunque trattati in un tunnel di panificazione a 5 camere misto vapore/aria, capace di garantire un abbattimento batteriologico: “Bisogna ampliare i protocolli di sicurezza, seguendo non solo le norme generali dettate dal Governo ma anticipando le paure dei consumatori, solo sul concetto dell’igiene e della sicurezza, gli italiani hanno standard diversi dal mondo intero. Si dovrà essere capaci di parlare la lingua del posto per non perdere quote di mercato ed essere capaci di comunicare, utilizzando delle strategie di focus Group dove, per ogni nazione, si punterà all’engagement più aderente a quella realtà”.
La qualità e la proposta stilistica per Marcello Tortora andranno quindi riviste secondo i concetti del feel good e della comodità, sostituendo il real fashion al fast fashion, dato che il consumatore cercherà prodotti di abbigliamento più sicuri, ovvero capaci di superare le mode temporanee e di durare nel tempo.
Le nuove collezioni del fashion system avranno come musa ispiratrice il modello della resilienza: “Essere resilienti significa saper fronteggiare senza traumi eccessivi gli urti che possiamo ricevere. Con il brand Fracomina, ci siamo trovati a lanciare proprio nei mesi di inizio del COVID- 19 un progetto di icon-denim con una grande campagna pubblicitaria televisiva e social, che è il Jeans Bella; quello è l’esempio di un prodotto resiliente, un prodotto capace di incarnare il concetto di feel good, grazie all’ingegnerizzazione del capo, un prodotto che dura nel tempo, alla moda e ci mette di buon umore. Sentirsi bella non è qualcosa di effimero ma è il modo migliore per superare la bruttezza di questi tempi, qualcuno diceva la bellezza salverà il mondo”.