Un articolo pubblicato sulla rivista Ecology Letters riporta una ricerca sulle alghe nei laghi che ha uno stretto collegamento con il problema della biodiversità. Chris Filstrup, un limnologo al Natural Resources Research Institute (NRRI) della University of Minnesota-Duluth, assieme a Katelyn King e Ian M. McCullough della Michigan State University ha esaminato le varie specie di alghe presenti in un ecosistema per capire se specie multiple abbiano lo stesso numero di individui a prescindere dal numero delle specie. La conclusione è che il funzionamento di un ecosistema può essere misurato dall'analisi dell'uniformità delle specie in modo migliore che considerando solo il numero di specie che vivono al suo interno.
Il problema della biodiversità sta diventando sempre più importante in un mondo con ecosistemi che si stanno riducendo dal punto di vista sia quantitativo che qualitativo e in certi casi stanno collassando. Tuttavia, valutare il territorio occupato da un ecosistema è una misura relativamente semplice, fare un censimento di animali e piante è più complesso, capire se il livello qualitativo sia sufficiente a mantenerlo stabile è molto più complesso. Nella misura di un ecosistema, è facile pensare che avere un elevato numero di specie che vi vivono sia positivo ma secondo questa nuova ricerca questo non è il parametro più importante.
La limnologia è una branca dell'idrologia che si occupa di acque interne come i laghi studiando le caratteristiche biologiche, chimiche e fisiche delle loro acque, nel caso dei laghi acque dolci. I confini con l'ecologia acquatica e con l'idrobiologia sono oggetto di discussione e possono derivare da convenzioni che definiscono le competenze dei vari esperti.
Il limnologo Chris Filstrup ha guidato una ricerca sulle alghe nei laghi degli USA continentali per capire l'importanza dell'uniformità delle specie che vi vivono in relazione al numero di individui per specie. Specie di alghe tossiche possono causare grossi danni in un lago quando diventano troppo abbondanti. È un esempio di una comunità ecologica dove c'è una forte non uniformità e una specie diventa predominante. Analizzando i dati raccolti in 1.130 laghi degli USA, i ricercatori hanno trovato casi nella distribuzione di specie di fitoplancton e zooplancton con mancanza di uniformità che hanno mostrato problemi di biodiversità.
Il caso delle specie di alghe tossiche che possono infestare un lago è solo un esempio in una ricerca mirata a certi tipi di ecosistema. È un tipo di studio che viene condotto con attenzione perché la proliferazione di alghe tossiche può diventare pericolosa anche per gli animali che vivono nelle vicinanze di un lago e può diventare un problema anche per gli esseri umani di quella zona. Ciò significa che ci sono parecchi dati su cui Chris Filstrup, Katelyn King e Ian M. McCullough hanno potuto lavorare per trarre le loro conclusioni sull'importanza dell'uniformità nella salute di un ecosistema.
In una situazione di cambiamenti climatici, un ecosistema in cui c'è un'uniformità ridotta con una specie dominante può essere a rischio. Il cambiamento nelle condizioni può colpire quella specie e creare squilibri anche peggiori in tutto l'ecosistema. Negli anni scorsi, altre ricerche avevano identificato l'esistenza negli ecosistemi di specie chiave per il loro buon funzionamento e sul pericolo di una sorta di effetto domino nel caso dell'estinzione di quelle specie.
L'esame dell'uniformità potrebbe aggiungere un'ulteriore chiave di lettura per capire se un ecosistema sia in salute. Nell'esame dei laghi continentali degli USA i ricercatori hanno trovato situazioni diverse e ciò rende complessa l'analisi dei dati. È un tipo di ricerca che continuerà e verrà integrata con altre riguardanti ecosistemi di altro tipo. L'obiettivo finale è avere un'idea migliore della situazione della biodiversità e della salute degli ecosistemi a livello globale per poter agire dove necessario in modo mirato per poterli salvaguardare.