Questa nuova esperienza artistica nasce dal fortunato incontro con un designer, l’architetto Ivano Vianello, creatore di una serie di lampade da tavolo con paralume in carta.
La materia che costituisce le lampade, carta Fabriano goffrata, e la forma hanno subito affascinato e ispirato la Zuriato, tanto da proporre al designer un suo intervento pittorico sui paralume. La suggestione dell’oggetto, che pare essere quasi una valva di mollusco, ha ispirato Claudia, veneziana DOC, nella scelta dei soggetti e del tema ispiratore.
Queste “rilucenze emergenti”, come evocato dal titolo della mostra, sono le conchiglie e la fauna in genere che da sotto la sabbia lagunare, alla luce radente dell’alba e del crepuscolo si palesano per brevi momenti luccicando sotto il pelo dell’acqua.
Anche in questa occasione è immediatamente riconoscibile la sua mano pittorica, anche se il tratto questa volta è dato dalla punta di pastelli a olio e non dall’uso del bulino che, incidendo la stratificazione di colori, palesa forme evidenziando tinte e sottotoni. Il paralume cartaceo non è solo un mero supporto per il tratto pittorico, ma un elemento tridimensionale che si fonde in un tutt’uno con il soggetto pittorico e il segno che lo definisce.
L’artista ci costringe a cogliere la pittura osservandone il “volume” e sorprendendoci nella definizione dei soggetti a seconda del punto di vista e dell’intervento della luce delle lampade stesse. Infatti la materia pittorica si trasforma, se osservata a luce accesa o spenta, nel buio di una stanza o alla luce diffusa del sole.
In mostra anche una serie di disegni a olio realizzati durante il periodo di creazione delle “lampade”. Definiti dal medesimo tratto, appaiono come pause di riflessione tematica, quasi un onirico viaggio bidimensionale che abbraccia i più diversi contesti e soggetti.