M'illumino di Meno è la giornata del risparmio energetico e degli stili di vita sostenibili, ideata nel 2005 da Caterpillar e Rai Radio2 per chiedere ai propri ascoltatori di spegnere tutte le luci che non sono indispensabili. Un'iniziativa simbolica e concreta che fa del bene al pianeta e ai suoi abitanti.
M'illumino di Meno torna il primo Marzo 2019 ed è dedicata all'economia circolare. L'imperativo è riutilizzare i materiali, ridurre gli sprechi, allontanare "il fine vita" delle cose. Perché le risorse finiscono, ma tutto si rigenera: bottiglie dell'acqua minerale che diventano maglioni, carta dei giornali che ritorna carta dei giornali, una cornetta del telefono diventa una lampada, fanghi che diventano biogas. Dall'inizio di M'illumino di meno, in 15 anni, il mondo è cambiato.
SILOS vuole dare una sua testimonianza e sostegno alla lodevole iniziativa, ormai longeva ed entrata nelle nostre case, città e soprattutto persone. Gli artisti si presteranno a sperimentare nuove strade. Come ogni inizio si procede a tentoni, al buio, senza un percorso predefinito. LʼArte sarà al buio? A noi tutti, il compito di dare una risposta.
Nel 2019 ricorre anche lʼanniversario dei 180 anni della “nascita” della fotografia. Nellʼoccasione di Mʼillumino di più, lʼarchitetto Giulio Zannier, ricostruirà a grandezza dʼuomo, una camera obscura per donare la magia dei primi tentativi che portarono Daguerre e Niepce allʼinvenzione che più di tutte ha trasformato in nuova modernità il mondo. Il professore Massimo Donà e Italo Zannier dialogheranno sulle sue evoluzioni, misteri ed origini. Ambra Curato leggerà ed interpreterà le istruzioni da manuale del "Ventilatore polmonare meccanico" usato da Emergency nei contesti di scarse risorse tecnologiche.
Afferma Mara Rumiz di Emergency: . . .“ Può sembrare strano che Emergency, che si occupa di ospedali e ambulatori e che nel proprio statuto oltre alla sanità, ha la cultura di pace, partecipi a Mʼillumino di più “ spiega Mara Rumiz . . . “Ebbene, Emergency che in Africa e in Medio Oriente ha quotidianamente a che fare con il blackout energetico a causa della scarsa copertura o della guerra, sa come attrezzarsi e, soprattutto, essendo assolutamente consapevole di quanto importante sia l'energia per il funzionamento degli ospedali - e in particolare delle sale operatorie - , è attenta ad evitare ogni spreco.
Ringrazio Silos che con la consueta sensibilità sa trasformare un messaggio sulla salvaguardia del pianeta in un progetto artistico di grande valore. “ SILOS avrà lʼonore di presentare in prima esecuzione Symphony from the Next World (2019), performance per pietra focaia, candela e archetto da contrabbasso del compositore Claudio Ambrosini. Nella poesia di Antonio Arévalo, poeta, curatore d'Arte contemporanea e ex Addetto Culturale del Cile in Italia, cʼè una vita e una vocazione letteraria attraversata da più orizzonti e più lingue, da più terre e più ombre, questo e quello che lui ci proporrà attraverso una lettura performatica del poema "Domus Aurea" che fa parte della sua ultima raccolta poetica. Il maestro Vincenzo Eulisse, dal vero dipingerà al buio unʼopera in omaggio al suo amico e compagno di strada Emilio Vedova.
Luigi Viola,The original lux aeterna e trappole cinesi. Performance collettiva. Il pubblico è invitato ad esplorare uno spazio completamente privo di illuminazione, utilizzando delle torce a pressione manuale prive di batteria e di qualsiasi necessità di ricorso alla rete elettrica. In questo spazio ludico ci si può riconoscere tra amici e avvicinarsi al tavolo per servirsi da bere mentre ci si fa reciprocamente luce. Un gioco antico per riappropriarsi del fascino del buio e per un contestuale uso critico delle risorse energetiche.
Michele Sambin Il suono ci circonda , performance „...Tolto tutto resta il respiro. Parto da questo. Uso il fiato, lo spingo dentro un tubo e attraverso un imboccatura ad ancia ottengo un suono che diffondo nello spazio attorno a me in forma circolare...“ Il suono ci circonda è una nuova versione, al buio, della performance realizzata alla Galleria del Cavallino (Venezia) nel 1977. La performance è documentata da disegni che possono essere visti solo se illuminati in trasparenza da una candela posta dietro al foglio. I disegni sono stati realizzati per il progetto SILOS Mʼillumino di più. Mario Gazzarri presenterà Geovetrìa 2019, filati connessi e vetro , installazione murale di una ragnatela colorata che evoca i legami cosmici tra gli elementi, mentre la magia delle sfere aiuta lʼumanità ad attraversare il tempo nello spazio profondo. Filippo Zuriato presenterà Vu Cumpràʼ! terracotta dipinta, serie de “il Moro di Venezia”, 2016.
“…La produzione industriale si rinnova evolvendo la propria filiera nel riciclo della materia, avviando così un ciclo produttivo virtuoso, che consente alle industrie di rigenerarsi nella “green economy”. Parallelamente perfino la “black economy”, per stare al passo con le produzioni ecosostenibili, dovrà mutare le proprie sofisticazioni in “green”.
Attraverso un attento processo di ricerca e selezione di materiali di riciclo, costruisce le sue opere, dove ogni dettaglio, ma segue un preciso pensiero compositivo. Lʼattenzione è volta alla forma, alla cromia, ai materiali. Con magneti ed altri artifizi, molti lavori diventano interattivi e coinvolgono il pubblico in processi di smontaggio e trasformazione. Lalage Florio presenterà gli arazzi, Tabula Rasa Blue, il taglio/lacerazione fatto con il cutter eʼ suturato e ricoperto da garze imbevute di colore, che si aprono come un chakra/loto avvolgendo il quadro, luce dellʼanima in un mondo opaco. In unʼoperazione alchemica di ricostruzione del sé come su un tavolo chirurgico. Per il vernissage lʼartista proporràʼ performance in cui ricucirà uno dei tre lavori presenti in mostra.
Dalla finestra di luce. Giocare con lʼombra e la luce, per animare le sotterranee dinamiche che tengono insieme gli estremi di una polarità entro i cui confini tutto si mostra e viene alla luce, guarda caso, sempre a partire dal buio. Un buio ospitale. Barbara Vincenzi, si svincola dal ruolo di curatrice e sarà presente con una performance a sorpresa dal sapore dadaista.
Il bianco “assoluto” diventa “luogo fisico” in cui scrivere il suo linguaggio, forgiando opere e strutture essenziali che tendono alla sintesi dʼimportanti concetti: forme che contengono messaggi espliciti, espressi con disarmante evidenza, nelle loro forme apparentemente così essenziali e monocrome. Tocca temi importanti, quali la condizione femminile in alcune culture e, più in generale, sulla condizione della donna nellʼattuale. Corpi “svuotati” mostrano sofferenza, abusi e disagi, corpi femminili in primo piano cercano il riscatto da una società non pronta al nuovo ruolo della donna, troppo spesso vittima di violenze causate da retaggi culturali antichi.
Sara Montani, dice della sua ricerca: .."E' un lavoro traboccante di curiosità, incline a rovistare quellʼuniverso di fantasia e poesia che affonda le radici nella memoria, mia e di tutti, e crede nella trasmissione della conoscenza, da generazione a generazione. Si esplicita attraverso il confronto tra le molteplicità dei linguaggi, delle poetiche e delle tecniche espressive, dalla pittura alla scultura, dalle installazioni ai libri dʼartista, fino alla grafica, impiegando i materiali e i supporti più diversi. "
Claudia Zuriato, “dialogando” con alcune sue opere, leggerà “Pensieri e parole”, un suo scritto dedicato ad Antonio Megalizzi.