La danza classica è stata riscoperta negli ultimi anni, come disciplina corporea e artistica di grande potenzialità. Da complemento d’élite per giovani fanciulle di buona famiglia, la danza classica sta conoscendo un successo finalmente democratico. Sarà l’intuizione di Roberto Bolle, saranno le tante trasmissioni e contest che hanno inserito quest’arte meravigliosa nei loro palinsesti, finalmente le punte e i tutù non sono più visti come appannaggio delle classi agiate. Resta, comunque, un ambito estremamente selettivo in cui, non sono solo lo studio e la tecnica ad essere richiesti, ma anche vere e proprie innate caratteristiche fisiche ed estetiche. Un grande lavoro lo stanno facendo le tante scuole di danza che, fortunatamente, si trovano in Italia. Un lavoro di preparazione e di selezione, perché i veri talenti si intercettano in tenera età e da lì bisogna aiutarli a spiccare il volo per intraprendere quella che è una dura professione, densa di soddisfazioni ma anche di sacrificio e assoluta dedizione. Per capire il mondo della danza abbiamo incontrato Rosa Fondacaro, insegnante e ballerina, nonché direttrice, insieme a Natalia Viola, della scuola di danza Petits Pas di Padova, centro associato IDA, International Dance Association.
La scuola di danza ha conseguito quest’anno un ottimo risultato con alcune piccole allieve. “È sicuramente stata un’estate impegnativa quella delle allieve di Petits Pas – racconta la Maestra Fondacaro l’insegnante - dopo una selettiva audizione Sofia Bidetti e Stella Boccioni (entrambe 11 anni) e Gaia di Toro (10 anni) sono state ammesse ai corsi della Bolshoi Ballet Academy Summer Intensive, tenutisi a luglio a Firenze. Akiko Scimemi (anni 13), che già l’anno scorso aveva frequentato la scuola estiva del Bolshoi a Mosca, ha invece seguito le lezioni tenute dai Maestri russi a Lugano. La prestigiosa accademia moscovita, infatti, culla da sempre insieme all’Accademia Vaganova di Leningrado dei migliori talenti del panorama internazionale della danza classica, da qualche anno apre le porte agli allievi più meritevoli, mettendo a disposizione la straordinaria esperienza dei propri maestri e la validità del metodo didattico russo, ad oggi in uso nelle migliori scuole di formazione”.
Ma alcune delle giovanissime piccole ballerine della Petits Pas, sono state selezionate per studiare in una delle più importanti scuole di danza europee. “È così - continua Fondacaro - non paghe di tutto ciò, le piccole Sofia Bidetti e Stella Boccioni, che hanno terminato il ciclo della Scuola Primaria rispettivamente alla Salvo d’Acquisto e alla Reggia dei Carraresi di Padova, da settembre continueranno a studiare in Francia, perché ammesse a frequentare il prima anno dell’Ecole Supérieure de Danse de Cannes Rosella Hightower, diretta da Paola Cantalupo”.
Ma le soddisfazioni per Petit Pas non sono finite. Anche Edda Meneghelli, in quinta alla Reggia dei Carraresi di Padova, dopo tre dure settimane di prova, è stata ammessa alla Scuola di danza del Teatro dell’Opera di Roma, diretta da Laura Comi. “Siamo felici che le nostre allieve abbiano la possibilità sin da giovanissime di studiare danza in scuole professionali, di fama internazionale e di indiscussa serietà”, sostengono le direttrici della scuola patavina. “La nostra è una scelta attenta, che ricade tuttavia su realtà, italiane o straniere, che prevedono, oltre allo studio della tecnica accademica, un corso di studi scolastici regolari, bagaglio fondamentale per la formazione personale di un ballerino”.
Le diverse classi della scuola di via dietro Duomo affrontano con progressivi gradi di difficoltà l’apprendimento della tecnica coreutica secondo il metodo Vaganova, anche alla luce degli ultimi aggiornamenti che l’Accademia di San Pietroburgo propone attraverso i corsi di aggiornamento tenuti per pochi insegnanti in Europa dalla professoressa Maria Gribanova e a cui le due direttrici hanno di recente partecipato. Le insegnanti, infatti, lavorano nella consapevolezza che i talenti si coltivino sin da subito, ponendo solide basi per gli anni a venire. In questo modo si possono seguire le inclinazioni delle giovani ballerine, anche se non tutte le bambine fioriscono allo stesso modo e nello stesso momento. Sta alle maestre cogliere e sviluppare le diverse personalità, proporre il lavoro nelle modalità necessarie alla giusta comprensione e indirizzare le allieve che lo desiderano nelle realtà professionali più adatte.
“Fin dai primi momenti le nostre allieve apprendono la magia della danza e il suo rigore. Non tutte faranno di quest’arte il proprio mestiere, ma per noi – concludono Natalia Viola e Rosa Fondacaro - è importante che crescano in un ambiente sano e sereno, dove anche chi non calcherà le scene si avvicinerà con la serietà dovuta a questa meravigliosa disciplina e imparerà il valore del lavoro, del rispetto, dell’umiltà e della bellezza, valori questi utili qualsiasi professione sceglieranno nella vita”. E allora danziamo o siamo perduti!