Riprendiamo l’argomento sport e Ayurveda, già in parte sviluppato in uno dei precedenti articoli, questa volta osservando più da vicino il tema massaggio e i trattamenti più indicati secondo le diverse attività, quali sono i benefici e perché sono importanti.
Sappiamo che lo sport e l’esercizio fisico in genere sono uno strumento fondamentale per il benessere psicofisico, sia esso danza, yoga, arti marziali o altre diverse discipline di movimento; sono la base di uno stile di vita sano, sia praticato a livello amatoriale che agonistico.
Scegliere lo sport più adatto alla propria costituzione fisica e psicologica è altrettanto importante. È allo stesso tempo fondamentale la preparazione di corpo, mente ed emozioni, al fine di praticare in sicurezza e piacevolmente l'attività sportiva scelta. Praticare “coscientemente”, per ottenere e mantenere i migliori effetti a tutti i livelli desiderati.
Abbiamo visto come l’approccio Ayurvedico alla preparazione sportiva sia specifico e personalizzato con tecniche corporee, integratori naturali, alimentazione e trattamenti.
Il massaggio ayurvedico e le tecniche di unzione praticate su tutto il corpo o su zone specifiche come arti, articolazioni, muscolatura, punti di energia localizzati sul corpo fisico, conosciuti in Ayurveda come punti Marma, il trattamento della testa come, ad esempio, lo Shirodhara, consente di praticare ogni tipo di attività, con maggior concentrazione, in modo corretto, gestire al meglio le risorse energetiche, ottimizzando sforzo e fatica al fine un miglior risultato.
Anche nella nostra cultura e tradizione medico sportiva, la preparazione fisica è un momento fondamentale per tutti gli sportivi a tutti i livelli, vedi, ad esempio, i massaggi sportivi pre e post gara.
In Ayurveda il massaggio e i trattamenti ayurvedici appropriati sono alleati preziosi per avere la migliore condizione fisica e psichica, trovare concentrazione ed energia per una competizione sportiva, prima e dopo gli allenamenti di routine, leggeri oppure intensi, in caso di infortunio o traumi.
Fin dal 1999 ho avuto l’opportunità, il piacere e l’onore, di prendermi cura in modo ayurvedico anche di atleti professionisti di fama internazionale, nel mondo del basket, calcio, nuoto, pallanuoto, ballerine e maestri di Yoga. Talvolta è stata una loro specifica scelta e ricerca, quella di un operatore olistico o Ayurvedico, talvolta il nostro incontro è avvenuto per puro caso, talvolta gioco o sfida, ma il risultato è comunque sempre stato di massima soddisfazione per entrambi, ed è meraviglioso ricevere ancora oggi anche a distanza di 10 o 20 anni, messaggi di gratitudine.
Molto spesso ho ricevuto più facilmente dai grandi professionisti dello sport feedback più espliciti in merito alla differenza dei tanti benefici che percepiscono immediatamente sottoponendosi regolarmente a questi diversi e specifici trattamenti, rispetto al fare “normali” massaggi. Come affrontare meglio la fatica durante la preparazione atletica, oltre ad avere la possibilità di migliorare le proprie performance; infatti, il recupero delle energie è più veloce e completo, eliminando completamente scorie metaboliche ed affaticamento anche quando ci si sottopone ad allenamenti intensi magari due al giorno più partita alla sera.
Da non dimenticare un importante effetto drenante, decontratturante, rilassante, per alleviare tensioni e dolori, rimodellante, tonificate per vitalità ai muscoli.
Fin dall’antichità in India vive una profonda cultura e tradizione secondo la quale danzatrici, praticanti di Yoga e arti marziali, atleti, ma anche artisti ed attori e guerrieri si sottoponevano regolarmente ad allenamenti ed esercizi specifici e particolari trattamenti al fine di prepararsi al meglio alle distinte attività, per ottenere i migliori risultati, poterli mantenere nel tempo ed ottenere risultati sempre più performanti.
Detentori, insegnati e praticanti di queste antiche e preziose conoscenze oltre ai Vaidya, parola sanscrita che significa medico, (viene generalmente usato in India anche per riferirsi a una persona che pratica Ayurveda), sono molto spesso i maestri di arti marziali, insegnanti di yoga e danza.
Un brevissimo flash di connessione tra storia, narrazione ed usanze, fino alla realtà dei giorni nostri. Nella regione del Kerala, spesso considerata culla dell’Ayurveda, ritroviamo le radici di alcune di queste antiche tradizioni. Kalari Cikitsa, ad esempio, è la medicina del Kalari, trattasi della tradizione di terapia fisica del Kalarippayattu, “il luogo degli esercizi marziali”, è considerata la madre delle arti marziali tradizionali dello stato indiano del Kerala e nasce nel sistema filosofico e terapeutico Ayurvedico. È la base del Kathakali, teatro danza indiano, utilizzata anche tutt’ora da attori, danzatori classici e contemporanei come training che amalgama gli aspetti marziali con la ricerca creativa. Alcune informazioni che ho trovato nel mio percorso di ricerca e conoscenza, citano che si tratta di un’arte trasformativa; lavora in maniera profonda su corpo e mente. Si compone di una serie di “animal postures” (di base 8 posture di animali), armonizzate con passi, calci, prese e sequenze coreografiche, in un secondo momento anche con armi, considerate come estensioni del corpo stesso. Il Kalaripayattu nasce dallo studio del sistema corporeo fisico-energetico, è quindi da un lato una valida tecnica di difesa-attacco e dall’altro un’arte terapeutica Ayurvedica che, tramite la conoscenza dei Marma, i 108 punti di energia vitale pranica del corpo fisico, è capace di curare e rivitalizzare il sistema biologico. Il lavoro fisico è sempre accompagnato da esercizi respiratori Pranayama. Si lavora in particolar modo sull’apertura dei canali energetici Nadi, sul rinnovo dell’energia corporea e punta a migliorare la flessibilità del corpo, la postura, la coordinazione e l’equilibrio. Agisce, inoltre, sull’attenzione, sulla capacità di concentrazione, sulla memoria e la gestione delle emozioni ed è un perfetto strumento per sincronizzare mente e corpo e per stabilizzare l'equilibrio psico-fisico.
Non è meraviglioso??!!
Quanta, conoscenza, saggezza ed esperienza antica giunta fino ai giorni nostri ed assolutamente ancora valida ed efficace, provare per credere!!
Quindi .... muovere, respirare, e trattare consapevolmente il corpo è fondamentale per il nostro benessere. Prendersi cura del corpo regolarmente, con i trattamenti Ayurvedici prima, durante e dopo l’attività è molto importante, oltre che piacevole, divertente, emozionante, rilassante e rigenerante. Ecco alcuni tra i più conosciuti, richiesti e facilmente praticabili anche qui in occidente, considerando i nostri tempi, alcuni sarebbero difficilmente proponibili qui, richiedono 2-4 operatori e sono protocolli talvolta un po’ lunghi ed elaborati.
- Mardana e abhyanga: massaggi ed unzioni di tutto il corpo o specifici di alcune aree, per purificare, nutrire, fortificare, potenziare, rigenerare, a lasciare fluire il Prana l’energia vitale in tutto il corpo fisico e non solo.
- Shiro dhara: il flusso di olio medicato tiepido sulla fronte. Trattamento ideale per pacificare la mente, proteggere e fortificare sistema nervoso, sciogliere le tensioni, affinare la percezione dei sensi, favorire la lucidità mentale.
- Pindasweda: il trattamento eseguito con tamponi caldi, nei precedenti articoli abbiamo visto che ve ne sono di tante tipologie, secco, umido, oleoso da utilizzare secondo specifica esigenza. Questo trattamento come concetto base unisce i benefici del massaggio, quelli dell’azione di erbe specifiche a quelli di fomentazione, importante per la traspirazione del corpo, l’eliminazione delle tossine e il ringiovanimento del corpo.
- Il trattamento dei punti Marma. Marma Cikitsa è letteralmente la medicina dei plessi di energia, branchia della tradizione terapeutica del Kalari, specializzata nella cura dei danni da impatto e la riabilitazione ottimale di punti questi punti energetici. La stimolazione dei punti Marma “sblocca” e fortifica sul piano fisico e psico emozionale. Attenzione! Non si pasticcia con i punti Marma! Magari approfondiremo tale argomento in un prossimo articolo.
Che altro aggiungere?! Beh, in realtà se ne potrebbe parlarne ancora ampiamente ed approfonditamente, magari in un nuovo articolo, riprendendo e sviscerando qualche argomento già trattato. L’importante è che a mano a mano che iniziamo ad acquisire conoscenza e strumenti iniziamo ad utilizzarli. Voglio citare una frase che ho letto in un libro un po’ tempo fa, che mi è piaciuta molto:
… non aspettare di essere di buon umore per fare cose piacevoli, ma fai cose piacevoli per essere di buon umore… fare è diventare.
Perché aspettare di stare male o di avere tempo per avere cura di stessi? Prendiamoci cura di noi stessi ora, per stare bene, o ritrovare il benessere qualora fosse venuto a mancare e poter destinare il nostro tempo alle cose che amiamo e vogliamo fare.
Prendersi cura del proprio corpo è un’arte e una scelta, aiutiamolo a liberarsi e fortificarsi per favorire il benessere e il danzare dell’anima.
Namasté.