“La licenza l’è bell’e firmata.”

Tutto vidimato. Non è anarchia quindi. Non è l’otto settembre della medicina e della psicologia. Questo titolo evocativo di atmosfere militari in libera uscita è indiscutibilmente un titolo positivo, impegnato, che spalanca interessanti prospettive, più biologiche, più scientifiche. Esso descrive bene lo scenario vissuto sabato 11 maggio 2019 nella centralissima Piazza Castello di Milano.

L’Adunata

C'era tantissima gente. Migliaia gli Alpini convenuti da tutta Italia, e non solo, per il Centenario della loro Associazione Nazionale. Tra tutti quei cappelli da Alpino me ne mancava soprattutto uno. Quello che mio padre reduce dalla campagna di Russia nella Divisione Sforzesca smarrì durante la ritirata. Meglio, comunque, un papà senza cappello che un cappello senza il papà. Detto questo, oltre a celebrare il papà, adesso che è andato avanti, e il suo cappello che non ho mai visto rendo onore a tutti i caduti al fronte. Più passano gli anni più aumenta da parte mia il rispetto per loro.

Non un vero accampamento militare davanti al fossato del Castello Sforzesco perché gli stand di salamelle, pizzoccheri e boccali di birra avevano preso il posto di fucili e mitraglia. Una dieta non proprio in linea con gli studi del dr. Berrino e con le acquisizioni scientifiche sull’importanza dell’alimentazione. E delle sue ricadute sulla psiche, sulla postura, sul DNA. Un’abbuffata da raduno può essere tollerata una tantum, non come quotidianità. Un’alimentazione equilibrata non solo non intaccherebbe le peculiarità dell’Alpino ma addirittura ne consoliderebbe e ottimizzerebbe lo spirito.

Per non farsi mancare nulla, qualche penna nera si è persino seduta a fumarsi un toscano sulla panchina rossa della campagna “una-su-tre” posizionata dall'Ordine degli Psicologi della Lombardia proprio davanti alla Casa della Psicologia suo avamposto di prima linea verso la città, verso la “piazza”, con quella sua porta a vetri, le piante, l’ombrellone e che, malgrado un weekend di blocchi e chiusure, era aperta anche di sabato.

Il convegno

In Piazza Castello 2 si svolgeva, infatti, proprio con l’ambíto Patrocinio dell’Ordine degli Psicologi della Lombardia, il Convegno Human quale Convegno di Primavera dell'Associazione Est Modus, il 9° della serie. Perciò tanta bella gente nella piazza e tanta scienza dentro l’aula. Tra i vari e qualificati relatori sono stato invitato a tenere una comunicazione dal titolo Masticazione e funzione cognitiva.

Lupus in fabula?

Cosa ci faceva, dunque, un odontoiatra nella Casa della Psicologia? Come se un alpino della Tridentina fosse stato inviato a fare il sommergibilista, ipotesi di utilizzo poco ragionevole delle energie e di mancata coordinazione strategica nonché di scarsa specializzazione. Ofelè fa el to mesté! si dice proprio a Milano. Solo seguendo un sottile filo rosso, assecondando cioè quella capacità narrativa evocata dal Presidente dell’Ordine degli Psicologi della Lombardia dr. Riccardo Bettiga nella sua relazione introduttiva e sempre più latitante nei giovani d’oggi, riusciamo a scovare analogie tra discipline solo convenzionalmente lontane tra di loro. E a comprendere il significato della mia presenza. Dunque, questo titolo ancor più si adatta a descrivere il cambio di paradigma che la Medicina Non Convenzionale Olistica è in grado di promuovere.

Non di disimpegno ma di ben altra faccenda si tratta. Solo se le varie branche e specializzazioni, che frammentano la medicina moderna e contemporanea da Cartesio in poi, vengono coordinate da un nuovo Generale di Corpo d’Armata che debelli ogni divisione e separazione tra i vari distaccamenti il “rompete le righe” diventa la strategia più corretta e più scientifica. Tanti esperimenti ci illustrano come funziona realmente il corpo umano e qual è il livello di comunicazione e interconnessione che coinvolge gli organi tra di loro fino ad arrivare ad ogni singola cellula consentendo così a ogni parte del corpo, e della mente, del mente-corpo, di conoscere cosa succede a ogni altra sua parte anche remota, in tempo reale.

Unità mente-corpo

La Medicina Tradizionale Cinese è maestra perché insegna che ogni organo o viscere interno esprime una sua fisiologica emozione, quando è in equilibrio. Se invece un’energia perversa esterna lo investe, quell’emozione diventa patologica. Parimenti un’emozione patologica, persistentemente attiva, depaupera di energia l’organo, lo danneggia e ne altera la funzionalità. Non esiste, dunque, separazione tra le dinamiche psicosomatiche e quelle somatopsichiche. Prendiamo il fegato come esempio. Nella Medicina Tradizionale Cinese esso è il Ministro della Guerra, tanto per gradire, giusto per restare in tema. Un Generale d’Armata che eccelle nell’elaborazione della tattica di guerra, nella pianificazione strategica e nel mantenere equilibrio e sintonia tra tutti gli ufficiali. Iniziativa, intuizione, capacità di previsione gli consentono di guardare lontano. Non a caso in Medicina Tradizionale Cinese il fegato si “apre” nell’occhio, l’organo sensoriale di sua competenza. Tutto ciò a scopo difensivo quasi fosse una declinazione del sistema immunitario.

Per chi preferisce un approccio più moderno conviene citare la PNEI - Psico Neuro Endocrino Immunologia della scienziata Candace Pert che quando lavorava alla Johns Hopkins University scoprì i recettori degli oppiacei. Tutti, soprattutto gli psicologi, intuiscono che se la “P” cioè la sfera psicologica di un soggetto non è a posto ci possono essere delle ricadute sulla “I” del suo sistema immunitario e costui rischia di ammalarsi più facilmente.

Più ostico, ma non meno importante, intuire il contrario vale a dire che se la “I” del sistema immunitario non funziona bene ci possono essere delle ricadute sulla “P” dell’equilibrio psicoemotivo. In ambito odontoiatrico è persino ignorata l’azione deleteria che molti materiali dentari individualmente non tollerati e perciò incautamente posizionati nella bocca di tali pazienti, ovviamente in modo permanente, possono avere sul loro sistema immunitario. E di conseguenza su quello psicoemotivo. Da ciò si incominciano a intravvedere e a capire alcuni elementi che accomunano l’odontoiatria alla psicologia. Un convegno come quello organizzato da Est Modus e una relazione come la mia non nascono dal caso. Tappe fondamentali di avvicinamento sono stati soprattutto due eventi del 2018:

  • lo studio presentato a Strasburgo al 19° EMDR Europe Conference EMDR: a crossroad between psychotherapy and neurosciences dalla d.ssa Marcella Taricco che è una psicologa, dal dr. Roberto Fagioli che è un medico e dal (sottoscritto) dr. Martino Gianazza che è (sono) un odontoiatra. Il titolo del lavoro: Benefits of rehabilitation of occlusal and postural disorders to Corpus Callosum. A hypothesis about their positive impact on inter-hemispheric communication and EMDR effectiveness indica chiaramente con quale livello di unificazione agiscono queste tre aree di competenza;
  • il Convegno d’Autunno di Est Modus che si è svolto presso la sede del Centro Studi So Wen di Milano, fondato nel 1974, la più antica scuola di Agopuntura in Italia nonché Centro Medico, il più grande Poliambulatorio autorizzato italiano specificamente dedicato a questa disciplina, durante il quale l’unità mente-corpo della Medicina Tradizionale Cinese è emersa in tutta la sua attualità e modernità.

Cosa c’entra la masticazione con la psicologia?

Sorprendenti le correlazioni tra le due discipline illustrate durante la mia relazione. Ho portato all’attenzione dei presenti gli studi dei giapponesi, il professor Minoru Onozuka in primis, che con la Risonanza Magnetica Funzionale e la Spettroscopia Near-Infrared hanno gettato nuova “luce” sui benefici che la masticazione porta all’ippocampo, la casa della memoria e, quindi, la sua funzione anti malattie mentali e anti Malattia di Alzheimer.

Qualche esempio concreto

Una paziente presenta un quadro di Post Traumatic Stress Disorder evidenziabile attraverso neuroimmagini ottenute con una Risonanza Magnetica Funzionale. Ella guarisce con quattro sedute di EMDR e le neuroimmagini confermano. Ottimo. Dov’è dunque il problema? Il rischio è che una paziente così capiti in prima battuta nell’ambulatorio dentistico e che i sintomi lamentati come insonnia, ansietà, capogiri, cefalea etc. vengano scambiati per una sindrome posturale discendente di origine occlusale e, quindi, trattati dal dentista con un bite. In tal caso quel dentista piloterebbe se stesso e la paziente verso una strada senza uscita. Parimenti un quadro simile, sia nella sintomatologia sia nelle neuroimmagini, questa volta guarito attraverso una riabilitazione occlusale, cioè grazie al dentista, potrebbe al contrario capitare in prima battuta nello studio di uno psicologo dove, se si inizia un percorso di psicoterapia o di EMDR, sarebbe lo psicologo a infilare se stesso e il paziente in un tunnel altrettanto cieco. Questi esempi rivendicano la necessità di una diagnosi condivisa, non tra “pari” nel senso di peer review, dove ogni disciplina si arroga la sua autoreferenzialità.

Un nuovo paradigma

Ottemperando alle dinamiche paventate durante il convegno possiamo dunque auspicare che il dentista invii il paziente allo psicologo oppure che lo psicologo invii il paziente al dentista. Questi passaggi, cioè queste diagnosi, non possono avvenire in modo così diretto, per vari motivi, ma devono passare attraverso l’ambulatorio del medico olistico. Roba mai vista. Certo. Siamo di fronte a un nuovo paradigma di odontoiatria, a un nuovo paradigma di psicologia e in definitiva a un nuovo paradigma di medicina.

Quel sabato nella Casa della Psicologia nelle varie relazioni si è visto e sentito qualcosa di inedito. In questo la d.ssa Marcella Taricco è apripista. Diamo però merito al Presidente dr. Roberto Bettiga, intervenuto assieme alla d.ssa Gabriella Scaduto, di aver saggiamente interpretato l’utilizzo di quella sala bellissima che prende nome di Casa della Psicologia ospitando l’Associazione Est Modus e portando il suo contributo e il suo accredito alla Metodologia Clinica Multidottrinale dell’Istituto diretto dal prof. Roberto Fagioli. Annoveriamo pertanto il convegno come un primo passo concreto di apertura alla comprensione dei meccanismi della medicina olistica attribuendo alla categoria degli psicologi questo slancio innovativo. Aspettiamo al varco le altre categorie, in primis quella dei dentisti e poi degli altri specialisti medici.