Elisa è una studentessa dall’indubbio talento musicale che, all’insaputa dei suoi compagni coltiva la passione per il pianoforte. Decide di venire allo scoperto partecipando alle selezioni per un’orchestra, ma subisce l’attacco di alcuni bulli della sua classe che, denigrandola, la costringono a rinunciare. Dopo alcune vicende che la vedranno stringere amicizia con Gabriele, che era tra i bulli della sua classe, ritroverà fiducia in se stessa superando gli spiacevoli eventi di bullismo e ostracismo. È questa, in sintesi, la storia raccontata nel film dal titolo A quattro mani, scritto e interpretato dagli studenti del laboratorio di cinema della Scuola Secondaria di I grado “Emilio Lepido” di Reggio Emilia e premiato come Miglior Film italiano alla trentesima edizione del Festival televisivo internazionale Ciak Junior.
Il format, ideato e condotto dai fratelli Sergio e Francesco Manfio del Gruppo Alcuni, per il terzo anno consecutivo ha visto protagonista, il 24 e 25 maggio, la città di Jesolo in una due giorni dedicata ai cortometraggi scritti e interpretati da oltre 150 adolescenti di diverse scuole italiane e straniere che hanno così avuto l’occasione di raccontare pensieri, speranze e inquietudini attraverso la realizzazione di short film.
L’edizione 2019 del Festival ha avuto come protagonisti i ragazzi e le televisioni di nove Paesi: Belgio, Bulgaria, Cina, Croazia, Germania, Israele, Scozia, Slovenia e Italia, quest’ultima rappresentata da tre classi di studenti di Città di Castello, Jesolo e Reggio Emilia la cui storia è stata selezionata ed è diventata un cortometraggio che andrà in onda da domenica 2 giugno su Canale 5. Ad assegnare i premi ai tre cortometraggi girati in Italia, una giuria composta da 50 giornalisti, docenti e blogger e una giuria multietnica composta dai ragazzi protagonisti degli altri film – in arrivo da 8 Paesi – e dai responsabili delle 10 emittenti partecipanti al Festival che hanno assegnato i premi al miglior film, miglior soggetto, miglior gruppo di interpreti e migliore interpretazione.
Era il lontano 1990 quando furono girati i primi 8 cortometraggi; dall’anno seguente si aggiunse quella che ancora si chiamava Cecoslovacchia, arrivando a coinvolgere nel tempo le emittenti pubbliche e private di ben 25 paesi, dalla Cina al Sudafrica, da Israele all’India, dal Cile al Portogallo, passando per tanti Paesi europei.
Il film A quattro mani ha dunque rappresentato l’Italia nella sezione internazionale del concorso Ciak Junior, ma le tre classi italiane finaliste possono dirsi molto soddisfatte dal momento che ogni film ha portato a casa una o più statuette. Il giovane che nel film vincitore ha interpretato il pianista Gabriel ha vinto il premio come Miglior Interprete Maschile ex aequo con il protagonista di Lo spirito verde. Arianna, che ha interpretato la parte della protagonista Elisa, invece, è stata premiata come Miglior Interprete Femminile. I ragazzi dell’Istituto “Cornaro” di Jesolo, ideatori e protagonisti di Pink or Blue, grazie a un film molto incisivo e attuale sul tema della parità di genere hanno portato a casa la statuetta per il Miglior soggetto. Da Città di Castello, Istituto agrario “Patrizi”, è arrivato invece il film Lo spirito verde che racconta l’importanza di una coscienza green e il gruppo di studenti protagonisti ha convinto le giurie conquistando il premio come Miglior gruppo di interpreti. Il ragazzo protagonista, Nicholas, ha vinto come Miglior Interprete Maschile, ex aequo con l’interprete di A quattro mani. Ai due studenti che hanno condotto il backstage della trasmissione che contiene il cortometraggio, intervistando i compagni e presentando la propria città, è stato conferito il Premio Canale 5 per la spigliatezza e simpatia.
Nel corso del festival sono stati presentati e premiati anche i lavori in concorso nella sezione Video Scolastici, ovvero i filmati realizzati autonomamente nelle scuole nell’anno in corso o negli anni precedenti. Sezione Cortometraggi: Solo un giocattolo realizzato dal Laboratorio Video di Cinema delle scuole medie superiori di Pioltello. Il video nasce dalla collaborazione delle scuole primarie e secondarie di 1° grado di Pioltello con la Polizia Locale per il progetto “Educazione alla Legalità”. Il cortometraggio narra con delicatezza e profondità la storia di una ragazza che è comune a quella di tante altre. Elena Viganò, personaggio inventato ma molto reale, si ritrova su un parapetto con l'idea di suicidarsi perché un video che la ritrae nuda è finito su Internet. La vittima viene trattata, da chi commenta il video, come una colpevole. Interverrà però niente di meno che l'Apprendista della Morte per far capire a Elena come stanno realmente le cose.
Nella sezione Spot: La ricetta per l’integrazione realizzato dai ragazzi dell’Istituto Comprensivo Corso Matteotti di Alfonsine. L’articolo 2 della Dichiarazione Universale dei diritti umani recita: “A ogni individuo spettano tutti i diritti e tutte le libertà… senza distinzione alcuna, per ragioni di razza, di colore, di sesso, di lingua, di religione, di opinione politica o di altro genere, di origine nazionale o sociale, di ricchezza, di nascita o di altra condizione…”.
Quale ricetta proporranno i nostri ragazzi per risolvere il problema dell’integrazione?
Nella sezione Documentari: CAMBIA-MENTI realizzato dalla scuola secondaria di I° grado Dante Alighieri di Modugno. Il corto evidenzia la solitudine e la fragilità degli adolescenti, i rischi del cyberbullismo e l’esigenza di rivalutare valori positivi come l’amicizia tra pari.
Il festival non ha avuto il solo scopo di aiutare gli studenti a raccontare le proprie storie, emozioni e fantasie, ma anche di insegnare il lavoro di gruppo e avere un’idea di come sia il mondo cinematografico o di come possa essere.