Quest’anno come non mai, durante Pitti Uomo 95 si è alacremente lavorato in Fortezza e fuori per lanciare, insieme con le collezioni, dei messaggi sui problemi della resilienza legata al cambiamento climatico e al risparmio energetico. L’industria della Moda è attivamente coinvolta e dà segnali incoraggianti verso una partecipazione attiva alla riduzione dei processi inquinanti e alla limitazione dell’uso dell’acqua.
In Fortezza dieci gigantesche foto di natura di Maurizio Rellini, paesaggi sconfinati tratti dall’archivio Reda, comunicano il rispetto per l’ambiente e per la sua conservazione, che il Gruppo persegue da oltre venti anni, condividendolo con i suoi clienti. L’impegno per la sostenibilità permea i processi dell’intera filiera, dal vello al prodotto finito. Una Rewoolution!
ll designer belga Glenn Martens ha presentato la nuova collezione uomo Y/Project 2019/2020 nel Chiostro di S. Maria Novella a Firenze, con un evento speciale. È una collezione pensata come uno show, con gli abiti fatti sfilare alla luce di tante piccole torce nelle mani degli spettatori. Un catwalk ricco di sorprese, fra abiti ipervoluminosi e skinny, che richiede alle modelle una capacità ammirevole di resistere al freddo, quando indossano top velatissimi e sono, alla fine, fatte posizionare a lungo con tutti gli altri modelli in mezzo al prato, a formare un quadrato illuminato da vere lampade. Incurante di essere riconoscibile nel suo creare, volutamente provocatorio, Glenn ha un suo modo davvero unico di interpretare il maschile e il femminile, mixando rimandi eccentrici con look unisex che superano il concetto di versatilità. Glenn Martens ha ottenuto lo scorso anno il prestigioso Andam Fashion Award ed è considerato una delle voci più originali della scena fashion contemporanea, inserito da The Business of Fashion tra le 500 persone più influenti della moda globale oggi.
Diversa la filosofia di Gucci, che ha inaugurato Gucci Garden in occasione di questa sessione di Pitti Uomo. Nel lussuoso concept store si sostiene una piena libertà di mixare stili e dimensioni, purché on top sia posizionato sempre e comunque un capo Gucci di ultima produzione. Dal Museo ai piani superiori si può prendere ispirazione su accostamenti di stili, guardando le vetrine colme di capi e accessori di stilisti del calibro di Tom Ford e Alessandro Michele, che si sono avvicendati alla guida del marchio.
Nella sua ricerca stilistica Aldo Maria Camillo, che ha sfilato per il Pitti Italics Special Event, sta agli antipodi del designer belga. Romano, classe 1975, afferma: “Con il mio brand vorrei creare un guardaroba che si evolve nel tempo, dove i capi possiedono la qualità per durare il più a lungo possibile. 'Radici' è il capitolo zero. Luogo della memoria sono gli anni '90, il vintage militare, Margiela e Helmut Lang, le giacche sartoriali rubate a mio padre". “La sua è una cultura classica, ha dichiarato Lapo Cianchi, direttore comunicazione & eventi di Pitti Immagine, sostenuta da una solida formazione stilistica e da un'acuta sensibilità verso ciò che succede nel mondo adesso - e non solo in quello della moda. Ha talento, ha fantasia, ha senso della materia.
Crediamo che per la moda maschile sia fondamentale tornare sui canoni dell'eleganza, riletti e rinnovati in chiave moderna Woolrich, il più antico marchio americano di abbigliamento outdoor, che nella collezione F/W 2019 lancia in Fiera il capo con cui si possono affrontare i 20 gradi sotto zero. E lo fa con l’aiuto di giovani pattinatori ambosessi che danzano, indossando i capi, sulla pista di ghiaccio approntata nello stand. Le piume di anatra grigia per l’imbottitura continuano ad essere preferite perché permettono di conservare spazi, in parte riempiti da quelle morbidissime del petto e in parte dall’aria, ottimo coibente. Non sembra possibile raggiungere una barriera al freddo così intenso usando altri materiali, ma assicurano che non fanno spiumare le anatre da vive. Mentre i pattinatori eseguono le coreografie, viene in mente che, se i giovani nottambuli sostituissero questo sport alle danze in discoteca, respirerebbero aria pura e, divertendosi di più, berrebbero meno.
Fa spettacolo alla Leopolda la celebrazione dei 70 anni di Diadora, che ha proiettato su grandi schermi scene di vittoria di un primato nello sport, sia nuoto o calcio o guida di formula uno, con indosso un capo o le scarpe prodotte dal marchio.
Una indovinata ambientazione è stata scelta per Everlast, marchio iconico dalla storia legata al mondo della boxe e dell’high tech. Una capsule collection, T.E.N. (The Everlast Nation) viene mostrata nel ridotto del bar dello Student Hotel, edificio novità tutto olandese, di ottimo design, con grandi spazi comuni ad estensione delle singole stanze private. Il nome del marchio nasce nel 1910 con il costume da bagno disegnato da Jacob Golomb, un diciassettenne, appassionato nuotatore, insoddisfatto dei costumi maschili, ingombranti e di breve durata. Lo confezionò con materiali che lo facessero durare a lungo, dandogli enfaticamente il nome che allude a una durata illimitata. Poi furono i pugili, nel tempo, a fare richieste di accessori a lui perché produceva articoli sportivi puntando su qualità, resistenza dei materiali e performance. E quando Dempsey, nel 1919, vince il campionato mondiale indossando guantoni di Golomb, Everlast riceve richieste dai pugili di tutto il mondo. La nuova linea - from the ring to the street - è fatta di materiali, forme e colori che si rifanno alle origini del brand. Il nome evocativo si adatta all’idea di capacità di lottare, ma anche di durata, in pieno accordo con le proposte verso cui sempre più tende il Mondo Moda. Capi di raso, come i pantaloncini dei boxeurs, fatti per durare, studiati per ardite sovrapposizioni ma anche validi indossati singolarmente.
Il gala dinner della vigilia, che il CFMI insieme alle Gallerie degli Uffizi celebrava come di consueto a Palazzo Pitti, è stato rallegrato dall’apertura della mostra Animalia Fashion. Altrettanto interessante, nello stesso giorno, il progetto The Time Is Now!, che si è svolto per tutta la giornata fra il Museo del Tessuto di Prato, la Gestione Impianti Depurazione Acque di Baciacavallo e due delle ditte pratesi aderenti a Detox, il progetto che vuole eliminare nel 2020 tutti i prodotti nocivi dalla produzione del tessile. È un progetto di formazione alla sostenibilità, della durata di 6 mesi, che coinvolge giovani designer, selezionati nelle scuole IED di Roma, Firenze, Torino e Como. L’idea di formare professionisti di fashion che seguano la sostenibilità è scaturita dall’incontro fra Cavicchi (Presidente Detox) e Azzone (Direttrice IED di Milano). Hanno scelto di far visitare Prato perché è dal dopoguerra il regno del riciclo: all’inizio si trattava di stracci e oggi sono i filati di cachemire usato ad essere riciclati con successo. Inoltre l’impianto di Baciacavallo è considerato in Europa all’avanguardia nella depurazione dell’acqua industriale mista a quella fognaria.
Inserita nel calendario di Pitti Uomo, la conferenza Uk-Italy, tenutasi al British Institute di Firenze, è stata affollata di buyer e produttori di moda. Tre speaker hanno parlato per Burberry, Stella McCartney e Vivienne Westwood, descrivendo il loro approccio aziendale alla moda sostenibile. Due stilisti, Cristopher Raeburn, inglese, e Bav Taylor, indiana che opera fra Milano e Londra, campioni della sostenibilità, hanno spiegato che il riciclo e il rispetto per l’ambiente sono i principi alla base del loro processo creativo. La scelta dei tre marchi è avvenuta per un duplice motivo: gli stretti legami con l’industria della moda italiana, e insieme la collaborazione in atto fra Burberry e Vivienne Westwood, in una collezione destinata ad amplificare le loro già virtuose iniziative individuali in campo sostenibilità. Per inciso, nei giorni precedenti, era stato proiettato un film omaggio alla Westwood: Punk, Icon, Activist. Moderatrice della conferenza Orsola de Castro, cofondatrice della campagna Fashion Revolution, che sostiene: "Crediamo in un’industria della moda che rispetti le persone, l’ambiente, la creatività e il profitto in eguale misura. Insieme, useremo il potere dell’industria della moda per catalizzare il cambiamento e ridare dignità alla catena di produzione".