Oggi è il 5 settembre 2011. Sono nella mia postazione estiva preferita. Quando scrivo o dipingo o faccio le due cose insieme devo avere tavolo e sedia di fronte ad una finestra e naturalmente scelgo la finestra che apre lo sguardo a visioni le più vaste possibili. In realtà poi mi accontento di seguire le metamorfosi e la vita di due alberi, come accade nella casa di via M. Montanari a Ravenna. In estate invece a Marina Romea il tavolo di scrittura ha una veduta sulla valle.
In queste ore sono sola - tutti in spiaggia - e così mio è il cespuglio, miei gli alberi intorno, mia l'acqua che il sole illumina e fa brillare, mia, all'orizzonte, la pineta. Ma il lavoro e la contemplazione, come negli altri pomeriggi, vengono disturbati da sospiri quasi umani e da colpi risonanti provenienti dal giardino vicino. Uno scontro tra corazze. Ad intervalli regolari lamenti e urti secchi si ripetono. Mi alzo e attraverso la rete vedo le due tartarughe che si accoppiano.
In questi pomeriggi pigri e solitari me le sono studiate bene - le tartarughe - e mi sono fatta a proposito due o tre idee. Ogni estate si consuma lo stesso rito. La femmina, in questo caso la mamma del maschio, non gradisce gli attacchi del compagno. Si difende con scaltrezza. Si nasconde in anfratti inaccessibili e il figlio tenta di stanarla con spinte morsi e capocciate.
Quando ci riesce, la femmina si difende attaccandosi al muro, in verticale. È un genio. Ma alla fine non ha più difese e deve cedere al delirio ossessivo compulsivo del compagno che si ripete a intervalli regolari E ancora ancora ancora. E ancora sospiri e colpi secchi. Nei rari momenti di riposo mangiano insalata e pomodori. Sono quindi vegetariane, si muovono lentamente e vivono molto più di noi.
Dato che in natura siamo tutti imparentati posso imparare qualche cosa anche dalle tartarughe. Per vivere -molto più a lungo - è quindi necessario essere vegetariani, muoversi lentamente e fare pochissimo sport. Per le donne è consigliata la verticale e il gioco del 'nascondino'. Nel sesso si consumano però eccessi che noi riteniamo mostruosi come l'incesto o lo stupro. Qui, tra noi e le tartarughe distanze abissali; nessuna parentela.
Provo pena per la grossa tartaruga così brutalmente aggredita e mi viene voglia di proteggerla. In una lettura super partes per vivere più a lungo, ripeto, ci dovremmo nutrire con insalata e pomodori, un po' triste ma è possibile, dovremmo procedere lentamente e qui mi ci ritrovo, inoltre non è previsto lo sport, il movimento; solo le donne potrebbero tentare qualche verticale e procedere lentamente rasentando i muri. L'eliminazione del mondo sportivo è interessante. In questi giorni molte persone amiche che in gioventù hanno praticato sport agonistico son in grave difficoltà motoria e chi si improvvisa sportivo ad una certa età, precipita, pure lui, in rovinosi malanni. L'eccedere nel movimento quindi crea danni.
Che cosa meravigliosa è l'andare piano, adagio, lentamente. Camminare e guardare le cose che ci circondano. Quello delle tartarughe è un grande insegnamento. Ora invece se gli uomini dovessero seguire il comportamento dei maschi delle tartarughe dovrebbero tentare di riportare le donne in posizione orizzontale e allontanarle dai muri per poter compiere così, più comodamente, accoppiamenti veloci e ripetuti del 'tipo una botta e via'.
Una botta e via che da sempre lascia noi donne infastidite e determinate a non ripetere l'esperienza. E penso ai nostri meccanismi amorosi, alle passioni, alle fantasie erotiche, alle gelosie, agli smarrimenti del mettersi in gioco anima e corpo. Una vita di incontri e di scontri. Ora li vedo attraverso cortine di nebbia. Non mi appartengono più. No. Sto mentendo. Sono rimasti gli scontri con il compagno di una vita. In questo periodo c'è una specie di tregua perché io vivo al mare e lui in città.
Altre sono le passioni che incalzano in queste ore di smisurata quiete. Il mio corpo in un'aria diversa condivide il percorso delle nuvole, il variare della luce, le ombre degli alberi dalle chiome che contengono il canto di uccelli variopinti.
Ritorno a guardare le tartarughe. Come loro sono, in qualsiasi mia azione, di una lentezza che riesce a mettere in imbarazzo pure me. Come loro sono vegetariana. Per ciò che riguarda la sfera sessual-amorosa invece è già stato molto complicato portare a me amanti incerti, incompiuti, distratti, sbadati e non potrei certo resistere in posizione verticale rasente i muri e trascorrere il tempo rimanente a cercare nascondigli per evitare assalti seriali.
No, non potrei farcela, meglio morire in tempi brevi.