Uno dei sentimenti più belli e più alti è l’empatia. Se tutti noi ci impegnassimo ad allenare questa capacità, innata in ciascuno di noi, questo mondo sarebbe più pacifico e più sereno. L’empatia è ciò che ci consente di vederci tutti come compagni di anime, unici nella nostra (im)perfezione e uguali nella gioia e nel dolore. L’empatia è il cuore dell’intelligenza emozionale, una competenza essenziale che migliora la comunicazione e implica la capacità di fare esperienza delle sensazioni di un’altra persona senza per questo perdere la nostra identità. Come fare per svilupparla o migliorarla? Ecco 6 consigli per essere più empatici!
1. Impara ad ascoltare
Siamo certi di ascoltare le esigenze degli altri, oltre che le nostre? Ascoltare non significa semplicemente aspettare il proprio turno per parlare, né stare in silenzio e annuire. Significa piuttosto essere attivamente in ascolto dei bisogni dell’altra persona, cercare di entrare nel mondo dell’altro, anche se non lo condividiamo. È solo in questo modo che possiamo renderci conto di ciò che non viene detto, ovvero delle preoccupazioni e delle paure dell’altro.
2. Riconosci le emozioni
Le emozioni sono importanti perché sono il ponte di collegamento tra noi e ciò che è importante per noi. Quando qualcuno sta condividendo le proprie emozioni, siano esse positive o negative, poniamoci in ascolto e riconosciamole. Così facendo, permettiamo all’altra persona di scaricarsi e sentirsi ascoltata e capita. Di conseguenza, le emozioni positive aumenteranno e quelle negative piano piano se ne andranno. Pensa alle tue interazioni: quanto incoraggi elaborazioni e chiarificazioni con gli altri? Quanto riconosci le loro e le tue emozioni?
3. Gestisci le tue emozioni
Una volta riconosciute le emozioni, è importante saperle gestire. Non possiamo controllare gli eventi che ci accadono né le azioni o i pensieri degli altri, ma abbiamo pieno controllo sul nostro modo di reagire ad essi e sulla capacità di esprimere e comunicare i nostri sentimenti e le nostre emozioni. Mettendoci nei panni di un osservatore, saremo in grado di guardare i nostri sentimenti con il distacco necessario e questo gioverà alla relazione con gli altri. Quando magari ci “scontriamo” con un’altra persona, è facile lasciare che la rabbia e il risentimento prendano il sopravvento e ci irrigidiscano, allontanandoci da lei. Meglio fare tre respiri profondi e riportare il controllo sulla nostra emotività per gestire la situazione in modo più costruttivo per entrambi.
4. Riconosci la ricchezza degli altri
Ogni relazione, dalla più superficiale a quella più intima e profonda, è un’occasione per imparare e arricchirsi. È un’opportunità per scambiarsi opinioni, considerare un nuovo punto di vista, far nascere nuove idee, migliorarci come persone. Nessuno è mai una perdita di tempo, anzi. Cerca di vedere le altre persone come un’occasione per fare luce su te stessa/o, un’altra voce che non avevi ancora sentito.
5. Metti da parte i giudizi
Quando ci poniamo attivamente in ascolto dei bisogni dell’altra persona, è importante mettere da parte i giudizi, dei fili invisibili che ci allontanano dalle persone e ci impediscono di conoscerle veramente, oltre al bagaglio emozionale che si portano dietro. In quanto esseri sociali, abbiamo bisogno di poterci fidare degli altri, e di ricevere a nostra volta rispetto e fiducia. Ma in che modo critica e giudizio fanno germogliare il rispetto e la fiducia? A chi piace essere criticato e giudicato? A volte non ci accorgiamo neanche che stiamo giudicando e di come questo stia limitando la nostra visione del mondo e rovinando le nostre relazioni. In quanto esseri umani abbiamo il potere di bene-dire o di male-dire noi stessi e gli altri. Quali parole escono dalla nostra bocca? Sono parole (e pensieri) di stima, di approvazione, di incoraggiamento o di giudizio e di critica? Ci avvicinano o ci allontanano dagli altri?
6. Evita di imporre il tuo punto di vista
Quando qualcuno si sta aprendo a noi e ci chiede un consiglio, potremmo cadere nella tentazione di “salire in cattedra” e dire come si dovrebbe comportare, seguendo la nostra mappa di pensieri, anziché quella dell’altra persona. È molto più gratificante e costruttivo, ascoltare attivamente e lasciare che l’altra persona trovi la soluzione più adatta per sé. Quanto sostieni gli altri nel trovare le loro soluzioni?