Per Bene Culturale si intende il prodotto dell’attività naturale o umana a cui si fornisce il nome di “opera d’arte”, ed è tale grazie a un riconoscimento che si manifesta nelle coscienze umane: è quel prodotto universalmente riconosciuto, non richiedendo criteri prestabiliti di giudizio. È quindi evidente che solo quel bene a cui si attribuisca valore culturale è degno di essere salvaguardato, conservato e restaurato, come sostenitore di valore e testimonianza del passato, per essere tramandato ai posteri.
Il Bene Culturale è diversamente valutato nel tempo. Il Bene Culturale o Opera d’arte realizzata dall’uomo, in modo consapevole e non, può essere il prodotto di un solo essere umano, che si esprime in un qualsiasi momento della sua vita, o di vari uomini, in un periodo molto più lungo, come accade spesso in architettura. Al di là del suo autore, successivamente alla creazione, l’opera rimane, irripetibile e immutabile, ed è di tutti e di nessuno.
La valutazione critica dell’opera d’arte del passato può, però, cambiare continuamente: dimenticata dai contemporanei, può essere osannata secoli dopo, per poi essere di nuovo svalutata e abbandonata e poi di nuovo celebrata.
Sebbene l’opera d’arte rimanga sempre la stessa, questi cambi di valutazione dipendono dal fatto che gli uomini venuti successivamente alla sua realizzazione sono cambiati, sono cambiati i modi di sentire, operare, valutare, giudicare i beni del passato. Il modo in cui si guardano le singole opere cambia continuamente; si tratta del risultato dello sviluppo storico della cultura e soprattutto della sensibilità estetica. Basti pensare, ad esempio, che il termine barocco, pur avendo più radici etimologiche, ha sempre avuto, fin dall’inizio, un’accezione negativa, e che lo stesso Michelangelo è stato considerato, a seconda dei periodi, maestro insuperabile o artista poco più che mediocre. È esistita persino, come situazione estrema la damnatio memoriae di uomini e opere d’arte.
L’opera del passato, sia essa architettura, scultura, pittura, o combinazioni di esse, ci è pervenuta attraverso il lento passaggio del tempo, attraverso la storia e durante questo periodo ha subito continui cambiamenti di valutazione dovuti ad aggiunte, riduzioni, modificazioni, usi e significati degli interventi umani, alterazioni causate da processi meccanici, chimici, fisici. L’opera d’arte esiste comunque se chi l’ha ereditata la riconosce e la ritiene importante, facendola rivivere spiritualmente e culturalmente per se e per gli altri.
Definizione di Bene Culturale dal Codice
Il Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio, all’Articolo 10 fornisce la definizione di Bene Culturale.
1. Sono beni culturali le cose immobili e mobili appartenenti allo Stato, alle regioni, agli altri enti pubblici territoriali, nonché ad ogni altro ente ed istituto pubblico e a persone giuridiche private senza fine di lucro, che presentano interesse artistico, storico, archeologico o etnoantropologico.
2. Sono inoltre beni culturali:
a. le raccolte di musei, pinacoteche, gallerie e altri luoghi espositivi dello Stato, delle regioni, degli altri enti pubblici territoriali, nonché di ogni altro ente ed istituto pubblico;
b. gli archivi e i singoli documenti dello Stato, delle regioni, degli altri enti pubblici territoriali, nonché di ogni altro ente ed istituto pubblico;
c. le raccolte librarie delle biblioteche dello Stato, delle regioni, degli altri enti pubblici territoriali, nonché di ogni altro ente e istituto pubblico, ad eccezione…
Anamnesi legislativa
La Bolla Cum albam nostram urbem, di Pio II (Enea Silvio Piccolomini) del 1462, è la legislazione più antica, con la quale lo Stato pontificio aveva rivolto particolare attenzione alla conservazione dei monumenti antichi.
Le origini della protezione pubblica in Italia del patrimonio artistico, storico ed archeologico, hanno inizio al tempo degli stati pre-unitari. Il cardinale Doria Pamphili, sulla base di un chirografo di Pio VII (1802), emise un editto con cui cercò di porre rimedio alle continue sottrazioni di opere d’arte compiute dalle truppe napoleoniche nello Stato pontificio.
Il testo giuridico più completo per quanto concerne lo sviluppo di questi argomenti è del cardinale Pacca del 1820. L’alto prelato sviluppò un progetto al quale si ispirarono due editti fernandei del 13 maggio 1822 e del 16 settembre 1839 con i quali il sovrano voleva tutelare oltre agli edifici monumentali anche le opere d’arte mobili. Dopo l’unificazione d’Italia non si registrarono particolari innovazioni e dobbiamo aspettare il 1939 per avere due leggi: quella del 1 giugno sulla “Tutela delle cose di interesse artistico”, n. 1089, e quella del 29 giugno n. 1497, sulla “Protezione delle bellezze naturali”.
La nascita del Ministero per i Beni Culturali e Ambientali
Solo nel 1974, con D.L. n. 657, viene istituito, per volontà di Giovanni Spadolini, un apposito Ministero chiamato “per i Beni Culturali e Ambientali”. L’Organizzazione del Ministero è disciplinata dalla normativa del DPR 3 dicembre 1975, n. 805.
Nel 1998 con Decreto Legislativo n. 368 del 20 ottobre viene istituito il nuovo “Ministero per i Beni e le Attività Culturali”. Con D.P.R. del 26 novembre 2007, n. 233, viene approvato il nuovo Regolamento di riorganizzazione del Ministero.
Nel 2013 il governo Letta affida le competenze del turismo al Ministero che assume dunque l'attuale denominazione di “Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo”. Lo storico Palazzo del Collegio Romano è la sede politica del Ministero, il Palazzo di San Michele a Ripa Grande è la sede tecnica.
La “Riforma Franceschini”
Dario Franceschini è nominato ministro dei Beni culturali il 22 febbraio 2014.
Tra le sue prime attività troviamo la Riorganizzazione del Ministero ai sensi della legge 28 dicembre 2015, n. 208: “Si provvede, nel rispetto delle dotazioni organiche del Ministero, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, alla riorganizzazione, anche mediate soppressione, fusione o accorpamento, degli uffici dirigenziali, anche di livello generale, del medesimo Ministero”.
Il nuovo assetto del ministero prevede la creazione delle “Soprintendenze Archeologia, Belle Arti e Paesaggio”. Con questo intervento aumentano i presidi di tutela sul territorio nazionale, che, proprio per l'archeologia, passano dalle attuali 17 Soprintendenze Archeologiche alle nuove 39 soprintendenze unificate (a cui si sommano le due soprintendenze speciali del Colosseo e di Pompei).
Questi i 10 nuovi istituiti autonomi:
- il Complesso monumentale della Pilotta di Parma;
- i Musei delle Civiltà all’EUR;
- il Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia (Roma);
- il Museo Nazionale Romano;
- il Museo storico e il Parco del Castello di Miramare a Trieste;
- il Parco Archeologico dell’Appia Antica;
- il Parco archeologico dei Campi Flegrei;
- il Parco archeologico di Ercolano;
- il Parco archeologico di Ostia Antica;
- Villa Adriana e Villa d’Este (Tivoli).
Vengono inoltre istituiti 12 Poli museali regionali e varie altre iniziative.
Domenica al Museo Gratis
Oltre 430 tra musei, siti archeologici e monumenti in tutta Italia accolgono liberamente cittadini e turisti per una giornata al mese dedicata alla scoperta del patrimonio culturale nazionale.
8xMille allo Stato per i Beni Culturali danneggiati dal terremoto in centro Italia
Dal 2017 e per 10 anni, tutti i cittadini potranno contribuire concretamente al recupero dei beni culturali danneggiati dal sisma, indicando lo Stato come destinatario dell’8xMille nella propria dichiarazione dei redditi. La misura è contenuta nel decreto-legge 9 febbraio 2017, n. 8 recante "Nuovi interventi urgenti in favore delle popolazioni e delle attività produttive colpite dagli eventi sismici del 2016 e del 2017".
Ars Bonus, misure per favorire il mecenatismo
Chi effettua erogazioni liberali in danaro per il sostegno della cultura potrà godere di benefici fiscali sotto forma di credito di imposta. L’Ars Bonus reso permanente ha portato oltre 4.250 mecenati a donare 158 milioni di euro per 1.150 interventi.
18APP, un bonus cultura per i diciottenni
Bonus Cultura di 500 Euro riservato a tutti i ragazzi diciottenni residenti in Italia e un’applicazione web che permette di gestire il Bonus. Operativo dal 2016 il Bonus può essere utilizzato per l'acquisto di biglietti per assistere a rappresentazioni teatrali e cinematografiche e spettacoli dal vivo, libri, ingresso a musei, mostre ed eventi culturali, monumenti, gallerie, aree archeologiche, parchi naturali, ma anche "per l'acquisto di musica registrata, corsi di musica, teatro, lingua straniera".
Anno dei Borghi
In linea con il Piano Strategico del Turismo 2017-2022, la valorizzazione dei borghi punta infatti ad offrire un’esperienza turistica sostenibile e autentica, allo stesso tempo lontana e complementare rispetto a quella delle località universalmente note.
Capitale Italiana della Cultura
L’iniziativa di selezionare ogni anno la “Capitale italiana della cultura” mira a sostenere, incoraggiare e valorizzare la autonoma capacità progettuale e attuativa delle città italiane nel campo della cultura. Queste le città vincitrici: Mantova, 2016; Pistoia, 2017; Matera, 2019; Palermo, 2018.
Stati generali della Fotografia
Con l’obiettivo di definire un piano di sviluppo volto ad adattare l’intervento pubblico alle mutazioni tecniche ed economiche del settore e a determinare nuove opportunità per la fotografia italiana a livello nazionale e internazionale, il Ministero ha costituito la Cabina di regia per la fotografia per tutelare, valorizzare e diffondere la fotografia in Italia come patrimonio storico e linguaggio contemporaneo.
Il grande progetto Pompei
Il Progetto per la tutela e la valorizzazione dell’area archeologica di Pompei (Grande Progetto Pompei) è finanziato dalla Commissione Europea e dal Programma Operativo Nazionale Cultura e Sviluppo. Importo complessivo: 105 milioni di euro, Cofinanziamento UE 75%, quota nazionale 25%. Grazie agli interventi di messa in sicurezza e restauro, sono così stati restituiti al pubblico, negli ultimi due anni, 30 edifici, tra i quali la Villa dei Misteri e la Casa dei Vettii, inaccessibile da dodici anni. Nel 2017 e nell’inizio del 2018 si sono state riaperte al pubblico importanti domus, quali la Casa di Sirico e quella dell'Orso ferito, quest’ultima ora dotata di una moderna passerella in vetro che consente la visita degli apparati musivi, impedendo i danni della pressione antropica e l’usura.