Un articolo pubblicato sulla rivista Nature Communications descrive una ricerca che mostra un possibile errore nel modo usato per stimare le temperature esistenti negli oceani nel passato. Il problema va ben oltre l'eventuale necessità di rivedere qualche numero perché l'errore sarebbe notevole e una conseguenza sarebbe che le stime sul riscaldamento in atto oggi sia peggiore del previsto.
L'errore esistente, secondo un team di ricercatori di varie istituzioni francesi e svizzere, sta nella metodologia ampiamente utilizzata dalla comunità scientifica per stimare le temperature degli oceani nel passato. Stiamo parlando di stime che riguardano le temperature sulla superficie e nelle profondità degli oceani fino a 100 milioni di anni fa. Queste stime sono importanti per capire correttamente i cambiamenti climatici perciò un errore può influenzare pesantemente anche gli studi climatici odierni.
Negli ultimi 50 anni, la comunità scientifica ha basato le stime delle temperature degli oceani nel passato sui foraminiferi, fossili di piccoli organismi marini che possono essere trovati nei campioni prelevati dal fondo degli oceani. In particolare, a essere importante è il guscio calcareo di questi organismi perché la temperatura dell'acqua nella quale sono vissuti influenza il contenuto dell'isotopo ossigeno-18.
In sostanza, gli scienziati hanno rilevato i cambiamenti avvenuti nelle temperature degli oceani nel corso del tempo sulla base della quantità di ossigeno-18 misurata nei foraminiferi. Datare l'età dei fossili permette di conoscere il periodo in cui gli oceani avevano una certa temperatura.
Le stime sono basate sul fatto che il contenuto di ossigeno-18 nei gusci dei foraminiferi sia rimasto costante nel periodo in cui i fossili sono rimasti racchiusi nei sedimenti sui fondali oceanici. Finora, nulla faceva pensare che le cose stessero diversamente e le misurazioni indicano che le temperature degli oceani sono diminuite di circa 15° Celsius nel corso degli ultimi 100 milioni di anni.
Gli autori di questa nuova ricerca hanno provato a verificare se l'ipotesi su cui hanno lavorato gli scienziati per 50 anni sia vera. Per farlo hanno eseguito un'analisi spettrometrica molto sofisticata con uno strumento chiamato NanoSIMS (nanoscale secondary ion mass spectrometer, spettrometro di massa di ioni secondari a nanoscala).
In parole povere, lo strumento NanoSIMS bombarda il campione da analizzare con un fascio di ioni primari analizzando gli ioni secondari da esso prodotti. Esso offre un'elevatissima sensibilità nel rilevare sostanze per effettuare analisi chimiche a una scala estremamente piccola. Per questo motivo, permette di esaminare campioni molto piccoli come i gusci di foraminiferi per rilevare cambiamenti invisibili a occhio nudo o anche a un normale microscopio.
Per effettuare la verifica, i ricercatori hanno esposto foraminiferi a temperature elevate in un ambiente che replica quello marino e successivamente li hanno esaminati. Secondo loro, i livelli di ossigeno-18 nei gusci dei foraminiferi possono cambiare senza lasciare tracce visibili ma solo quelle rilevabili tramite analisi approfondite come quelle possibili con lo strumento NanoSIMS.
Ciò che avviene secondo la ricostruzione dei ricercatori è che durante la sedimentazione i foraminiferi vengono esposti a temperature che possono essere relativamente abbastanza elevate, tra i 20° e i 30° Celsius superiori a quelle normali. La conseguenza è che avviene uno scambio di materiali tra i gusci dei foraminiferi con l'acqua e ciò altera il rapporto tra ossigeno-18 e ossigeno-16, l'altro isotopo presente.
La conclusione dei ricercatori è che l'alterazione della quantità di ossigeno-18 nei gusci dei foraminiferi falsa le stime delle temperature passate negli oceani. Tenendo conto di questo fattore, quelle temperature risultano notevolmente più basse, fino a 15° Celsius.
Secondo Anders Meibom, direttore di uno dei laboratori che hanno partecipato a questa ricerca e uno degli autori dell'articolo, è necessario rivalutare le temperature passate, anche lavorando su altri tipi di organismi marini per capire esattamente cosa succeda nei sedimenti nel corso del tempo.
È importante avere stime precise dell'andamento delle temperature negli oceani nel lontano passato anche per avere modelli corretti riguardanti ciò che è successo negli scorsi decenni e sta avvenendo ora. Sicuramente verranno effettuate ulteriori ricerche e ciò è importante perché gli oceani hanno un ruolo fondamentale nell'influenza sul clima a livello globale.