Melvine Jones fondò negli Stati Uniti, nel 1917, i Lions Club International, un’associazione umanitaria di service club che si è rapidamente diffusa in tutto il mondo. Giovane dirigente di Chicago impiegato in una compagnia di assicurazioni, Jones era socio e segretario del Club of Business Men of Chicago, associazione professionale incentrata ad ottenere il benessere economico. In lui, però, andò diffondendosi la sensazione che fosse necessario adoperarsi per il bene dell’umanità, così il suo appello venne accolto dal Business Circle of Chicago sviluppando l’idea. Il 7 giugno del 1917 venne fondata l’associazione tra i circoli partecipanti al progetto che assunse il nome di “Associazione dei Lions Club”, il cui primo congresso si tenne nell’ottobre dello stesso anno a Dallas. In quella sede venne preso l’impegno di non operare per il benessere economico dei soci.
Il termine Lions è un acronimo che significa “Liberty Intelligence Our Nation’s Safety”, cioè “Libertà, intelligenza, sicurezza della nostra nazione”. Il simbolo è una lettera L maiuscola d’oro in un’area circolare blu con due teste di leone, una rivolta a destra e una a sinistra, simbolo della fierezza del passato e della fiducia nel futuro. Nel 1931, nella rivista associativa, venne pubblicata una nota in cui si spiegava come il leone fosse sempre stato simbolo di tutto quanto è buono, e per quel motivo venne scelto il termine per battezzarne la compagine. Il leone, infatti, è coraggioso, forte, attivo e fedele, tutte qualità che ben rappresentavano ciò che i membri del club volevano simboleggiare. Soprattutto la fedeltà, attraverso i secoli, alle più alte sfere dell’etica umana, capaci di travalicare i confini umani nel tempo. Scopo associativo è, infatti, servire la comunità attivamente attraverso i propri circoli e i legami tra i circoli stessi, discutendo di ogni aspetto della vita umana, esclusa la politica e la religione, promuovendo la comprensione tra i popoli. Nel 1925, la scrittrice sordo-cieca Helen Keller convinse l’associazione a diventare “cavalieri dei non vedenti della crociata contro le tenebre” e così quella data vide l’inizio dell’impegno a favore dei ciechi.
L’espansione iniziò soprattutto con gli anni Cinquanta anche fuori dai confini americani, verso Europa e Asia. Il primo club in lingua italiana fu fondato nel 1950 a Lugano, mentre il primo club italiano lo si ebbe a Milano nel 1951. Nel 1959, si tenne il Congresso di Rapallo che divise l’Italia in cinque distretti; ora sono diventati 17. Ogni distretto dei Lions è nominato con un numero: quello italiano è il 108 seguito da lettere alfabetiche maiuscole per identificare l’area, e altre se necessario, ad esempio la Lombardia settentrionale è indicata 108 Ib1. Anche in Italia una delle attività più diffuse è in favore dei ciechi, dal libro parlato, alla raccolta di occhiali usati. Il progetto si chiama Vision 2020 e, insieme all’OMS, ha come obiettivo di ridurre la cecità di almeno 100 milioni di persone entro il 2020.