Macron, il nuovo presidente della Francia ha lanciato il sasso nello stagno e la discussione si è accesa in ogni angolo del web. Due sono i punti che saltano agli occhi da questo esempio in cui la coppia sembrerebbe essere sbilanciata ma che in effetti ad analizzarla non lo è affatto. La differenza di età della signora, nettamente maggiore di quella del marito e la necessità dell'uomo di avere accanto una compagna-mamma. Ora, la ricerca di un uomo verso una donna più grande di lui, parrebbe collegata anche con il narcisismo dell'uomo capace di raggiungere qualsiasi donna, quindi anche quelle che ordinariamente sono fuori dalle comuni mire biologiche, perché pensiamo per un attimo infatti a cosa spinge da secoli l'uomo, in ogni tempo e in ogni civiltà ad accoppiarsi con una donna più giovane: la necessità di procreare il più possibile e diffondere così il proprio patrimonio cromosomico.
In realtà a mio avviso, il problema ruota intorno alla necessità di sicurezza. L'uomo insicuro, precariamente stabile a livello emotivo, che mal gestisce i suoi sbalzi umorali ha necessità di aver accanto il sostegno di una donna più forte di lui, che lo guidi, lo rassicuri, che gli impartisca regole e gli vieti le sbandate e tanto più lei è forte tanto più lui è al sicuro ma di una sicurezza che non fa altro che contribuire ulteriormente a schiacciarlo nella sua dipendenza dall'altra persona rendendolo schiavo, ad accentuare le sue paure e ad accrescere terribilmente le ansie da incapacità individuale. Pertanto il rapporto uomo-donna con lei necessariamente nel ruolo predominante della coppia (spesso non è solo l'età maggiore della donna a determinare i ruoli di dipendenza ma il lavoro e la posizione sociale dalla donna: lavori rilevanti e di spicco) porta a un atavico rapporto mal gestito di Edipo, nel quale l'uomo traspone nella donna forte del suo rapporto, la figura della madre.
Spesso quest'uomo ha paura che la “madre” lo scopra a fare cose sconvenienti che non approverebbe e che questa “madre” surrogata lo chiami al telefono per riportarlo al dovere o semplicemente per controllarlo. A volte l'uomo-figlio trova la forza di riappropriarsi della sua vera natura e fugge laddove l'istinto naturalmente lo porterebbe ma ecco che la compagna-madre si fa di nuovo presente come immagine schiacciante o a livello mentale o fisicamente e riporta il compagno per la mano a casa, sculacciato e rimproverato. Come vive d'altro lato questo rapporto la di lui compagna?
Molte di queste donne sono veramente forti poiché questa forza è il frutto di un percorso personale e di una caratterialità che le rende degne di essere tali e che per questo non si nascondono dietro la loro apparenza matura. Altre, hanno una forza acquisita per eventi o accadimenti recenti che le hanno sbalzate in una dimensione lontana anni luce dalle loro capacità e consapevoli del ruolo e dell'influenza che hanno sull'uomo, temono ogni situazione che possa ricondurlo alla normalità di una vita mentalmente sana, perciò ad effetto scenico se ne escono con disperazioni ad hoc che fanno colpo e colpevolizzano soprattutto il compagno al quale tale donna ha fatto così tanto per renderlo “felice”.
Nello stesso tempo, se vogliamo, la compagna deve in qualche modo essere attrattiva anche fisicamente su di lui, essere femminile, perché non dimentichiamoci che un rapporto di questo tipo è un rapporto inverso di generi solitamente, e la donna forte rappresenta la parte maschile della coppia, convenzionalmente. Ella quindi si rifemminilizza, si abbiglia da fatina di pinocchio: pizzi; tulle; sciarpine; trecce con fiocchi e abiti sfarfallanti, degni di una Madonna degli anni ruggenti di Like a virgin o di una Cyndi Lauper di Girls just want to have fun, insomma siamo negli anni ‘80 e lì si crede di essere rimasta. Si tramuta in creatura angelicata, bionda ed eterea ma è sempre lei, la "madre", la dominatrice del povero uomo fascinato, conscio o non conscio, della forza di lei, del di lei ruolo sociale, mediatico.
Un caro e triste pensiero va a questi uomini in cerca di sicurezza emotiva e di sicurezza sociale, o comunque alla ricerca di una donna forte di ruoli che li sostenga. Forse, se analizziamo nel verso opposto, più semplicemente questi uomini nella loro iperstima, sono una nuova categoria di cacciatori di prede ambite e irraggiungibili ma nello stesso tempo cavalieri, dispensatori di nuova giovinezza inaspettata a donne “mature”. Care donne di ruolo, buona fortuna!