La famiglia Murenidae comprende numerose specie tropicali e temperate diffuse in molti mari e oceani del globo. Dall’aspetto per alcuni spaventoso, per altri un po’ bizzarro ma semplicemente incredibile, le murene sono predatori furtivi, che restano nascoste nelle cavità fra le rocce e tra i coralli delle barriere coralline, pronte per lanciarsi all’attacco nel momento in cui la preda si avvicina, del tutto ignara della loro presenza.
Almeno duecento sono le specie classificate nella famiglia Murenidae, con dimensioni che vanno dalle più piccole di poco più di 10 cm a quelle enormi che superano i due metri di lunghezza. Prediligono le acque calde ma anche il Mediterraneo ospita alcune specie come la Murena helena, la Gymnothorax unicolor e la più rara Enchelycore anatina, originaria dell’Oceano Atlantico ma segnalata anche nel Mar Ionio e nel Mediterraneo orientale.
Ogni murena è distinguibile dagli altri pesci per alcune caratteristiche morfologiche ben evidenti: corpo allungato che ricorda vagamente quello di un serpente, mancanza di pinne pettorali e ventrali, pinna dorsale lunga che si unisce a quella anale percorrendo tutto il corpo dell’animale e che inizia da dietro la testa, muso allungato e denti affilati. Si distinguono dalle anguille per il fatto che queste ultime tengono la bocca chiusa per respirare, al contrario invece delle murene. I colori sono diversi e vari, e le specie tropicali, visto l’ambiente in cui vivono, presentano colorazioni a volte molto vivaci, come, ad esempio, la Rhinomuraena quaesita, una specie sottile ma che può superare il metro di lunghezza, diffusa nell’Oceano Indiano dal Madagascar alle Filippine e nell’Indopacifico, dalla Micronesia alla Polinesia, così come in Giappone e nella Grande Barriera Corallina australiana. Il maschio adulto assume una colorazione azzurro brillante con la bocca, gli occhi e la lunga pinna dorsale di un colore giallo canarino, mentre la femmina risulta tutta completamente gialla. Il giovane, invece, che supera di poco il mezzo metro di lunghezza, è completamente nero a eccezione della pinna dorsale gialla. La particolarità di questa piccola murena sta nel fatto che gli individui vanno incontro a tre diverse fasi vitali che le portano a cambiare completamente sesso: dapprima giovani, poi maschi, infine, raggiunte le dimensioni maggiori, si trasformano in femmine. Questo processo è noto in biologia con il termine di ermafroditismo proterandrico.
Per un subacqueo alle prime armi l’incontro con una murena può essere un po’ timoroso, dal momento che il pesce, con la bocca aperta e i denti affilati ben evidenti, sembra voglia attaccare l’inesperto forestiero con uno dei suoi micidiali morsi. In realtà, non si tratta di nessun attacco poiché le murene sono costrette a mantenere aperta la bocca per respirare e far entrare acqua attraverso le branchie. Quindi non è il caso di allarmarsi, ma piuttosto è l’occasione per poter scattare una foto indimenticabile di un incontro così sorprendente. Si tratta di pesci non aggressivi per natura benché possano infliggere morsi potenti per legittima difesa o contro le proprie prede. In tal caso, i danni causati sono ferite irregolari e di profondità proporzionale alla taglia del pesce, che in taluni casi possono aggravarsi per il movimento frenetico della murena che tenta di asportare brandelli di carne con i suoi laceranti denti. Inoltre, la saliva del pesce è tossica, per questo è opportuno prestare attenzione e non spingersi mai troppo vicini all’esemplare in questione. Generalmente, le murene stanno rintanate di giorno o comunque ben nascoste fra le rocce e le cavità buie del fondale marino, facendo emergere solo la testa dai crepacci o al massimo una parte del lungo corpo anguilliforme. È di notte poi che emergono per andare a caccia delle loro prede preferite che comprendono pesci, molluschi e crostacei.
Tra le specie più diffuse ai tropici vi è la Gymnothorax javanicus, nota come murena gigante per la sua incredibile stazza di due metri e mezzo. Con una colorazione marrone e verdina punteggiata da irregolari macchie scure sulla testa e sul resto del corpo, ha gli occhi arancioni e una chiazza nera sull’opercolo delle branchie. Tra le grosse murene è la più comune in zone come il Mar Rosso e l’Indonesia, Micronesia, Hawaii e Polinesia Francese. La si trova gironzolare fra il reef dalla superficie limpida del mare sino a un massimo di circa 50 metri di profondità.
La Gymnothorax fimbriatus, altra specie tipica dei mari tropicali, raggiunge gli 80 cm di lunghezza e presenta una colorazione del tutto diversa dalla murena gigante: il corpo grigio-marrone è tappezzato da macchie scure, talvolta allungate a formare delle strisce, mentre la testa è di un giallo-verde acceso, anch’essa ricoperta da macchie. Il muso più sottile e allungato, rispetto alla murena gigante, ha la punta della bocca verde e due occhi scuri, talvolta blu, molto grossi ed evidenti. Anch’essa solitaria abitante del reef, si sposta alle stesse profondità della cugina javanicus, dalle Seychelles all’Indonesia, dalle Filippine alla Polinesia Francese.
Una specie del tutto diversa è la Gymnomuraena zebra, abitante tropicale diffusa dal Mar Rosso all’Indopacifico, riconoscibile senza alcun dubbio per il suo corpo completamente zebrato (da qui il nome zebra) con numerose bande bianche su una base marrone cioccolato. Particolarmente ghiotta di granchi, si muove fra il reef in cerca dei gustosi crostacei che in quegli ambienti sono piuttosto diffusi e rappresentati da specie molto diverse fra loro.
Del tutto particolare è la Rhinomuraena quaesita, che, viste le sue piccole dimensioni, più in diametro che in lunghezza, a volte sfugge all’occhio poco attento, poiché vive infossata su fondali sabbiosi-ghiaiosi, spesso accanto ai reef o in zone aperte, raggiungendo la notevole profondità di quasi 70 metri. Abbastanza diffusa e anch’essa distinguibile dalle altre specie è l’Echidna nebulosa, con esemplari che raggiungono i 70 cm di lunghezza, dalla tipica colorazione bianca tappezzata da macchie nere e gialle, la testa ancor più macchiata di giallo e nero, la punta della bocca blu-marrone e gli occhi gialli. Solitaria e a volte rintracciabile in mare aperto, vive anch’essa tra il reef e le rocce costiere a partire dalla superficie sino ai 20 metri di profondità, dal Mar Rosso e l’Africa orientale sino all’Indonesia e a tutta l’immensa area geografica dell’Indopacifico, compresa Nuova Guinea, Giappone e Australia.
Dunque, le murene sono animali attraenti, a dir poco curiosi e imprevedibili. Rientrano nel grande ecosistema marino e come ogni altro essere vivente svolgono un ruolo essenziale nel mantenere l’equilibrio di quello che è il nostro pianeta oceano, un mondo ancora da scoprire che non smette di stupirci né di conquistarci con in suoi colori e le sue innumerevoli meraviglie.