Le donne, eterne protagoniste idealizzate dei romanzi rosa di Liala, cercano l'amore romantico, il principe azzurro, insomma sognano la storia d'amore, accettando sì, che sia anche un po' tormentata ma che abbia un lieto fine alla Pretty woman. Immancabilmente però restano deluse e piangono su se stesse gli errori madornali delle scelte fatte, sentono l'amarezza e anche un po' l'incazzatura per non essere state in grado di individuare che l'essere maschile al quale avevano affidato cuore e parole era in realtà il solito stereotipo di maschio, di cui a dire il vero ne siamo abbastanza tutte stufe. Perché ahimè, non c'è evoluzione che tenga, ma quando l'uomo vede un essere del genere opposto, che gli fa capire che il suo corteggiamento le è gradito, egli parte in quarta e si dimentica che magari ha già accanto una creatura angelica, paziente e amorevole.
Le situazioni sono le più disparate, si va dal classico uomo che è sposato ma ha una situazione familiare così stanca e arida che essendo sul punto di separarsi cerca il conforto di una donna comprensiva e che gli dia quell'affetto che non trova più. Poi esiste il genere d'uomo che pur avendo una compagna con la quale ha concordemente un rapporto così aperto, che si sente in grado di poter prendersi delle distrazioni, senza impegno, è bene precisare, con un nuovo piacere per gli occhi. Per concludere con quello che ti fa credere di essere unica, insostituibile, l'essenza pura di una compagnia che agognava, che gli mette il sale in una vita delusa da un rapporto coniugale esaurito, che allieta le ore della sua giornata in chat variegate e compiacenti per poi scoprire che non sei l'unica, che ne esiste un'altra, che da' le stesse piacevolezze, lo stesso interesse, la stessa passione. Ecco questo potremmo definirlo rapporto da ruota di scorta, se buchi, puoi sostituire e prosegui il tuo viaggio e anche se non buchi cammini comunque tranquillo.
Poi signori cari c'è tutto un mondo relativo a come chiudere un rapporto, la letteratura offre spunti costanti e innovativi e per favore finitela con il: “Ti lascio perché ti voglio troppo bene” oppure “dal momento che ti voglio bene non voglio farti più del male”, insomma leggete Fabio Volo, è un maestro nel settore delle storie di cuore e anche molti altri che propongono fughe molto più originali e sbalorditive.
Il fatto è che gli stimoli sono molti, gli uomini sono sollecitati da queste donne sempre più giovani (esteticamente non anagraficamente), sempre più competitive, agguerrite, scaltre che con arti affinate riescono a carpire l'attenzione dell'uomo e cosa ben più complicata, a trattenerlo nelle maglie della loro ragnatela, costruita con sottili filamenti psicologici che gratificano e nutrono l'ego del maschio. Mi viene in mente la cruda e implacabile convinzione di Gladys Eysenach, personaggio quanto mai vero, scaturito dalla penna di Irene Némirovshy, che afferma: “una donna non rinuncerà mai al suo mestiere di donna”.
Perciò capisco che nell'attuale situazione in cui il genere maschile sta perdendo la sua egemonia di predatore, ma sta diventando predato, questo potere è costretto a metterlo alla prova ogni qualvolta che gli si presenti l'occasione a conferma delle ancora solide tradizioni. Che dire quindi quando ti trovi davanti un signore di buone maniere e gentili pensieri? Sarà vero? Sarà un millantatore? Sarà un'altro della serie? Come fidarsi?
Poiché la fiducia richiede tempo, tu lo trascorri il tempo con la persona, costruendo, interagendo, raccontando, aprendo il cuore, col rischio altissimo di farti rubare l'anima un'altra volta. Ma è così, tra uomo e donna esiste un gioco perverso inarrestabile, condotto nonostante tutto in virtù di quel desiderio, per la donna romantica, che alla fine comunque incrocerà durante la strada, “l vecchio che leggeva romanzi d'amore” che Sepùlveda dipinge come il saggio, buon uomo che si commuove all'amore. Questo è quello che serve cari uomini, pertanto se desiderate storie mordi e fuggi, rivolgetevi alle donne fast food, e non alle gourmet, perché le donne gourmet assaporano, meditano, gustano un rapporto che sia sano, consistente e soprattutto di qualità.
Eppure sarebbe così semplice essere limpidi, veri, onesti, ma è un approccio utopistico. Dai racconti raccolti di amiche, conoscenti e signore disilluse ne esce fuori un quadro tristemente materialistico forse direi egoistico. Un amico psicoanalista un giorno disse: “se cerchi un uomo gentile, affettuoso e comprensivo, in realtà cerchi te stessa” forse perché non è nel fenotipo maschio questo tipo di dotazione? Aiutateci a ricrederci, l'evoluzione ha portato da sempre a forme migliori di vita, più specializzate e adattabili, sollecitata da spinte dovute alle diverse situazioni ambientali.
Sono andate avanti le forme più adatte per la sopravvivenza, il percorso dell'uomo e della donna è stato differente, forzato dalla maschera sociale che per questo non ha agito come spinta propulsiva per una evoluzione di pensiero. L'uomo è stato e sarà sempre cacciatore e la donna eterna preda? La donna sognerà ancora l'amore shakespeariano di Romeo e Giulietta in attesa che l'evoluzione porti l'uomo a concepire di mettere meno prede nel carniere? Fino a diventare colui che sussurrando dice: “essa insegna alle torce come splendere. Sembra pendere sul volto della notte come ricca gemma all'orecchio d'una Etiope”.