A ricordare quanto Ivano Fossati abbia rappresentato qualcosa di unico nel panorama della nostra musica “cosiddetta” leggera, è stato appena pubblicato Contemporaneo (ed.Bmg\Rca), un box dal titolo quanto mai eloquente in una serie di formati dallo svolgimento meticoloso, in cui tutta la carriera del grande cantautore ligure viene riassunta con l’aggiunta di una manciata di inediti e preziose rarità, oltre a decine di fotografie e altrettante riflessioni messe insieme in una lunga intervista concessa a Massimo Bernardini.
È quasi superfluo ricordare che dal 1973, anno del suo esordio da solista, all’autunno del 2011, quando con Decadancing, il nostro si è congedato dalla sua attività in studio, Fossati abbia scritto per sé o per altri alcune delle più belle canzoni mai concepite e ascoltate. Valgano per tutte le sommesse divagazioni sentimentali della toccante Costruzione di un amore oppure il lucido affresco realizzato per Una notte in Italia, con una serie di collaborazioni eccellenti come la difficile eppure stimolante ed esclusiva relazione stretta con Fabrizio De Andrè, che gli consentì di firmare a quattro mani Anime Salve, l’ultimo capolavoro di “Faber”, di cui vengono sottolineati gli esaltanti ricordi di quei giorni.
Non è solo per questo che Fossati ha sempre avuto un seguito trasversale e assai dèdito, diverso da quello che poteva trovarsi altrove e per il quale ha sempre rappresentato qualcosa di speciale, una bandiera da non ammainare mai. Come questo racconto, che parte dalla Genova del dopoguerra con i suoi fermenti culturali per seguire il filo rosso della memoria di ciò che è stato, in un continuo avvicendarsi di date, incontri, canzoni e ricordi. Proprio quelli che sottendono alle foto spesso ingiallite e altrettanto commentate, in cui non c’è posto per alcun pettegolezzo, ma piuttosto per una vibrante e ammirevole passione verso la musica e per quello che per lui è diventato un bellissimo “mestiere”.
Un percorso che gli ha permesso di conoscere altri amici, non necessariamente musicisti, partendo dalla grande passione verso le altre musiche come il jazz, il prediletto Brasile di Jobim e Vinicius, mentre in queste canzoni che si susseguono una dietro l’altra, si paventa anche l’ombra della musica del diavolo: «Mi piace soprattutto il blues delle origini - ribadisce il cantautore: Blind Lemon Jefferson, Robert Johnson e altri ancora, come Sonny Boy Williamson. Nonostante questo ho composto canzoni come La costruzione di un amore, Non sono una signora e Una notte in Italia. Se avessi provato a scrivere dei blues chi li avrebbe cantati? Uno deve fare i conti col posto in cui è nato, dove la gente ha il proprio gusto e una tradizione tutta sua, anche quando si tratta di canzoni. A dire il vero qui da noi la tradizione si è persa per strada: il gusto corrente è un insieme di contraddizioni, comprende l’amore cieco e distratto per la musica di importazione e un sentimento vagamente retrogrado che imparenta spesso le nostre canzoni più con il pop latino-americano che con le espressioni internazionali avanzate. Io ho cercato di lasciare trasparire un po’ di blues in molte canzoni, appena un velo, un tocco leggero. Qualcuno se ne accorge, la maggioranza del pubblico credo di no, ma io tutt’ora mi ci diverto parecchio».
Insieme al box composto da 8 vinili con brani noti e 4 registrazioni inedite (Il suono della voce, Idealista, Quelli siamo noi, A cavallo della tigre), ci sono una versione standard in 4 cd e una de-luxe con 10 dischetti, un libro di 200 pagine e tutti i più grandi successi del cantautore, che lasciano alla sensibilità di chi ascolta una risposta possibile ma non esaustiva sul futuro che arriva a dare (auspicabilmente) fiato, senza troppi rimpianti per ciò che è stato. Adesso Fossati dispone del suo tempo come meglio crede, continuando a scrivere le sue belle canzoni senza gli assilli della sclerotizzata discografia e di un vestito che non gli si addiceva più. Peccato perdere simili fuoriclasse ancora al top della loro vena creativa, ma anche per questo bell’atto di coraggio in un paese dove mai nessuno rinuncia ai suoi privilegi, lo straordinario cantautore ligure va lodato e considerato.