Sono l’emblema di un’antica religiosità contadina e accompagnano i visitatori nei loro itinerari tra le colline. Sono spazi preziosi e rassicuranti che invitano a riflettere.
Chiese, santuari e parrocchiali di grande valenza religiosa, veri gioielli d'architettura con all’interno pregiate opere d’arte, ricchi arredi, patrimoni librari e rari affreschi che, insieme a castelli, palazzi e monumenti storici, arricchiscono e nobilitano i centri abitati.
Edicole, pile votive e antiche pievi nascoste tra vegetazione, coltivazioni e boschi, importanti luoghi di riferimento spirituale, testimoniano una diffusa e genuina religiosità popolare. Di maggior impatto e importanza oppure più semplici e suggestivi, sono spazi preziosi e rassicuranti che invitano a riflettere, a porsi domande serie, ad ascoltare i mormorii della propria coscienza. Baluardi incrollabili di una fede fortemente sentita, presenze silenziose del nostro passato, raccontano la loro storia fondendosi in quella di un territorio dove distese di vigneti si susseguono come onde di un mare silenzioso.
È un’area che si sviluppa in Piemonte, in provincia di Cuneo a sud della città di Alba dalla quale si leva un diffuso amore per il bello. Sono contrade ridenti e straordinariamente accoglienti che, nonostante la crescente popolarità, conservano la tranquilla atmosfera di sempre, un’aria serena quasi di vacanza e dove la comunità locale, sempre serena, misurata e costantemente in attività, alimenta un tenace senso di appartenenza tramandando le sue tradizioni legate in particolare alla produzione vinicola.
Il visitatore non può che rimanere rapito dall’atmosfera laboriosa che trasuda dalle colline; dal silenzio sognante che domina i declivi; dai colori della natura; dal vociare familiare che risuona nelle campagne; dall’allegro trambusto che si leva alto durante le sagre paesane; dall’incanto di un cielo alto e stellato; dal sapore di un buon calice di vino, espressione compiuta e sintesi perfetta della fusione tra natura e lavoro dell’uomo. Sostando nelle piazze, cuori pulsanti di aggregazione, antichi antidoti alla solitudine, o camminando tra campi, boschi, frutteti e vigneti, in uno spazio quasi atemporale, chiunque potrà gioire di quest’angolo di paradiso.
Poggi e terrazze invitano a contemplare per ore e ore spazi e orizzonti. Sentieri e percorsi attraversano un paesaggio inesauribile, sorprendentemente morbido e seducente, che combina la dolcezza dei profili collinari con l’aggraziato movimento dei vigneti coltivati come giardini; accosta macchie boschive a noccioleti, frutteti e campi di cereali; incorpora con equilibrata e armonica geometria piccoli centri abitati, gruppetti di case sparse e antichi cascinali. Il fiume Tanaro, che nasce al confine tra Liguria e Piemonte, con il suo andamento insolito, un infinito numero di anse e giravolte, la sua eleganza e l’incredibile forza, avvolge, a ovest e nord, la regione. A est e sud, invece, insiste la più frastagliata e aspra Alta Langa.
Nelle giornate limpide si può distinguere lo strepitoso scenario dell’arco alpino occidentale che sembra messo lì apposta per proteggere l’operosa comunità locale, i verdi declivi e le numerose attrattive del territorio. Tra le cime innevate, svetta quella del Monviso, che si staglia in tutta la magnificenza dei suoi 3.841 metri di altezza. Dal re di pietra nasce il fiume Po che, dopo un cammino di più di seicento chilometri, raggiunge il primato tra i fiumi italiani e, attraversata tutta l'Italia settentrionale, incontra, con un vasto delta, il mare Adriatico. I centri abitati oscillano a un'altezza compresa tra i 210 metri di Monchiero e i 610 di Roddino e sono caratterizzati dalla presenza di una roccaforte. Le fortezze da simboli di potere e forza, con il passare dei secoli, ultimata la primaria funzione difensiva, grazie a importanti lavori di ristrutturazione sono state trasformate in residenze private, in siti museali, in sedi istituzionali e, più recentemente, anche in strutture d’accoglienza.
È un territorio di rara finezza, dolce e naturalmente ospitale, apparentemente immobile ma sempre in movimento. Fiorisce, in primavera, con mille colori e, sotto un cielo che promette sogni, tra i rintocchi di mille campane, regala gioiose e fiabesche nuvole di fiori; si arroventa, in estate, quando il profumo del fieno lasciato a seccare sui campi addolcisce l’aria e inebria i sensi mentre, all’ombra delle radure, maturano succosi frutti di bosco; dona, in autunno, i suoi frutti migliori e, quando le giornate cedono luce, invita a sostare in luoghi caldi e accoglienti; si addormenta, in inverno, ma, sotto il gelo pungente e le fitte nebbie, quando i gesti conservano l’allegria del passato recente ma già catturano la severità del futuro prossimo, già si prepara a rinascere.
Il recente inserimento di questo paesaggio tra i patrimoni dell’Umanità dall’UNESCO costituisce un riconoscimento a livello globale del suo straordinario valore culturale che, a maggior ragione, deve essere conservato e trasmesso alle generazioni future. Questi non sono luoghi di antiche sofferenze percorsi un tempo da folle di credenti, fiduciosi di trovare conforto, risposte, espiazione. Ma, anche per noi, tra quelle colline, grazie alla Chiese di Langa sarà possibile trovare un acconto di paradiso, un pezzo di cielo da portare via, un anticipo delle visioni future.