La chiamano Babette, ma il suo nome è Lia.
Lia, che stende la pasta e poi la condisce con salse squisite, che sforna torte per il tè del pomeriggio e scodella fegatini da crostino toscano all’ora del gin and tonic. Al centro culturale Il Funaro di Pistoia non c’è bisogno di sciogliere i ghiacci della Danimarca, dove la cuoca francese Babette, narrata da Karen Blixen, scioglieva anche i ghiacci del cuore e ricomponeva i sogni sfumati e il presente con una cucina dalla bontà e dalla bellezza quasi magica, capace di trasformare la nostalgia e il rimpianto in un appagamento celestiale. Lia scioglie gli ingredienti nelle casseruole per i cuori già riscaldati dai climi mediterranei che nutre in armonia con l’atmosfera di un luogo, Il Funaro, che è proprio come lo si vorrebbe.
Lo scrittore Daniel Pennac trova le sue leccornie degne di applausi. Invaghitosi del Funaro, dove ha scritto con Lilo Baur lo spettacolo Il 6° Continente e presentato, con Massimiliano Barbini, la lettura scenica del suo ultimo libro Diario di un corpo, a una prima torinese ha invitato Lia, l’ha ringraziata dal palcoscenico e ne magnifica le prodezze culinarie ogni volta che può.
Vieni a cena che te le suono, la rassegna in programma fino all’estate (il secondo giovedì del mese) che prevede una serata gastronomica e musicale nella caffetteria accudita da Paolo Baroncelli, è dunque un buon assaggio del Funaro: la cena è una vera cena e il concerto è un vero concerto, non una situazione da piano bar con musica di sottofondo. La direzione artistica del Funaro privilegia musicisti interpreti dei propri spartiti o che non girano molto nelle terre pistoiesi. L’edizione di quest’anno è stata appena inaugurata dal duo The swing of stonage, formato da Marco Papa alla chitarra acustica e Federico Eterno al sax e al clarinetto, con un repertorio che comprende brani del primo jazz di New Orleans, delle orchestre di Duke Ellington e Benny Goodman.
A pochi metri dalla caffetteria, c’è poi il Cinetandem, la sala cinematografica più piccola del mondo, dove, su prenotazione, si può assistere in coppia a cortometraggi d’epoca proiettati a sorpresa. Invece della bomboniera e del cornetto gelati, alleati tradizionali dello spettatore, al Cinetandem si servono spuntini preparati da Lia.
Il Funaro è anche la sede italiana della Scuola dei Sensi del Teatro de los Sentidos di Barcellona, diretta dall’antropologo e regista colombiano Enrique Vargas, con la collaborazione di Patrizia Menicheli. Vargas è l’uomo che conduce lo spettatore per mano nel buio o nella penombra e tramite esperienze sensoriali mette in luce la sua essenza e gli rischiara la vita con una nuova consapevolezza corporea e interiore. E’ la poetica del sentire risultato di oltre vent’anni di ricerca.
L’8 febbrario comincia il secondo ciclo di studio della scuola e s’intitola Poetica dell’oscurità e dello spazio. Profumi, sapori, sfioramenti di mano, abbracci, occhi chiusi, riposo, movimento. E a fine lezione? Tutti in caffetteria. Con altri profumi e altri sapori.