Franz Joseph I von Österreich nacque nel 1830 nel famoso Castello di Schönbrunn di Vienna, primogenito dell’arciduca Carlo d’Asburgo-Lorena e di Sofia di Wittelsbach, principessa di Baviera, nipote dell’imperatore d’Austria Ferdinando I, uomo senza figli e malato di mente. Da quando aveva 5 anni Francesco Giuseppe sapeva che sarebbe diventato imperatore, cosa che accadde nel 1848 tramutandolo nel 32esimo regnante dal regno più lungo della Storia. Divenuto imperatore in un momento burrascoso per il suo regno e per tutta Europa, nel dicembre 1848, aveva vissuto il suo battesimo del fuoco nel Regno Lombardo-Veneto, nella battaglia di Santa Lucia, quando vinse gli italiani a Custoza.
La situazione di tensione nell’Impero lo decise a concedere la costituzione nel 1849, cercando sempre di fronteggiare gli Italiani e gli Ungheresi che erano tra i più decisi a ottenere l’indipendenza. L’intransigenza dimostrata da lui e dalle sue truppe, gli fecero correre il rischio di essere assassinato nel 1853 da un nazionalista ungherese, perché i primi anni del suo regno furono improntati a mantenere i confini, soprattutto in Italia. Il disastroso risultato di quella politica, che vide come apice la Battaglia di S. Martino e Solferino, condussero Francesco Giuseppe a cercare alleanze, siglando in particolar modo la Triplice Alleanza con Germania e Italia nel 1882.
Nel 1898 visse l’assassinio della moglie, nel 1914 quello del nipote ed erede al trono Francesco Ferdinando, avvenuto a Sarajevo e causa scatenante della Prima guerra mondiale. L’imperatore Francesco Giuseppe era contrario a firmare la dichiarazione di guerra contro la Serbia, ma esercito e diplomazia premevano in favore del conflitto ed egli non ebbe altra scelta. Nell’occasione della firma, ricordò a chi era presente quanto egli conoscesse la guerra, avendo ancora davanti agli occhi la carneficina accaduta sui campi italiani durante la Seconda guerra d’Indipendenza. Sosteneva che la Serbia fosse il punto nodale della politica panslava e che dovesse essere eliminata come potere politico nei Balcani per favorire l’equilibrio europeo. Non volle prendere parte alle decisioni belliche durante il conflitto, tuttavia, lasciando il compito della gestione delle truppe ai militari.
Equilibrato, dalle abitudini modeste, tradizionalista, non vedeva di buon occhio le novità: pare non abbia mai adoperato il telefono, che fosse salito solo una volta su un’auto, prediligendo le sue carrozze trainate da cavalli, che preferisse il bagno nella tinozza e non con acqua calda corrente. Dopo quasi 70 anni di regno, Francesco Giuseppe morì senza aver visto la fine della Prima guerra mondiale il 21 novembre 1916. Nella sua lunga vita visse guerre, rivolgimenti e lutti, compresa la morte del fratello Massimiliano in Messico e di due figli, ma almeno la Storia gli risparmiò la fine del suo vasto Impero che con la Grande Guerra finì di esistere.