La Consolida maggiore è una pianta erbacea perenne di facile osservazione e identificazione, specialmente in primavera, quando i suoi fiori a forma di campana, di colore rosa-violaceo, fanno capolino tra la vegetazione dei fossi, dei prati e dei boschi.
Dal punto di morfologico è caratterizzata da un sottile rizoma bruno-nerastro, strisciante, con ingrossamenti irregolari, e un da fusto eretto, alto 15-30 cm, alato su tutta la lunghezza (prolungamento delle basi fogliari). Le foglie sono picciolate, intere, munite di una lamina obovato-bislunga, di 7-9 cm, acuminata, con la pagina inferiore biancastra per la presenza di un fitto rivestimento sericeo.
In ambito scientifico viene inquadrata nella Famiglia delle Boraginaceae, con il termine di Symphytum officinale L., mentre nella tradizione popolare è conosciuta con vari appellativi, tra cui Orecchia d’asino, Erba del cardinale, Erba di San Lorenzo o Borragine selvatica. Il termine symphytum deriva dal greco symphuo, che significa riunire, collegare: una diretta allusione alle virtù medicinali di questa pianta, per quanto riguarda la cura delle ferite cutanee e delle lesioni ossee; anche il nome volgare Consolida, tratto dal verbo latino “consolidare”, assume lo stesso significato.
L’intera pianta contiene vari principi attivi, tra cui allantoina, acidi fenolici (acidi rosmarinico, clorogenico, caffeico e litospermico), mucillagini, tannini, colina, asparagina, olio essenziale, alcaloidi pirrolizidinici (echimidina, simfitina, licopsamina, simlandina), vitamina C, carotenoidi, saponine steroidee (radice), tracce di un alcaloide (sinfito-cinoglossina), resine e sostanze minerali (silice, ferro, sodio, zinco, calcio, fosforo, ecc.). In cucina le foglie più tenere, previa lessatura, sono consumate insieme ad altre verdure, condite con olio extravergine d'oliva, ripassate in padella oppure impiegate nella preparazione di risotti, zuppe, minestre primaverili, frittate e ripieni per torte salate. Sono ottime anche fritte in pastella, alla stregua di quelle ben più note della Borragine. Sia i germogli che le foglie possono essere aggiunti crudi nelle insalate miste.
La Consolida maggiore contiene principi attivi appartenenti alla classe degli alcaloidi pirrolizidinici, i quali possono causare una serie di effetti collaterali, se somministrati per periodi prolungati e a dosaggi elevati (effetto accumulo); la conferma di questo pericolo deriva da ricerche di laboratorio su animali che hanno messo in evedenza un potenziale danneggiamento delle cellule endoteliali e sinusoidali epatiche, con possibili effetti cancerogeni. Però, considerata la bassa concentrazione di queste sostanze nella parte aerea della pianta (la radice ne contiene quantità più elevate), un suo consumo moderato o saltuario non implica nessun problema di tossicità (è comunque sconsigliata alle donne in gravidanza, in caso di malattie epatiche e alle persone che impiegano farmaci con possibili effetti epatossici).
In erboristeria la radice e le foglie di Consolida sono utili per le loro proprietà astringenti, vulnerarie, emollienti, cicatrizzanti, antisettiche, antinfiammatorie e bechiche. Sono impiegate con successo nella cura di ferite, piaghe da decubito, varici, ulcere, emorroidi, ragadi, e sotto forma di collutorio nel trattamento di affezioni del cavo orale (afte, infiammazioni della lingua e del palato, gengiviti e mal di gola). Una delle principali componenti di questa pianta (allantoina) trova applicazione in erboristeria come cicatrizzante e rigenerante cellulare, soprattutto in caso di fratture ossee o affezioni dermatologiche di varia natura (scottature, acne, psoriasi, foruncoli, screpolature, ecc.). Nella medicina popolare è consigliata per uso esterno, applicata direttamente sulla parte lesa, in caso di contusioni, slogature, fratture, artrite, dolori muscolari, crampi, ferite, abrasioni e punture d’insetti; macerata nel viso rosso era impiegata in caso di amenorrea.
Particolarmente entusiasta delle proprietà medicamentose della Consolida maggiore era l’illustre parroco-medico Kneipp, il quale affermava: «Nei casi di lesioni, di graffiature e screpolature della pelle, la radice di Consolida maggiore è un rimedio sommamente efficace. Io la raccomando in modo specialissimo a quelli che soffrono di qualche affezione polmonare, perché essa è un eccellente depurativo dei polmoni. Il suo infuso fa scomparire gli ingorghi più ribelli, pulisce i polmoni, e ne elimina le impurità, guarisce presto, toglie le mucosità, lava il petto al pari dello stomaco e degli intestini e toglie i mali di ventre».
Dioscoride e Galeno la consideravano un rimedio efficace per combattere ogni forma di emorragia (soprattutto quelle uterine), per cicatrizzare le ferite, le piaghe e saldare le fratture ossee. In passato i traumi agli arti erano trattati con bende imbevute del liquido ricco di mucillagini ricavate dalla macerazione della pianta intera (compresa la radice); la fasciatura agiva per uso topico, come una specie di cataplasma, e una volta essiccata si trasformava in una rudimentale ingessatura. Dalla radice si ricavava una polvere ad uso cosmetico per colorare il viso e una mistura per tingere la lana. La tradizione alchemica (spagiria) poneva questa pianta sotto il dominio astrologico di Saturno, il cui influsso planetario agiva sulla componente densa e minerale della materia: una conferma delle sue proprietà cicatrizzanti e rinforzanti il tessuto osseo.
Nella floriterapia è un rimedio che aiuta a rinforzare e tonificare il sistema nervoso, sviluppando le capacità mnemoniche e un maggiore controllo cosciente dei processi fisiologici. A scopo medicinale e alimentare trovano impiego anche le specie Symphytum tuberosum L. (Consolida femmina) e Symphytum bulbosum Schimper (Consolida minore).
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