Sono 169 i corridori che si affrontano sul tracciato di Richmond, dieci giri da percorrere per un totale di 162 km. Sin dalla partenza si vivono fasi concitate, tra scatti e contrattacchi, ma nessuno riesce a guadagnare un margine significativo. In evidenza gli atleti azzurri sempre molto attivi. Al quarto giro Davide Martinelli riesce a sganciarsi dal gruppo, riportandosi sulla coppia di testa composta da Dunbar e Rodriguez che dopo parecchi tentativi riescono a guadagnare un minimo vantaggio. A -100 Km dall'arrivo, le schermaglie non si placano, sono il tedesco Maximilian Schachmann e il kazako Oleg Zemlyako a riprendere i battistrada del gruppo di testa; l'atleta azzurro pur rimanendo nel gruppo preferisce non forzare per conservare le energie, per aver l'opportunità di scegliere il momento di attaccare a fondo. Quando lo fa, Dunbar non riesce a tenere il passo e salta, mentre i quattro corridori del gruppo di testa provano a collaborare per evitare di essere ripresi dagli inseguitori. Al terzultimo passaggio, il ciclista italiano incorre in un problema meccanico che lo costringe al cambio di bicicletta facendogli perdere tempo prezioso.
E' nel penultimo giro che esplode la battaglia: sulla prima salita delle tre del tracciato il gruppo tirato dagli inglesi riprende i fuggitivi di giornata, ma subito dopo è il capitano della Danimarca Soren Kragh Andersen che tenta l'affondo deciso, e a 15 Km dall'arrivo si rialza desistendo mentre la squadra inglese continua a mantenere altissima la velocità del gruppo. A 7 km dal traguardo, è nuovamente il corridore bresciano Davide Martinelli a portarsi davanti insieme ad altri due fuggitivi, ma il gruppo è sempre vicinissimo, con i belgi che si sono portati in testa e comandano le operazioni. Quando un atleta della squadra belga scivola rovinosamente a terra creando scompiglio, sono i francesi Kevin Ledanois e Anthony Turgis ad accorgersi per primi e ad approfittare della situazione sferrando l'attacco e andando a riprendere uno stremato Marinelli. Sulla discesa e sull'ultima salita che precedono il traguardo, Ledanois riesce a fare la differenza presentandosi da solo sul rettilineo finale conquistando l'oro, mentre dietro Gianni Moscon tenta di lanciare Simone Consonni che deve “accontentarsi” della seconda piazza che gli porta l'argento, mentre in terza posizione chiude l'altro francese Turgis bronzo.
Nella prova in linea femminile Juniores è Chloe Dygers (USA) a imporsi conquistando l'oro con una splendida azione solitaria nata nel penultimo giro. Emma White (USA) conquista l'argento, mentre il bronzo è appannaggio della Skalniak. La gara è combattuta fin dalle prime fasi, ma è al quinto giro che si staccano dal gruppo cinque atlete tra cui Emma White e Chloe Dygers. Chilometro dopo chilometro, il gruppo di testa riesce a guadagnare circa un minuto di vantaggio, ma all'ultimo giro la Dygers parte da sola staccando le compagne di fuga andando a vincere in solitaria, prendendosi la medaglia d'oro. In seconda posizione si piazza Emma White, argento, mentre la polacca Agnieszka Skalniak in terza conquista il bronzo a completare il podio.