L'Olivello spinoso (Hippophaë rhamnoides L. sp.pl. - Fam. Elaeagnaceae) è un arbusto di media grandezza che può raggiungere le dimensioni di un piccolo albero. Originario dell’Europa e dell’Asia centrale viene coltivato a scopo ornamentale in giardini e parchi, mentre allo stato spontaneo predilige gli alvei fluviali, le dune sabbiose, gli ambienti incolti sassosi, i pendii franosi e i calanchi. È una pianta dioica, per cui esistono esemplari che producono o fiori femminili o fiori maschili. Le foglie, che ricordano vagamente quelle dell’olivo, sono lineari-sessili (3-5 x 40-60 mm), di colore verde-grigiastro sulla pagina superiore, più chiare sulla pagina inferiore per la presenza di fitte squamette bianco-argentine. I fiori sbocciano in aprile, prima della comparsa delle foglie e i frutti (presenti ovviamente solo sulla pianta femminile), che maturano in autunno e persistono lungamente sui rami durante la stagione invernale, sono costituiti da drupe subsferiche, giallo-aranciate, di consistenza carnosa, larghe 5-8 mm.
Il termine hippophae, cavallo lucente, deriva probabilmente dall’unione dei termini greci hippos, cavallo, e feinos, risplendo, con riferimento al fatto che in Cina e in Mongolia era usanza utilizzare il succo dei frutti per spazzolare i cavalli, in modo da rendere lucido il mantello. Secondo un’antica leggenda, Pegaso, il fedele cavallo alato di Ercole, riusciva a volare grazie al fatto che si cibava in abbondanza di foglie di Olivello. La parte commestibile della pianta è rappresentata dai frutti, la cui raccolta avviene tra agosto e ottobre; presentano un gradevole sapore acidulo e sono impiegati nella preparazione di salse (ottimi per accompagnare bolliti, carni di selvaggina, manzo e maiale, verdure, formaggi freschi e pesci grassi), marmellate, succhi, sciroppi, liquori, mousse, conserve e gelatine. Sono impiegati anche in pasticceria dove è sfruttata la salsa che deriva dalla loro spremitura; nei paesi nordici è impiegata per accompagnare le pietanze a base di salmone.
I frutti dell’Olivello spinoso sono ricchissimi di vitamina C (fino a 2 gr per 100 gr di frutto, decisamente maggiore a quella del succo di arancia.) e la loro naturale acidità (un pH inferiore a 3) contribuisce a proteggere questo prezioso componente. Inoltre contengono zuccheri, amminoacidi essenziali, leucoantociani, catechina, carotenoidi (che conferiscono ai frutti il tipico colore giallo-arancio), composti fenolici (quali flavonoli, flavoni, protoantocianidine, quercetina, kempferolo, isoramnetina e tannini), acidi organici (tra cui acido chinico, malico, citrico, tartarico, ossalico e aspartico), acidi grassi (omega3 e omega 6), fitosteroli (principalmente β-sitosterolo e stigmasterolo), vitamine A (beta-carotene,) E, P, B1, B2, B5 e sali minerali (ferro, calcio, magnesio e rame).
Dalla corteccia si estrae un alcaloide (peritonina) i cui effetti sono molto promettenti in ambito oncologico: è un principio attivo capace di inibire la crescita di alcuni tipi di tumore. Il sciroppo di Olivello spinoso (succo e polpa di drupe con aggiunta di miele) è apprezzato per le sue proprietà antinfluenzali, antiscorbutiche, antisettiche, astringenti, cicatrizzanti, antibatteriche (in particolare nei confronti di numerosi agenti patogeni, tra cui Helicobacter pylori, batterio coinvolto nell’insorgenza di gastriti e ulcere gastriche) antiossidanti, immunostimolanti, vasoprotettrici, vermifughe, antisclerotiche.
Nella medicina popolare il succo trova impiego nei processi infiammatori della bocca, in particolare nelle gengiviti, e nella cura di malattie del fegato e gastrointestinali. I semi contengono un olio ricco di preziosi acidi grassi insaturi (acidi linoleico, α-linolenico e olieico): per uso topico agiscono positivamente sulla pelle nutrendola e tonificandola, e nelle affezioni cutanee, quali eczemi e dermatite atopica, mentre i carotenoidi della polpa del frutto, la proteggono dai raggi ultravioletti, compensando i danni provocati dai radicali liberi e stimolando la microcircolazione e la rigenerazione epiteliale (azione anti-invecchiamento). In antichità le foglie e giovani rami erano impiegati nella dieta dei cavalli, per la loro azione tonico-rigenerante.
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