Quante volte ci guardiamo allo specchio e siamo al 100% sinceri con noi stessi sulla nostra forma fisica? Quante volte ci raccontiamo scuse per celare e non ammettere una più scomoda verità? La verità è che siamo figli della società delle scuse dove spesso le persone si raccontano, si nascondono e si giustificano con frasi come: “ho il metabolismo lento”, “è genetico”, “ho la costituzione grossa”. Dietro queste difese, sappiamo tuttavia che c’è sempre un motivo più profondo alla base di un marcato incremento di peso, in alcuni casi legato a un problema genetico e/o ormonale non direttamente controllabile (in questo caso si parla di obesità secondaria), ma nella maggior parte dei casi legato a un problema interiore irrisolto.
E’ ormai riconosciuto e accettato che il mondo esterno è il riflesso del nostro mondo interiore e i chili in eccesso segnalati dalla bilancia non fanno eccezione. Celata dietro un frivolo numero c’è spesso una ragione inconscia invisibile e profonda per la quale in qualche modo pensiamo di meritare il peso in eccesso che ci portiamo faticosamente dietro ogni giorno. Ecco un’altra verità: se così non fosse quei tanto scomodi chili in eccesso non ci sarebbero! Non ci sono “se” e non ci sono “ma”. Se un’immagine appesantita non ci fa stare bene con noi stessi e non ci fa vivere in armonia con il nostro corpo, è giunto il momento di cambiare strategia: mettiamo da parte le scuse e le autocritiche distruttive, guardandoci dentro sinceramente, ascoltiamoci e chiediamoci: “Perché penso di meritare questo peso?”, perché non riesco a smettere di mangiare cibo spazzatura pur sapendo che mi fa del male?, perché sento il bisogno di ricorrere a merendine super zuccherate, patatine fritte o panini imbottiti di salsine varie?”.
L’unico modo per eliminare i chili in eccesso in modo definitivo ed efficace è codificare, elaborare, lavorare e infine eliminare l’eco di ogni tacito bisogno interiore celato dietro ai nostri chili in più. Passiamo quindi ad analizzare le ragioni più frequenti per le quali ingrassiamo. Molte volte l’accumulo di grasso che caratterizza le persone obese o in netto sovrappeso racchiude in sé un profondo bisogno di protezione. In situazioni di vuoto affettivo, di solitudine interiore, in un mondo di insicurezze in cui è difficile gestire e vivere le proprie emozioni, la ricerca di cibo costituisce una modalità compensativa che nel lungo tempo diventa un meccanismo inconscio e automatico.
Altre persone vivono inconsciamente con la convinzione di non meritare nessun tipo di desiderio o di benessere personale e trovano nella negazione la loro forma di punizione. Da questa abnegazione scaturisce a sua volta la nascita di un insaziabile senso di fame e di vuoto interiore colmabile solo attraverso altro cibo. Altre cause celate dietro l’aumento ponderale possono essere riassunte nei seguenti punti:
- Senso di insicurezza
- Mancata accettazione di se stessi
- Desiderio di protezione del proprio corpo da qualcuno o da qualcosa
- Emozioni represse
- Ricerca di amore e di completezza
- Uso del cibo per colmare un vuoto affettivo
- Uso del cibo per sopprimere rabbia e risentimento
Una volta che avremo portato alla luce la causa primaria dei nostri chili in eccesso, il nostro corpo smetterà di nasconderla e la nostra scalata al peso forma potrà avere inizio.
Le diete non funzionano a lungo. Amare noi stessi sì!
Perché le diete non funzionano a lungo termine e perché ci fanno più male che bene? In cima alla lista dei motivi troviamo la resistenza. Quando ci mettiamo a dieta invece di fare qualcosa che ci fa stare bene e ci dà gioia, iniziamo una lotta contro il nostro grasso e instauriamo una relazione d’odio con il cibo. Seguiamo spesso diete difficili da mantenere che ci lasciano non solo con la fame ma anche con la sensazione di deprivare noi stessi di una parte molto piacevole della nostra vita. Mangiare è uno dei piaceri più grandi dell’uomo. Questo processo scatena una reazione a catena che ci porta a desiderare sempre più il cibo, finché non saremo costretti a cedere.
Ci impegniamo a perdere peso spinti dalla convinzione che qualche chilo in meno sulla bilancia ci renderà persone più felici. In tutto ciò non teniamo tuttavia in considerazione che se quello che facciamo con il fine di perdere peso ci rende persone meno felici, stiamo procedendo nella direzione sbagliata, opposta al dimagrimento e al benessere. Più la dieta a cui ci sottoponiamo sarà restrittiva e più faremo dei nostri chili in eccesso una malattia, e più la nostra battaglia con il cibo si farà difficile. Il segreto per perdere peso sta nello sciogliere ogni resistenza nei confronti del nostro peso attuale, nel trovare qualsiasi modo e qualsiasi motivo per innamorarci ogni giorno di noi stessi e del nostro corpo. La vera perdita di peso può avere luogo in modo efficace e definitivo solo quando impareremo ad amarci al di sopra di tutto e quando la motivazione che ci porta a voler perdere peso è basata sul desiderio di sentirci in forma e sani. Questo non potrà avvenire finché continueremo a odiare il corpo che vediamo riflesso allo specchio ogni mattina e finché vorremo essere diversi da ciò che siamo.
La spinta al cambiamento deve venire da dentro, dall’amore che proviamo per noi stessi, e non da fuori, dall’immagine riflessa allo specchio o dai chili segnalati dall’ago della bilancia. E’ altresì importante escludere ogni altra persona dall’equazione: non c’è niente di più sbagliato che copiare la dieta o gli accorgimenti messi in atto dall’amica o dalla vicina di casa per perdere peso. Questa è un’esperienza personale, è la nostra sfida con noi stessi.
Quali step mettere in atto per perdere peso efficacemente e per sempre?
Darsi degli obiettivi semplici. Un obiettivo al giorno, a patto che sia qualcosa di concreto e realizzabile e che non sia un obiettivo grosso come una montagna ma al contrario qualcosa di semplice. Imparare ad ascoltare il proprio corpo e la propria voce interiore. Il nostro corpo sa di quali alimenti ha bisogno e da quali cibi stare alla larga. Impariamo a vivere intuitivamente una vita meno ossessionata dal cibo. Se abbiamo smesso, ricominciamo subito ad avere cura di noi stessi, dei nostri desideri e dei nostri bisogni. Impariamo ad accettarci e amarci per quello che siamo e riportiamo l’attenzione su noi stessi. In questo modo il cibo non sarà più la gratificazione per le nostre insoddisfazioni affettive. Recuperiamo la nostra dimensione emotiva e apriamo le porte al libero scorrere di tutte le nostre emozioni. Svincoliamo quelle sensazioni temute e soffocate che rendono la nostra vita piatta e insignificante.
Il cibo è vita, un bisogno del corpo e dell’anima. Amiamolo e amiamoci!