Merano è una delle località del sud dell’Impero Austro Ungarico che godettero, nella seconda metà dell’Ottocento, di una discreta “fortuna” a causa del particolare microclima. L’imperatrice Elisabetta d’Austria, la celeberrima Sissi, moglie dell’imperatore Francesco Giuseppe, elesse Castel Trauttmansdorff suo luogo di villeggiatura invernale. A partire dal 1994 in questo sito, su una superficie di 12 ettari, è stato costruito il primo giardino botanico dell’Alto Adige, gestito del Centro di sperimentazione agraria e forestale di Lainburg per conto della Provincia autonoma di Bolzano, cui si deve la meritoria opera.

I giardini di Castel Trauttmansdorff non sono solo una coltivazione ed esposizione di piante particolari ma costituiscono anche un rilevante esempio di giardino ornamentale, progettato secondo criteri estetici, in grado di attirare visitatori esperti ma anche il grande pubblico che vuole godere dello spettacolo della natura e delle sue forme coltivate. In realtà il giardino botanico è un insieme di giardini tematici (o settori tematici), oltre 50, all’interno dei quali vengono ospitate piante per lo più insolite e rare che, molte delle quali, difficilmente allignerebbero nel nord Italia. La trama del giardino è data dai percorsi attentamente studiati nei dettagli costruttivi, che si succedono a specchi d’acqua, cascatelle, torrentelli, ma anche a vere e proprie folies quali padiglioni, pergolati, installazioni che hanno la funzione di richiamare l’attenzione del visitatore sui vari tematismi vegetali che li circondano. Inoltre studiate prospettive consentono di poter godere anche della vista del paesaggio circostante, dei terrazzamenti destinati a vigneto, dei monti circostanti, del sottostante piano, dai frutteti in modo tale che il giardino, punto privilegiato per un bel-vedere, si estenda al paesaggio circostante che funge da quinta prospettica. Infatti Castel Trauttmansdorff sorge, ad est di Merano, sui primi rilievi che sovrastano il piano, e gode di un’ottima esposizione. La mitezza del clima consente di trovare in questo giardino specie il cui areale d’origine è assai lontano dall’area fitoclimatica in cui ricade l’Alto Adige e, più in generale, il nord Italia.

Nel giardino si hanno così il settore delle specie tipiche del clima mediterraneo come, ad esempio, il cisto, il leccio, la sughera, l’olivo, e quello della vegetazione submediterranea quali la boscaglia decidua tipica della non lontana Dalmazia o il bosco di alberi da frutto dell’Asia anteriore, la vegetazione dei paesaggi naturali e antropizzati dell’Alto Adige tra i quali il bosco di roverella, di faggio, di ontano, il bosco ripariale, la vegetazione delle rive dei laghi, il vigneto, il castagneto, le siepi e i cespugli, l’orto di montagna. Ma i settori tematici non si fermano qui, infatti ai visitatori viene offerta un’ampia panoramica della vegetazione mondiale: sud America, Giappone, Nord America occidentale e orientale, piante coltivate extraeuropee quali quelle dell’America e dell’Asia orientale (tè e riso). Oltre alla ricostruzione dei vari ambienti naturali e delle colture agrarie si ha anche una rappresentazione dei vari stili di giardini ornamentali: da quello all’italiana con siepi squadrate dalle forbici dei giardinieri e dall’immancabile labirinto al giardino all’inglese con la bordura mista, il giardino dei sensi, il palmeto, il laghetto delle ninfee.

La comprensione delle tematiche rappresentate è facilitata dalla presenza di totem esplicativi e da cartelli che consentono di identificare le specie presenti.

I giardini Castel Trauttmansdorff valgono bene almeno una visita
Merano - via San Valentino, 51/a - Tel. 0473 23 57 30
Aperti dal 1 aprile al 15 novembre 2009
www.trauttmansdorff.it

Testo di Eraldo Antonini

In collaborazione con la rivista Giardini: www.giardini.biz