In occasione del Festival del Tè Selvaggio che si è tenuto all’inizio del mese a Hadong, nella Corea del Sud, approfitto di questa occasione per presentare un tè coreano.

L'appellativo “tè selvaggio” deriva dal fatto che gli arbusti di Camellia Sinensis sono liberi di crescere naturalmente senza forzature da parte dell'uomo. Le località vicino alla città di Hadong sono tra quelle più famose della nazione per la coltivazione del tè, conosciute anche per il loro stupendo scenario naturale vicino alla montagna Jirisan e il fiume Seomjin.

Questo festival annuale attira sempre molti visitatori, tra cui turisti, interessati non solo alla degustazione e all'acquisto di pregiati tè – soprattutto verdi, prodotti col metodo tradizionale e senza l'uso di mezzi industriali – ma anche alla partecipazione attiva alle procedure di raccolta e manifattura del tè. Interessanti sono i seminari, la partecipazione alla cerimonia del tè coreano e altri intrattenimenti relativi all'uso e consumo di questa bevanda.

Dalla zona rurale di Hadong proviene un tè nero molto pregiato di nome Jukro, la cui qualità è indicata anche dall'elevato prezzo con cui è generalmente venduto in Europa o negli paesi lontani da questo territorio asiatico.Le foglie brune attorcigliate nel senso della lunghezza ricordano l'odore del baccello della vaniglia e soprattutto del cacao, profumo a tal punto intenso da avere l'impressione di aprire un pacchetto di cioccolata. Infuso per 4 minuti a un temperatura di 90° C, è proprio l'aroma del cioccolato a prevalere quando lo si beve, sapore che si mescola alle note di frutta candita, tra cui l'arancia. Il gusto che rimane in bocca termina con deboli note di vaniglia e liquirizia.

Essendo un tè ricco di aromi così dolci, è bene non aggiungere ulteriori dolcificanti come miele o zucchero perché ne potrebbero corrompere la qualità.Il Jukro si abbina perfettamente alla pasticceria secca, come biscotti al burro o torte senza farcitura ed è ideale in tutti i momenti della giornata.