Incastonato tra le Dolomiti di Brenta e il lago di Garda, delimitato dai gruppi dell’Adamello-Presanella e dal lago d’Idro, questo angolo di Trentino, terra di confine tra il territorio bresciano e la valle dell’Adige, esprime contrasti e suggestioni inattese. Luoghi che rilanciano il gusto della scoperta, il piacere dell’inaspettato, e danno la possibilità di concedersi una gita fuori porta, con una visita guidata a castelli e antiche botteghe o una passeggiata nei boschi silenziosi, per rilassarsi poi davanti a una straordinaria polenta doc, magari in una delle tradizionali malghe sparse lungo la valle.

E sarà un piacere lasciarsi coccolare dai profumi della valle, in una sorta di “piccolo mondo antico” in cui immergersi tra atmosfere rurali e genuine, lontani dal turismo di massa e dai “luoghi comuni”.

Porta di accesso a questa particolare vacanza esperienziale è l'Ecomuseo della Valle del Chiese, felice mix fra narrazione della storia e spettacolari forme della natura, dove affiorano botteghe, segni delle attività umane e di vecchi mestieri: un'antica fucina, un mulino, l'angolo del boscaiolo, la fornace per la calce, il roccolo. Non luogo fisico, né idea univoca, ma progetto culturale in un paesaggio rurale, che permette agli ospiti di vivere in prima persona i fatti che hanno forgiato la civiltà contadina del luogo.

Le 25 malghe sparse nella zona montana della Valle del Chiese formano quasi una corona che sovrasta e cinge la zona. In parte recuperate e utilizzate nel periodo estivo per ospitare mandrie e greggi, spesso offrono ai visitatori la possibilità di pernottamento o di acquisto dei prodotti caseari – come la Spressa di Roncone – che vengono qui lavorati secondo antiche tecniche artigianali. Senza dimenticare la polenta detta l’“oro di Storo”, o il salmerino e la trota, da assaggiare direttamente negli allevamenti del fondovalle.

Per chi vorrà assaporare il territorio letteralmente “passo dopo passo”, niente di meglio del Sentiero Etnografico del Rio Caino: un vero museo all'aperto dedicato alla cultura contadina. In circa quattro ore si scoprono gli opifici e i manufatti legati ai mestieri di un tempo, luoghi leggendari, come l'alcova di Fra' Dolcino e Margherita, eretici vissuti a Cimego fra il 1300 e il 1303, e l'orto della strega Brigida, in cui è possibile curiosare tra le diverse erbe officinali utilizzate dalla maga vissuta nel vicino villaggio intorno al 1470. Oltre ai luoghi storici – come le trincee militari coperte della Prima Guerra Mondiale – per poter dare alle future generazioni conoscenza e coscienza del passato, è possibile visitare due bellissimi edifici rurali, scelti e ricostruiti perché architettonicamente e strutturalmente rappresentativi della Valle del Chiese. Giunti in Località Caino, alla fine del percorso, sarà inoltre possibile far visita agli animali, asinelli e caprette, che animano la vita tranquilla della malga.

Gli sportivi, oltre al trekking, avranno l’imbarazzo della scelta tra canyoning, canoa, surf, vela e kite surf da praticare sulle acque del Lago d'Idro; mentre anche l'arrampicata libera trova pane per i suoi denti con la palestra naturale di Storo e nella parete attrezzata per l'arrampicata sportiva presso il gigantesco sbarramento della Diga di Bissina.

Insomma natura, memoria e sapori in un unico percorso che riflette il legame antico e profondo che la comunità di questa valle ha stabilito con l’ambiente che la circonda.

In collaborazione con:
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