Un obiettivo importante per la medicina rigenerativa è quello di creare organi trapiantabili a partire da cellule coltivate in vitro, anche se fino ad ora la scienza non è stata in grado di arrivare all'organo completo. E' accaduto invece in un laboratorio della Scozia di ottenere per la prima volta un nuovo organo, il timo nella fattispecie, a partire da cellule trapiantate in un animale. I risultati, pubblicati su Nature Cell Biology, potrebbero aprire la strada ad alternative al trapianto di organi tradizionale anche se un uguale approccio umano è per il momento lontanissimo.
Gli scienziati del Medical Research Council per la medicina rigenerativa presso l'Università di Edimburgo hanno iniziato partendo da cellule di un embrione di topo. Queste cellule, i fibroblasti, sono state geneticamente "riprogrammate" e hanno iniziato a trasformarsi in un tipo di cellula, le TEC (cellule epiteliali del Timo), con tutti i loro sottogruppi capaci di produrre i due tipi di T-cellule, CD4+ e CD8+, base della risposta immunitaria. Queste cellule “ingegnerizzate” sono state mescolate con altre cellule strutturali e trapiantate nei topi. Una volta all'interno, il gruppo di cellule ha sviluppato un timo funzionale. Il Prof. Clare Blackburn, parte del gruppo di ricerca, ha affermato: "Questa è una scoperta molto eccitante ed è anche molto allettante in termini più ampi nel campo della medicina rigenerativa".
Anche se sperimentale al momento, è da considerarsi uno strumento di importanza unica per i pazienti che necessitano di trapianto di midollo e per quei bambini in cui il timo non è funzionante. Oltre a queste due categorie potrebbe essere di aiuto negli anziani, nei quali il timo si contrae e il sistema immunitario si indebolisce rendendoli suscettibili a molte malattie. Insomma tutto ciò costituirebbe una scoperta veramente importante ma l'ostacolo principale è comunque la riproducibilità in ambito umano. Lo studio difatti pone dei limiti: il primo è che è stato condotto in embrioni di topo; il secondo riguarda il controllo delle cellule trapiantate, che non diventi una forma tumorale col tempo a causa dello sviluppo incontrollato delle cellule ingegnerizzate.
E' comunque un passo avanti nell'alternativa al trapianto classico. Già ci sono situazioni in cui vengono usati vasi sanguigni, trachee, e vesciche ottenuti da cellule cresciute in laboratorio. Il dottor Paolo de Coppi, uno dei pionieri nelle terapie rigenerative al Great Ormond Street Hospital, ha dichiarato che è probabile che nei prossimi 5 anni si “costruiranno” organi più complessi a partire dalle cellule staminali. Resta solo l'incognita relativa al fatto se queste strutture ingegnerizzate rimarranno stabili o possano degenerare in forme tumorali, per questo servono ancora molte sperimentazioni e a lungo termine.