Alta Savoia, Megève. Un famoso villaggio con le dimore storiche della famiglia Rothschild, una meta d’eccellenza per gli amanti della montagna. Qui domina il favoloso Monte Bianco. Venendo qui quasi ogni anno nel periodo invernale, questo posto pensavo di conoscerlo bene. Riuscivo a orientarmi agevolmente tra monti e valli e sapevo consigliare le piste migliori, i lati soleggiati e i luoghi da frequentare. D’estate tutte queste esperienze si sono rivelate quasi inutili. Ho trovato un villaggio molto diverso, ma sempre affascinante, con tante aiuole piene di malva, viole e bocche di leone. Attiravano lo sguardo delle sculture moderne seminascoste nel verde del centro che facevano rima o, se si preferisce, servivano da contrappunto alle rocce naturali.
Ho subito scoperto interessanti avventure stagionali: slitte estive, rafting, parapendio, mongolfiere, pesca. E la raccolta dei funghi, o lunghe passeggiate nei boschi e prati alpini dei quattro monti: Mont del Christomet, Mont d'Arbois, Rochebrune e Jaillet. Soprattutto, dominava il paesaggio. Maestoso, ipnotico, di una bellezza veramente divina. Le mie aspettative sono state piacevolmente superate. Ogni giorno scoprivo sfumature diverse nei prati, pieni di colori vivaci e molto accesi. C’erano fiori di ogni tipo: fiordalisi, vilucchi e primule, conosciuti durante la mia infanzia e mai più visti negli anni successivi. Era come tornare bambina. Sciami di cavallette mi balzavano addosso, sembrava non sapessero quali pericoli possa comportare la vicinanza di un essere umano. Le mandrie di mucche pezzate rosse pascolavano intorno. Di sera il suono delle loro campane diventava più forte, ma nello stesso tempo trasmetteva quiete, segnalava la fine della giornata, il tramonto del sole.
Tutto idilliaco, ma non così imprevedibile come la scoperta dell’acqua. Seguendo i consigli di alcuni amici locali siamo scesi appena due chilometri in direzione di Combloux, fino al lago con acqua biotopica. E’ piccolo e molto curato. L’acqua è pura, sembra distillata, profuma. Viene voglia di berla. Informandomi, ho scoperto che questo lago è unico nel suo genere in tutta la Francia, grazie all’azione di tante piccole braccia, non quelle dei bagnanti ma delle 10.000 piante costantemente impegnate a purificare e rigenerarne le acque. Il lago viene scaldato naturalmente dai raggi del sole e la sua temperatura oscilla tra i 20 e 25 gradi. Una piccola parte è riservata alle ninfee e ai fiori di loto. Nuotando si può osservare la loro freschezza, arricchita dal retroscena del Monte Bianco. Dopo aver fatto quattro-cinque bagni, i miei bambini hanno scoperto il vicino percorso-vita, con funi e arrampicate a loro misura, ed euforici continuavano a ripetere quest’avventura, mettendo alla prova la pazienza di noi genitori. Molto divertiti, siamo finalmente riusciti a tornare a casa.
Il giorno successivo abbiamo continuato a esplorare i laghi dell’Alta Savoia. La temperatura saliva man mano che scendevamo di quota, ma non è mai arrivata a superare i piacevoli 25-27 gradi. In una quindicina di minuti siamo arrivati al lago di Passy. Pittoresco e selvaggio, Passy è molto più grande rispetto a Combloux (circa un chilometro di larghezza). Nonostante l’acqua qui non sia biotopica, il lago è ugualmente limpido, di colore azzurro intenso. Tutta la riva è un semplice manto erboso, molto pulito ed ecologico. Seduti sulle sedie a sdraio si sta molto comodi, e a pochi metri c’e la pineta con un percorso ciclabile, un piccolo recinto di pony e altre attrazioni all’aperto per bambini. I miei però hanno preferito cercare sassolini nell’acqua, poi sono corsi a provare un’arrampicata sugli alberi. Abbiamo anche fatto un giretto sul piccolo battello. Visto da lontano sembrava un giocattolo, ma una volta che ci siamo avvicinati ci siamo resi conto di poter salire tutti e quattro a bordo. Abbiamo lasciato mini-golf e mini-karting per un’altra volta, i bimbi erano esausti, ma molto felici dopo tante esperienze diverse fatte in un solo giorno. Anche noi adulti provavamo una salutare stanchezza. Poi la sera per soddisfare la mia curiosità ho fatto qualche ricerca su luoghi e villaggi intorno al Monte Bianco. Mi ha sorpreso scoprire che il nome celtico di Megève - “Mageva” - significa “in mezzo alle acque”. Una definizione perfetta per questa terra incantevole.
Per maggiori informazioni: Combloux