Nel glorioso e affascinante Teatro La Fenice a Venezia è andato in scena uno strepitoso concerto di Capodanno diretto da Daniel Harding (Oxford, 1975), alla guida dell’Orchestra e del Coro del Teatro La Fenice, - quest’ultimo, giova ricordare, preparato da Alfonso Caiani – e i due bravissimi solisti come il soprano Mariangela Sicilia e il tenore Francesco Demuro, entrambi presenti da molti anni sui palcoscenici internazionali.
Giunto alla ventiduesima edizione il concerto di Capodanno che va in scena dal Teatro La Fenice di Venezia,
è andato in onda in eurovisione su Rai1 a partire dalle 11,15 - e con un live streaming per WDR, ART e BR
che ha trasmesso il concerto in tutto il resto del mondo.
Daniel Harding, direttore artistico e musicale della Swedish Radio Symphony Orchestra di Stoccolma, e già direttore dell’Orchestre de Paris, e direttore principale della London Symphony Orchestra, dal 2024 è direttore musicale dell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia a Roma e del Youth Music Culture, davanti a un pubblico entusiasta ha aperto il programma musicale, davanti a un pubblico entusiasta, con la Quinta Sinfonia in do minore op. 67 di Ludwig van Beethowen che risulta essere la più universalmente conosciuta tra le sinfonie del compositore tedesco, e che si è svolta con le quattro lapidarie note del celebre attacco, “il destino che batte alla porta” - come sembra che lo stesso Beethoven ebbe a dire – è senza dubbio la più paradigmatica del sinfonismo beethoveniano. Ebbe una genesi particolarmente lunga e complessa: il maestro tedesco cominciò a comporla all’epoca del compimento dell’Eroica, vi si dedicò, soprattutto nel 1807, per portarla a termine, dopo numerosi rifacimenti, nei primi mesi nel 1808. La prima esecuzione pubblica ebbe luogo il 22 dicembre del 1808 al Theater An der Wien di Vienna, in un tutto beethoveniano diretto dall’autore. E ovviamente non ha mancato di riscuotere applausi scroscianti da parte di un pubblico entusiasta.
E straordinaria è stata anche la seconda parte che ha proposto famosi brani del repertorio lirico quali “La gazza ladra” di Giacomo Puccini, “Pagliacci: din, don, suona vespero” di Ruggero Leoncavallo – famoso compositore e librettista italiano, autore di opere liriche e operette -, e ancora di Puccini, protagonista del concerto di Capodanno, due bellissimi brani interpretati rispettivamente dal tenore Francesco Demuro (1978) e dal soprano Mariangela Sicilia (1986): si tratta di Recondita armonia dalla Tosca e Donde lieta uscì dalla Bohème. E a seguire sono stati due suggestivi brani strumentali: l’intermezzo dai Quatro rusteghi di Ermanno Wolf-Ferrari e le Farandole della seconda suite dell’Arlésienne di Gerges Bizet (1838-1875, considerato come uno dei più grandi musicisti francesi insieme a Claude Debussy e a Maurice Ravel). Ma il suadente programma musicale è poi proseguito con due grandi classici del repertorio melodrammatico, che hanno visto in Mariangela Sicilia e Francesco Demuro i due bravissimi interpreti dei brani: “Je veux vivre dans le reve”da Roméo et Juliette del compositore francese Charles Gonoud (1818-1893) ed il mitico “Nessun dorma” di Puccini. E ancora, dopo la Danse bohéme tratta dalla seconda suite della Carmen di Georges Bizet, eseguita nell’arrangiamento di Ernest Giraud, il finale, fortemente atteso, è stato accolto con grande entusiasmo nei tre brani corali di grandissima presa: l’inesauribile “Va, pensiero, sull’ali dorate”, dal Nabucco di Verdi, “Padre augusto” dalla Turandot di Puccini e l’immancabile brindisi “Libiam ne’ lieti calici”, per un travolgente inizio d’anno che ci auguriamo davvero sia foriero di serenità e gioie per tutti, anche se non sarà facile ma di certo la musica in questo auspicio è fondamentale.
Buon anno dal Teatro La Fenice e per chi non ha avuto modo di assistere dal vivo o in differita televisiva, giovedì 27 febbraio 2025 su Rai5 alle ore 21,15, anche sulle coreografie ideate per l’occasione dal coreografo spagnolo Marcos Morau per i danzatori di Aterballetto, che nell’occasione delle riprese televisive hanno danzato nei luoghi cult di Venezia, in ambientazioni suggestive e di grande fascino rendendo sublime un concerto da una straordinaria città unica al mondo, Venezia, e dal palcoscenico di un grande teatro: La Fenice.