Con i Carmina Burana di Carl Orff, interpretati da un grande maestro quale è Fabio Luisi, il Teatro La Fenice torna in Piazza San Marco a Venezia. Un evento unico e straordinario che avrà luogo sabato 9 luglio 2022 alle ore 21.00 nella celebre piazza conosciuta in tutto il mondo.
Il capolavoro del compositore tedesco Carl Orff (1895-1892) sarà interpretato dall’Orchestra e Coro del Teatro La Fenice, con la partecipazione del soprano Regula Mühlemann, del tenore Michael Schade e del baritono Markus Werba. Maestro del Coro Alfonso Caiani, e sarà trasmesso in diretta televisiva su Rai5.
Il concerto diretto da Fabio Luisi – genovese, già direttore musicale del Teatro dell’Opera di Zurigo fino alla scorsa stagione, ed è direttore musicale della Dallas Symphony Orchestra, direttore principale della Danish Radio National Symphony e direttore emerito dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai - si inserisce in una lunga e memorabile sequenza di grandi eventi targati Fenice che hanno avuto luogo nella splendida cornice di Piazza San Marco, a partire dal primo registrato nei nostri annali, l’allestimento di Cavalleria rusticana e Pagliacci nel lontano 1928, passando per i grandi spettacoli di danza come quello realizzato in collaborazione con la Biennale 1972 intitolato Piazza San Marco Event con la Merce Cunningham & Dance Company, quello che vide protagonista il Ballet du XXème Siècle di Maurice Bejart nel 1975, e quello realizzato il collaborazione con il Comune di Venezia con il Bol'šoj di Mosca del 1994. E per gli eventi di musica pop è da menzionare il concerto di Sting con la Filarmonica della Fenice del 2011; fino al più recente ‘Concerto di ringraziamento’ del 1996 – a ingresso libero – o all’ultimo del settembre 2020, ancora in piena epoca ‘pandemica’, con l’Orchestra e Coro del Teatro La Fenice.
E’ un lavoro teatrale su testi medievali, i Carmina Burana di Carl Orff (1895-1982) e fanno parte del trittico, composto in tempi diversi, che comprende anche i Catulli Carmina e il Trionfo d’Afrodite. Di fatto non si basano su una vera e propria trama, essendo quest’opera una cantata scenica fatta – come recita il sottotitolo – di «canzoni profane per cantori e cori da eseguire col sussidio di strumenti e immagini magiche». Orff rinnegò tutte le composizioni precedenti, affermando che il suo catalogo dovesse iniziare proprio dai Carmina Burana, che andarono in scena con successo a Francoforte nel 1937. Dopo quella prima esecuzione dichiarò al suo editore: «Tutto ciò che ho scritto finora e che sfortunatamente Lei ha pubblicato è solo buono per essere mandato al macero».
In effetti, Orff aveva trovato solo allora la sua strada, che lo portò a scrivere quasi esclusivamente per il teatro musicale.
Il musicista tedesco ritenne così di aver raggiunto uno stile personalmente definito, caratterizzato da un’ossessiva insistenza ritmica, da una scandita e stentorea declamazione e da un primitivismo espressivo. Oltre a una tensione oggettiva dei materiali sonori, nei Carmina Burana vi è anche un’affascinante ricerca di arcaismi strumentali e vocali, reminiscenze gregoriane e trasparenti soluzioni timbriche. Orff inaugurò una sorta di «stile sinfonico per coro» attingendo ai testi di un canzoniere compilato nel tredicesimo secolo nel monastero di Benediktbeueren in Baviera. Vi si ritrovano un gran numero di canzoni goliardiche, in latino, francese e tedesco, perlopiù anonime. Sebbene gli amanuensi che hanno redatto il codice Beuren non abbiamo quasi mai riportato gli autori dei lavori trascritti, si possono fare almeno alcuni nomi di poeti: Pierre de Blois, Walter de Chàtillon, Hugo d’Orléans, Neidhart von Reuental e l’Archipoeta di Colonia. I testi, anche licenziosi, sono d’argomento amoroso, religioso, morale e satirico, un documento comunque prezioso per conoscere una diversa cultura e un diverso modo di concepire la vita.
Carl Orff, interpretandone anche la notazione neumatica, ne trasse un’opera arcaico-moderna che alterna oasi di pace a momenti di assordante e percussiva sonorità. Magistrale indubbiamente il trattamento delle voci femminili che tra canzoni bacchiche e di caccia si muovono nel registro più acuto. Così il concerto di piazza San Marco a Venezia si accinge ad essere un grande evento europeo, una nuova visione musicale in grado di lasciare il segno, o l’ascolto di un grande compositore, Carl Off.
Fabio Luisi è nato a Genova, ed è stato direttore musicale del Teatro dell’Opera di Zurigo fino alla scorsa stagione, ed è direttore musicale della Dallas Symphony Orchestra, direttore principale della Danish Radio National Symphony e direttore emerito dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai. Dirige le orchestre più prestigiose del mondo, tra cui Philadelphia Orchestra, Münchner Philharmoniker, Cleveland Orchestra, Royal Concertgebouw Orchestra, Filarmonica della Scala, Orchestra Nazionale di Santa Cecilia, solo per citarne alcune. Già direttore principale dell’Orchestra Sinfonica di Vienna, è stato premiato con la Medaglia d’Oro e l’Anello d’Oro dedicati a Bruckner. I suoi impegni passati includono la direzione musicale della Staatskapelle di Dresda e della Sächsische Staatsoper, direttore principale del Metropolitan Opera di New York, direttore artistico del Mitteldeutscher Rundfunk di Lipsia, direttore musicale dell’Orchestre de la Suisse Romande, direttore principale della Tonkünstler-Orchester di Vienna e direttore artistico dell’orchestra sinfonica di Graz. Ha ricevuto un Grammy Award per la sua direzione delle ultime due opere dell’Anello del Nibelungo e il dvd dello stesso ciclo, registrato dal vivo al Metropolitan, è stato nominato come migliore registrazione operistica nel 2012. La sua discografia comprende opere di Verdi, Salieri e Bellini, sinfonie di Honegger, Respighi e Liszt, musiche di Franz Schmidt e Richard Strauss e la sua pluripremiata interpretazione della Nona Sinfonia di Bruckner. Gli è stato riconosciuto il Grifo d’oro per il suo contributo alla notorietà della sua città. Quando non è impegnato sul podio, è un appassionato creatore di profumi. Alla Fenice ha diretto il Concerto di Capodanno nel 2017 tornando di nuovo sul podio nel 2022.