La bicicletta trascende le categorie dello spirito. Ma non si tratta (solo) di alcol: bensì del grande eclettismo che consente a tale (storico!) mezzo di trasporto di planare trasversalmente sul campo dell’utilità più concreta come su quello della più futile espressione estetica. “Le superflu, chose très nécessaire!” scriveva Voltaire alludendo al valore delle opere d’arte: tutto racchiuso nella loro lirica e meravigliosa vanità. Nel senso di inutilità, ma anche di immodesto autocompiacimento.

Di certo NON ci piacciono le auto. Piacciono sempre di meno in una società votata ad ecologia, risparmio e abitudini salubri, per corpo e spirito. È un nuovo illuminismo, in cui la ragione del cuore compartecipa a quella della materia grigia: perché la bicicletta è una passione che travalica le pur numerosissime (e inattaccabili) argomentazioni del buonsenso.

Lo straordinario valore estetico della bicicletta completa dunque un quadro già ricco di attrattive: il cuore batte forte!… di fatica, certo, ma anche d’Amor… che passa dagli occhi! E se una bicicletta diventa una vera opera d’arte, un pezzo unico dipinto a mano, ecco che la sua perfetta utilità si coniuga alla più totale vanità. Un raggiante paradosso filosofico da ammirare come un quadro, appeso nel proprio salotto.

E proprio come un salotto, anzi meglio assai, è il Libero Emporio Gastronomico di Torino, Enò, dove dal 5 al 27 aprile 2014 è possibile ammirare con il giusto spirito nel cuore e nel bicchiere il primo esempio al mondo di “Intervento Ciclo-Artistico”: la coloratissima bicicletta “Anita” firmata LUZ (www.labluz.it) volerà sulle vostre teste e nei vostri cuori.

Enò
Via B. Galliari 12/L
Torino 10125 Italia
Tel. +39 011 6596031
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www.enotorino.com

Orari di apertura
Domenica - Giovedì 10.00 - 02.00
Venerdì - Sabato 10.00 - 04.00