Dan Lie occupa l’Ottagono della Pinacoteca Luz con una “installazione-entità, sviluppata in dialogo con la scala monumentale dello spazio centrale del museo. L’opera utilizza materiali organici, in un esercizio di alterità con specie visibili e non visibili – come materia in decomposizione, piante, batteri, funghi e organismi.

Lasciarsi andare è un'esperienza sensoriale che invita a ritornare, quando possibile, considerando che ad ogni visita gli odori e i materiali cambiano, ed è possibile osservare cicli di vita e di morte.

L'installazione è caratterizzata da un lavoro che si svolge in modo procedurale: mentre la flora e i funghi germoglieranno e si svilupperanno, altri elementi moriranno e si decomporranno, invitando il pubblico a interagire con questi esseri e i loro cicli.

Una volta nel sito, il pubblico si imbatte in grandi strutture piene di materia vegetale, le “membrane”, che fungono da incubatore per la proliferazione del mondo organico. L'installazione è circondata da una grande composizione di fiori freschi, crisantemi, che seccheranno durante tutta la mostra. L'insieme a spirale va dal pavimento al soffitto ed è circondato da urne di argilla piene di riso, che durante il processo di fermentazione favorisce la comparsa di funghi.

L'opera è un invito alla contemplazione, affinché il pubblico crei un rapporto intimo con l'installazione.

Dan Lie (elu/delu, 1988) realizza opere e installazioni realizzate in collaborazione con forze “oltre l’umano”, come batteri, funghi, piante e animali. Il lavoro prodotto da Lie è stato esposto in spazi come Hamburger Bahnhof (Berlino, Germania), Art Sonje (Seoul, Corea del Sud), New Museum (New York, USA), Centro Cultural São Paulo, Casa do Povo (São Paulo, Brasile), Institute for Art and Society (Yogyakarta, Indonesia), Espacios Revelados (Bucaramanga, Colombia), e alla 35a Biennale di San Paolo. Lie è attualmente membro del Programma di ricerca artistica di Berlino 2024-25.

(La mostra è curata da Thierry Freitas e sponsorizzata da JPMorgan [in quota Silver])