kaufmann repetto è lieta di annunciare Wander/wonder: maps necessary for a walk in 4D, prima mostra personale di Cynthia Hawkins con la galleria, che presenta un nuovo corpus di opere, parte e risultante di una ricerca iniziata fin dagli anni Settanta. La pittrice statunitense esplora sinergie tra astrazione e non-oggettività, con un processo creativo che oscilla liberamente tra premeditazione compositiva e improvvisazione, con l’obiettivo ultimo di sviluppare continuamente il suo forte e stratificato vocabolario. Reinventa forme tratte dall’astrofisica, la microbiologia, l’antica pittura rupestre e la matematica, costruendo un nuovo ecosistema di simboli, segni, elementi geometrici e segni calligrafici.

Hawkins consegue un dottorato in American Studies presso l’Università di Buffalo, SUNY con la tesi African American agency and the art object 1868-1917 (“L’indipendenza afroamericana e l’oggetto d’arte 1868-1917”); è insegnante, curatrice e studiosa. Negli anni Settanta e Ottanta è attivamente coinvolta nella scena artistica afro-americana creatasi a New York, in risposta all’esclusivo mondo istituzionale del periodo, che non sostiene e non favorisce l’esposizione di opere di artisti neri, che divengono così gli stessi promotori e sostenitori della propria arte. La scena si costituisce e radica principalmente negli spazi delle gallerie Just Above Midtown Gallery, Kenkeleba House e Cinque Gallery, che Hawkins frequenta con costanza e dove espone per le prime volte al fianco di artisti come Suzanne Jackson, David Hammons e Kerry James Marshall. Un periodo di peculiare importanza all’interno della storia dell’arte contemporanea in America, a cui il MoMa dedica nel 2022 una mostra collettiva intitolata Just above midtown: changing spaces curata da Linda Goode Bryant e dove Hawkins espone alcune sue opere storiche1.

I primi lavori di Hawkins si soffermano principalmente sullo studio dei fondamenti dello spazio e dello spazio-tempo, indagando i movimenti tridimensionali e quadridimensionali, che come si può evincere anche dal titolo della mostra, rimangono tutt’ora elementi portanti della sua ricerca. “Quando mi guardo indietro, posso osservare che è tutto un progetto progressivo e in evoluzione”2. Dopo l’unico dipinto figurativo prodotto nel 1972, con ginnaste intente ad allenarsi su travi d’equilibrio, barre parallele e altre attrezzature, l’artista riconosce che ciò che suscita maggiormente il suo interesse nella composizione pittorica, non sono le figure, bensì il movimento, la direzione e lo spazio. Questo la porta così a focalizzare l’attenzione sulla forma geometrica degli elementi del dipinto, portandola negli anni successivi ad evolvere la propria ricerca della forma. Fondanti nell’evoluzione delle sue prime ricerche degli anni Settanta, sono dapprima l’incontro con le opere e studio della teoria del colore di Josef Albers e Hans Hofmann, pionieri teorici dell’astrattismo espressionista e poi i primi disegni astratti di Piet Mondrian.

Dal 1974 i nuovi disegni e dipinti di Hawkins, includono la serie Hierog marks, che si costellano di simbologie, notazioni scientifiche, segni matematici, algebrici e trigonometrici. Dal 1979 l’interesse cardine è quello di approfondire la profondità spaziale, inizialmente solo attraverso l’elemento geometrico, elemento portante nella ricerca della descrizione visiva della quarta dimensione. Le sequenze dei numeri primi e di Fibonacci, nonché la sezione aurea influenzano fin dagli albori la ricerca di Hawkins. Questo costante studio di rappresentazione dello spazio, sfocia nel reale solo con una breve parentesi scultorea tra il 1979 e il 1982, in opere in polyethylene, fili metallici e legno per poi ritornare definitivamente alla tela. Negli anni Novanta, con la serie dei Natural things, è invece il reale ad inserirsi nelle nuove tele di Hawkins, attraverso un processo di astrazione di alcuni riferimenti del mondo fisico, dove forme estrapolate dal mondo tangibile assumono un ruolo “altro” rispetto alla loro originale natura e si affiancano agli elementi geometrici e ai colori, fino a quel momento unici protagonisti delle sue opere.

“Combino metodi non-oggettivi e di astrazione. L’astrazione utilizza il reale per interpretare e re-intepretare il mondo conosciuto, mentre un metodo non-oggettivo rifiuta il reale e utilizza invece gli elementi dell’arte per produrre arte”3. Hawkins paragona questo approccio costruttivo dell’arte visiva a quello che avviene anche nella musica jazz, in cui “gli elementi sono botta e risposta, movimento e colore. Creano e orchestrano un insieme competitivo che si traduce in una composizione musicale, o in una composizione bidimensionale di colore, linee e forma”4.

Nella serie presentata in mostra Maps necessary for a walk in 4D, Hawkins studia la forma della mappa come elemento risultante da uno studio tangibile e reale dello spazio. Prima fonte d’ispirazione dell’artista per questa serie sono le “Mashall Islands stick chart”, un antico sistema di navigazione marina utilizzato dalle popolazioni Micronesiane per muoversi nell’Oceano Pacifico. Cartine che hanno significativamente contribuito anche alla storia della cartografia nella mappatura degli oceani. Realizzate con bastoncini di legno, le località insulari, gli atolli e le barriere coralline erano rappresentate con conchiglie di ciprea legate alla struttura. Dopo approfondite ricerche l’artista decide di realizzare una scultura nel 1979 - A walk in 4D. Le creazioni successive delle mappe si baseranno così anche sui disegni della scultura. Nei dipinti di Cynthia Hawkins la linea della mappa si scompone sulla tela guidandoci in una dimensione alternativa. La mappa si confonde quindi tra gli altri elementi, colori e simboli: stratificazione visiva archeologica, risultante di realtà divergenti che confluiscono sulla tela.

Le mostre personali di Cynthia Hawkins' includono Signs of Civilization, Universidad de las Americas, Puebla (2019); Clusters: Stellar and Earthly, Buffalo Science Museum, Buffalo(2009); Selected Works: 1990 - 1996, Queens College Art Center, Queens College, Flushing (1997). I suoi lavori sono stati inclusi in Just Above Midtown: Changing Spaces, Museum of Modern Art, New York (2022); Women Enchanting the Muses, Clark Atlanta University Art Gallery, Atalanta (2013); 25 Years of African American Art, Modern Art Museum of Fort Worth (1995). I lavori di Hawkins si trovano in numerose collezioni, tra cui The Horseman Foundation, St. Louis; La Grange Art Museum, La Grange; Bertha V.B. Lederer Gallery, SUNY Geneseo; Experimental Printmaking Institution, Lafayette College, Easton; Benjamin S. Rosenthal Library, CUNY, Queens College, New York; Rockland Community College, SUNY; The Bronx Museum of the Arts, New York; Kenkeleba Gallery, New York; Trinity Lutheran Church, New Milford; Frances Wolfson Art Center,Miami-Dade Community College, Miami; Department of State, Washington; The Studio Museum in Harlem, New York; The Printmaking Workshop, New York.

Note

1 Linda Goode Bryant is an American filmmaker and activist, founder of the original Just Above Midtown (JAM) gallery.
2 Cynthia Hawkins in Julia Trotta, An oral history excerpt with Cynthia Hawkins, BOMB magazine (Spring 2024).
3 Cynthia Hawkins, statement.
4 ibid.