kaufmann repetto è lieta di presentare Drawing anarchy, seconda mostra personale di Dan Perjovschi con la galleria. L’installazione site specific si compone di disegni frutto di un costante flusso produttivo dell’artista romeno, grandi banner presentati per la prima volta a dOCUMENTA 15 nel 2022 e una parete dipinta di nero che democraticamente, come una carte blanche, fornisce spazio libero d’espressione ai visitatori, invitati a contribuire disegnando o scrivendo sulla stessa con dei gessetti bianchi.

In un’epoca che ci vede bombardati da informazioni e notizie veicolate dai media, viviamo in un periodo di sovra-costruzione mediatica potente. Eppure la libertà d’espressione sembra vivere di nuovo una fase di precarietà, minacciata da governi restrittivi, che cercano di appropriarsi delle più disparate forme di comunicazione, al fine di veicolare specifici messaggi e con l’intento di plasmare le ideologie. Perjovschi con i suoi disegni stimola le persone ad essere vigili verso queste minacce, in particolare a quelle provenienti dalle forze di estrema destra.

Sono esplicite le sue prese di posizione nei confronti delle recenti guerre, come avviene nel 2022 quando in occasione di dOCUMENTA 15 appende dei banner tra le colonne del museo Fridericianum invocando la fine della guerra in Ucraina, divenuta poi una delle opere più iconiche di quella edizione. In mostra da kaufmann repetto gli stessi striscioni sono depositati a terra e il pubblico può camminare sopra liberamente, come avviene nell’installazione del 1999 alla 48. Biennale di Venezia, dove Perjovschi rappresenta la Romania. I passi delle persone sbiadiscono e cancellano così le linee dei disegni: “Viviamo tutti in un disegno e talvolta questo disegno viene cancellato”1.

I lavori di Perjovschi ci pongono di fronte a problematiche sociali attuali in maniera diretta e al contempo con una vena umoristica, evidenziando i paradossi e disagi che caratterizzano la contemporaneità. Nella selezione in mostra sono presenti anche alcuni dei disegni realizzati per Revista 22, con cui l’artista collabora dal 1990 settimanalmente: prima pubblicazione libera dopo la caduta del regime comunista in Romania nel 1989, sotto il quale i media e la libertà d’espressione subirono una forte censura. La pubblicazione fu il primo risveglio della coscienza pubblica dopo anni di costrizione agli ideali del sistema autoritario. “Penso che questa società sia più intelligente di quanto sembri e di ciò che dimostra. Quello che gli voglio restituire è quel tipo di forza di pensiero, con un linguaggio semplice. Non sono un artista che pretende di risolvere i conflitti nel mondo, perché non posso, ma posso contribuire una volta finita la guerra, riportando sorriso e pensiero critico nelle persone”2.

I disegni in Drawing anarchy sono realizzati con il fine di comunicare questioni politiche e sociali molto complesse, come pezzi di un enorme puzzle senza fine. Un gruppo di lavori affronta anche quella che è stata la condizione globale durante la pandemia Covid nel 2020, esposti presso la GAMeC di Bergamo in occasione della mostra Ti Bergamo e rilanciati sui social media del MoMA di New York durante il primo lockdown. Altri disegni invece riprendono nuovamente questioni fondamentali tra i quali la guerra, le armi, le nuove tecnologie e i problemi climatici.

“Sono cresciuto in una società che non aveva una varietà di voci nell’arte pubblica. Tutto era controllato e censurato. Non esisteva la street art in Romania finché le cose non stavano per cambiare. Il primo graffito che ho visto nel 1989 era rivoluzionario, diceva -Abbaso la dittatura!”3. La forma del magazine più tradizionale è dove nasce e si sviluppa ciò che è ora l’arte di Perjovschi, che non si limita più a quello spazio di creazione, bensì si espande per invadere gli ambienti architettonici che ospitano le sue mostre, come avviene nel 2007 al MoMA di New York. Le figure dei suoi disegni invadono pareti e pavimenti dei musei e delle gallerie, legando così inscindibilmente l’azione del disegnare al tempo vissuto in quel momento. Anche lo spazio pubblico diviene supporto per le creazioni dell’artista, come nel continuativo progetto Horizontal Newsapaper realizzato per la prima volta nel 2015, su un muro nella strada Coposu Boulevard 2 a Sibiu in Romania, poi modificato e ampliato nel tempo, tra cui l’edizione speciale del 2022 sempre a Kassel sul pavimento di una piazza centrale della città.

Le mostre personali di Dan Perjovschi includono il National Museum of Contemporary Art, Atene (2023), Ludwig Museum, Budapest (2020), KIASMA, Museum of Contemporary Art, Helsinki (2013), MACRO, Roma (2011); San Francisco Art Institute; Kunstverein, Amburgo (2010); Bloomberg Space, Londra; Castello di Rivoli, Torino (2009); Van Abbe Museum, Eindhover; Weils, Bruxelles (2008); MoMA, New York (2007); Kunsthalle Basel, Basilea (2007); Portikus, Francoforte, Moderna Muset, Stoccolma; Caixa Forum, Barcellona; Tate Moderne (2006). Le sue opere sono state incluse in numerose mostre collettive, tra cui Museo Nacional de Colombia, Bogota (2021), Kunsthalle Wien, Vienna; GAMEC, Bergamo (2020) Museo de Colecciones ICO, Madrid (2011); Centre Pompidou, Paris (2007, 2010); MoMA, New York (2006); Zeitgenossische Kunst und Kritik, Essen; Fridericianum, Kassel (2003); ZKM, Karlsruhe (2000-2001); Musée d’art Modern de la Ville de Paris (2000); Ludwig Museum, Budapest (1999-2001). L’artista ha rappresentato il Padiglione della Romania alla 48. Biennale di Venezia (1999) e ha partecipato a dOCUMENTA 15, Kassel (2022); 10th Lyon Biennale (2008), 52. Biennale di Venezia (2007), 9th Istanbul Biennale (2005) e Manifesta 2, Luxembourg (1998).

Note

1 Dan Perjovschi, The 1st at Moderna: Dan Perjovschi, 2006.
2 2 Dan Perjovschi, The vertical newspaper - An exploration of the work of Dan Perjovchi, GBC News, 2024.

3 Dan Perjovschi, Ten questions: Dan Perjovschi, Kunstkritikk, 2014.