La biologia è quella branca delle scienze che studia le basi della vita, i meccanismi, le interazioni e gli equilibri che la permettono, nel mondo animale e vegetale. A mio avviso essere biologo è un po’ come essere un invitato speciale al grande spettacolo della vita del quale puoi conoscere gli attori e la regia. Un privilegio insomma. Le applicazioni pratiche poi sono un ampio ventaglio che vanno dall’approccio della chimica di base, alla biochimica, genetica, fisiologia, anatomia, botanica, zoologia, ecologia e quant’altro fino ad arrivare alla sua ultima applicazione, apparentemente incongruente, la biologia del restauro.
Il patrimonio culturale è rappresentato da tutti quei manufatti, edifici monumentali e opere d’arte che sono la testimonianza della cultura di un popolo e per questo devono assolutamente essere conservati e mantenuti per le generazioni future. Per una corretta conservazione è necessario individuare quali sono le cause del degrado, in modo da poter intervenire con gli strumenti adeguati. Le alterazioni possono essere di varia natura: fisica, chimica o biologica, e in alcuni casi più complesse e portano alla modificazione della struttura alterandola e distruggendola. L’umidità e l’elevata temperatura favoriscono la crescita biologica di batteri, muffe, alghe verdi e muschi. Gli insetti arrecano il danno più immediato dovuto alla ingestione di derivati della cellulosa.
Vi sarà capitato certamente di vedere scappare via da una libreria di vecchi libri o altro documento cartaceo quegli insettini argentati e piatti che si dileguano velocemente, quelli che solitamente chiamiamo i “pesciolini d’argento” e che in realtà si chiamano Lepisma saccarina. Il Lepisma, è notturno e lucifugo per cui vive benissimo nei cassetti foderati di carta o stoffa, all’interno degli armadi, nei battiscopa di legno e nelle pagine dei libri, e di tutto ciò si ciba avidamente essendo la cellulosa il suo nutriente principale. E’ facile riconoscere il danno del Lepisma nei libri e in tutto ciò che è cartaceo, è infatti una perforazione a margini irregolari. Ma questo non è l’unico insetto che provoca danni al patrimonio artistico, esiste il pidocchio dei libri scientificamente conosciuto con il nome di Liposcelis Divinatorius il quale vive nei libri cibandosi però delle muffe che si sviluppano tra le pagine. Sempre ghiotte di cellulosa e amidi sono le blatte che perforano la carta e la sporcano di escrementi, così come gli Isotteri ossia le termiti che provocano gallerie profonde nei manufatti in legno. Gli uccelli, sono un altro agente di danno poiché contribuiscono al deperimento dei beni lapidei esterni con i depositi delle loro deiezioni.
Il biologo quindi riveste un ruolo essenziale nella conservazione del patrimonio storico che consiste nel riconoscere l’infestante e assicurarne la eliminazione tramite disinfestazioni chimiche ma anche con l’uso di microonde, radio-sterilizzazione e ultrasuoni oppure con l'applicazione di mateiali inerti per il bene storico che lo proteggano dall'azione erosiva esterna. Come al solito la cosa migliore rimane la prevenzione, ad esempio dalle infestazioni, tramite diminuzione dell’umidità dell’aria, della temperatura e la conservazione per due settimane in ambiente privo di ossigeno, se si tratta di beni conservati in ambienti chiusi.
Il problema che insorge è per tutti quei beni che si trovano in ambiente esterno: quando non è possibile creare per questi un ambiente confinato anche parziale, l’intervento migliore è l'asportazione dello sporco e dei depositi superficiali, che, se effettuata regolarmente, rallenta la crescita biologica e la corrosione chimica; meglio ancora se contemporaneamente si procede a sigillatura e stuccatura di tutte le lacune presenti nei monumenti lapidei. Appare chiaro ormai come le professionalità si debbano affiancare, al fine di ottenere una visione globale del problema, in questo settore così come in molti altri. La biologia rimane quindi il perno attorno al quale si muovono quasi tutte le cose.