A San Simeon, su una collina californiana con vista sul Pacifico si trova l’opera più importante e nota di Julia Morgan, la prima donna a ottenere la licenza di architetto in California e ad aprire un proprio studio a San Francisco nel 1904. Diventa nota fra i suoi colleghi in seguito alla costruzione dell’edificio El Campanil, presso il Mills College. Questa torre in calcestruzzo armato, materiale e tecnica non usate in California, ma che Morgan aveva imparato e conosciuto nei suoi studi europei, fu una dei pochi edifici a non subire danni strutturali durante il devastante terremoto del 1906. In seguito a questo, venne coinvolta nella ricostruzione post terremoto ottenendo così sempre più visibilità.
Nel 1919 la contattò William Randolph Hearst, un magnate della stampa, per affidarle l’incarico di costruire la sua residenza privata. Questo lavoro occupò Morgan per ben 28 anni, ma diventerà l’opera più nota tra gli oltre 700 edifici da lei progettati nel corso dei suoi cinquant'anni di carriera.
Non dobbiamo pensare a questa residenza come a una semplice singola villa, tutt’altro: è un susseguirsi di interventi disseminati lungo la collina, tant’è che Hearst definiva il progetto La Cuesta Encantada (la collina incantata). Anche se, viste le dimensioni della proprietà e i molti animali che vi vivevano, nella zona era conosciuta come The Ranch. Solo dopo la morte di William Hearst, diventerà Hearst Castle, nome con cui ancora oggi ci si riferisce al complesso.
Il “castello” sorge su una proprietà di circa 100.000 ettari, di cui 40.000 erano la proprietà in cui il piccolo William era nato e cresciuto e che il padre George gli aveva lasciato in eredità. Il castello si articola in quattro edifici: Casa Grande, Casa del Mar, Casa del Monte, Casa del Sol. Per far capire l’entità della costruzione basta pensare che ospita 56 camere da letto, 61 bagni e 19 salotti. Tutte le case sono corredate da terrazze e belvederi per un totale di 8300 metri quadrati. La proprietà annovera anche piscine coperte e all’aperto, campi da tennis, uno zoo e un giardino di 51 ettari, oltre ai campi coltivati e pascoli con animali.
Julia Morgan cercò di soddisfare le richieste del committente anche se non fu per niente facile. Spesso Hearst in persona fece abbattere alcune opere già realizzare per farle costruire diversamente. Oggi, quello che vediamo, è un abaco di stile revival coloniale spagnolo e stile revival mediterraneo molto diffusi in California, influenzato e arricchito da ciò che il proprietario di casa vedeva e portava dai suo viaggi nel vecchio continente.
Ma cerchiamo di capire meglio come Morgan ideò il castello. La Casa Grande è l'edificio principale e richiama una cattedrale spagnola del sedicesimo secolo. Conta al suo interno ben 112 stanze. Nella sala delle Assemblee troviamo un imponente caminetto in pietra scolpita, un sontuoso soffitto cassettonato, grandi arazzi alle pareti, scranni e divani eccentrici. Al centro della Sala del Refettorio, invece, troneggia un lungo e imponente tavolo in legno con enormi candelabri, anche in questa sala si ritrova il soffitto cassettonato da cui pendono imponenti lampadari e bandiere. La Sala del Teatro si contraddistingue, al contrario, per le sue pareti rivestite in prezioso tessuto rosso e lesene con statue dorate, il grande schermo per proiezioni e le poltroncine in legno rivestito come era costume nei cinema degli anni ‘20. La Sala del Biliardo, che per onor di cronaca ha ben due grandi biliardi posati su prestigiosi tappeti persiani, ha anch'essa un imponente caminetto che occupa un'intera parete. Il castello ospita anche lussuose camera da letto, cucine e grandi cantine per contenere le vettovaglie necessarie per i numerosi parties.
Le altre case, ovvero la Casa del Mar, la Casa del Monte e la Casa del Sol, sono state pensate come delle guest house. Nonostante la loro grandezza, hanno una curiosa particolarità: nessuno di queste possiede una cucina, Hearst infatti voleva che tutti i pasti venissero consumati nella Casa Grande. La Casa del Monte fu la prima casa costruita per ospitare parenti e amici di Hearst. La Casa del Mar, invece, è la più grande delle tre e, come è facilmente intuibile dal nome, le sue stanze offrono scorci sull’Oceano Pacifico. Queste due case hanno ospitato la famiglia Hearst mentre veniva costruita la Casa Grande. La Casa del Sol, infine, è circondata da giardini e ha un curioso patio in cui troneggia una fontana con la riproduzione del David.
Oltre alle case, meritano una menzione anche gli spazi ricreativi. In prima battuta le piscine. La Piscina del Nettuno, esterna, si trova sotto la Casa Grande. Morgan la disegnò circondata da colonne e statue richiamanti l'Antica Roma. Hearst completò l'opera acquistando in Europa i resti di un vero tempio romano e lo fece trasportare in California per installarlo al bordo di questa piscina. Ispirata alle terme dell’Antica Roma è invece la Roman Pool che si contraddistingue per i suoi mosaici blu e oro ispirati a quelli del mausoleo di Galla Placidia a Ravenna. Questa piscina è adiacente ai campi da tennis, corredati di spogliatoi e piattaforma che permette agli spettatori di vedere le partite da una posizione sopraelevata. Nella proprietà era presente anche uno zoo con animali esotici che alla morte del proprietario è stato dismesso.
Se l’esterno e le costruzioni sono coordinate dalla mano dell’architetto, l’arredamento e i suppellettili presenti all’interno dell’abitazione sono scelti dal proprietario, anzi si può dire che rappresentassero un vanto che Hearst amava mostrare ai suoi numerosi ospiti. Il castello infatti è costellato di pezzi d'arte e di artigianato proveniente dall’Europa e dall’Egitto.
Ho citato prima i numerosi ospiti. Hearst, infatti, per lavoro aveva allacciato rapporti con molti personaggi di Hollywood, che spesso si recavano in questo sfarzoso castello per party folli o rigeneranti pomeriggi fra piscine e campi da tennis. Fra gli ospiti più illustri le foto presenti nei saloni d’onore ritraggono Charlie Chaplin e Joan Crawford, ma anche Winston Churchill e Calvin Coolidge, a testimonianza degli agganci importanti anche con il mondo politico del nuovo e del vecchio continente. Ma questa dimora non ha avuto un appeal solo nei personaggi del passato, anche Lady Gaga non ha resistito e ha realizzato un videoclip tra le piscine mosaicate e attorniate di statue e i saloni principali del castello.
Nel 1951 Hearst morì senza vedere realizzata la sua abitazione, sei anni dopo la Hearst Corporation, non volendo sostenere le spese di manutenzione, donò la proprietà allo stato della California. Questo lo inserì nella lista dei National Historic Landmark e lo aprì al pubblico. È possibile, infatti, visitare il castello: si parte dal centro visite, un tempo aeroporto, posto ai piedi della collina, poi un pulmino attraverso una strada, che offre scorci della proprietà, ti lascia all'ingresso della Casa Grande. Da qui una guida ti accompagna nelle stanze in base al tour scelto. Prima di aprire il castello al grande pubblico venne apportata una modifica. Morgan, fin dalle prime fasi della progettazione, aveva previsto questo spazio per agevolare il trasporto del materiale edile necessario per la costruzione, in seconda battuta Hearst lo volle mantenere e divenne indispensabile per accogliere gli ospiti, i suppellettili e i pezzi d'arte provenienti da tutto il mondo. Oggi l’aeroporto non è più in funzione e l'hangar ospita la biglietteria e il bar del centro visite.
Un’ora in questo luogo è sufficiente per sentirsi immersi in un'atmosfera da Grande Gatsby. Se non vi trovate a passare nella Highway 1, che collega San Francisco a Los Angeles, però, potete farvi un’idea di William Hearst e del suo castello guardando il film “Quarto potere” di Orson Wells. Pare, infatti, che il personaggio di Charles Foster Kane, che si fa costruire una eccentrica reggia riempita con oggetti provenienti dai suoi viaggi, sia ispirato a Hearst e al suo castello.