La Betulla , a cura di Lucia Berrettari
Incontrare l’energia, l’emozione della Betulla significa entrare in contatto con l’adolescente che s’appresta a immergersi nella sessualità, ma resta bloccata nell’angoscia e nella idealizzazione fantastica. La Betulla ci porta in contatto con le nostre paure. Attraverso il simbolo della Betulla si possono affrontare i temi della sessualità giovanile, i timori legati alla conoscenza del sesso, il riconoscere la propria bellezza e la difficoltà a donarsi e immergersi nella vita. La Betulla ha anche un legame con la parte emozionale del femminile che non riesce a concedersi e resta immobile o nella paura o nel sogno.
La Betulla Bianca (Betula Verrucosa), a cura di Lidia Costa
Esistono circa 60 specie di Betulla. Si tratta di un albero dal tronco bianco argentato, diritto, con rami pendenti e chioma leggera e luminosa. La Betulla Bianca può raggiungere i 25 metri di altezza e, sebbene abbia un aspetto delicato, è una delle piante più resistenti del mondo. Ha un portamento slanciato e predilige la luce, la sua vita media non supera i cento anni. Il nome deriva dal celtico betu che significa appunto albero. Ha una caratteristica corteccia bianca e satinata che dopo un ventennio si screpola e si stacca come fosse papiro arrotolato. I rami sono sottili, le foglie piccole, verde chiaro, diventano gialle in autunno. Tutte le specie producono infiorescenze ed amenti maschili e femminili con fioritura verso aprile-maggio e fruttificazione verso agosto-settembre. Il legno bianco, resistente e piuttosto elastico, si utilizza per fabbricare oggetti di uso domestico (un tempo anche per gli sci). È un combustibile di ottima qualità e si usa per la produzione di inchiostri. La corteccia è pregiata nell'industria conciaria, mentre la linfa zuccherina nei Paesi del Nord viene fatta fermentare per ottenere aceto e bevande alcoliche. Si usa per consolidare i versanti instabili, dove si diffonde rapidamente. Infatti, la Betulla è uno dei pochi alberi che coltivati sui suoli aridi è capace di far crescere intere foreste.
Simbologia e leggenda
Tra i popoli slavi la Betulla era utilizzata come albero di rinascita nelle feste popolari e religiose tipiche della primavera. Si tagliava un’enorme pianta di Betulla e si posizionava nella piazza del paese. Si danzava a lungo attorno alla pianta eretta e poi, durante la notte stessa, si bruciava l’albero in un grande falò e le ceneri prodotte erano disperse nella terra. Questo rito era ripetuto una volta all’anno per scongiurare la venuta delle Rusolski, le Ninfe degli Stagni e dei Laghi. Secondo la leggenda queste straordinarie creature, nei giorni del disgelo, uscivano dalle acque dei fiumi vestite di bianco e insidiavano i viandanti che passavano tra i boschi di tronchi candidi. Quei malcapitati che non resistevano al loro fascino erano fatti prigionieri e uccisi. La Betulla è anche l'Albero Cosmico delle popolazioni siberiane: viene chiamata Il Custode della Porta perché apre allo sciamano la soglia del cielo. Il neofita si arrampica su un tronco di Betulla e vi pratica nove incisioni a simboleggiare i Nove Livelli Celesti che lo sciamano deve attraversare per compiere il suo viaggio estatico. Gli alchimisti, interpretando i segni della sua corteccia, le hanno attribuito una connotazione femminile legata all’influsso di Venere e della Luna Piena. Si racconta che per lungo tempo questa pianta era connessa con la fertilità e le sue capacità magiche di guarigione. Ramoscelli di Betulla erano usati per donare fertilità al bestiame e ai giovani sposi e le culle dei bambini venivano costruite con questo legno. Il primo albero dell’alfabeto Ogham è la Betulla, simbolo di purezza e castità. La Betulla segnava l’inizio di un nuovo ciclo vitale, la porta per il nuovo anno celtico, che iniziava il primo novembre. Era ritenuta protettrice e guida spirituale di ogni nuova partenza, fisica o spirituale.
Proprietà fitoterapiche
Si tratta di una pianta di eccezionale importanza medicinale, tutte le sue parti possono essere utilizzate a scopo terapeutico: le gemme, i semi, la corteccia e le foglie. Nel XII secolo Santa Ildegarda ne raccomanda i fiori dalle proprietà cicatrizzanti. Pietro Andrea Mattioli nel 1500 la menzionò per la virtù di rompere i calcoli renali e vescicali. Infatti, già nel Medioevo l'Acqua di Betulla, un liquido zuccherino che sgorga dal tronco a primavera quando la linfa comincia a circolare, era usata per disgregare i calcoli urinari e per questo è nota come "La pianta renale d'Europa". La linfa, i germogli e le foglie sono ottimi diuretici per l'apparato urinario in quanto stimolano la maggior parte degli organi e dei metabolismi favorendo l'eliminazione dei liquidi senza impoverire l'organismo di sali minerali. Facilitano, inoltre, l’eliminazione di tossine e grassi dal sangue e dalla linfa riducendo gli accumuli localizzati e la cellulite. L'infuso delle sue foglie – contenenti flavonoidi – ha la proprietà di aumentare la fluidità del sangue e abbassare il colesterolo. In campo estetico il decotto mescolato all'olio di oliva serve a combattere la caduta dei capelli. Per far fronte ai dolori reumatici si usa scaldare in una padella di ghisa le sue foglie e se ne riempie un sacchetto per applicarlo sulla parte. Dalla sua corteccia biancastra si estrae un olio essenziale, mentre dal tronco duro e compatto si distilla il Carbone di Betulla usato nella cura delle malattie della pelle.
Linfa: cistite cronica, artrosi, reumatismo, cellulite, dermatosi.
Semi: ottimi tonici del sistema nervoso, per studenti nel periodo degli esami e per la stanchezza mentale.
Gemme: catarro delle mucose, sindromi nefritiche, carie dentarie infantili, ingorgo gangli linfatici.
I Rimedi di Lidia
Luna Betulliana
Rimedio efficace per la depurazione della pelle:
- Foglie di Betulla gr 40
- Peduncoli di Ciliegio gr 30
- Foglie di Noce gr 30
- Foglie di Ribes Nigrum gr 30
Versare 2 cucchiai da minestra della tisana in 1 litro di acqua bollente, lasciare in infusione per 10 minuti, filtrare e bere nel corso della giornata.
Fiume di Betulla
Rimedio efficace per ritenzione e depurazione dell'organismo:
- Foglie di Betulla gr 40
- Laphaco (pau darco) gr 40
- Stimmi di Mais gr 40
- Solidago gr 30
Versare 1 cucchiaio da minestra della tisana in un quarto di litro di acqua bollente, lasciare in infusione per 10 minuti, filtrare e bere due tazze al giorno dell’infuso.
Per maggiori informazioni:
www.luciaberrettari.it
www.ilquarzorosa.org/operatori/lidia-costa/
Leggi anche: La Palude delle Betulle