A Taiwan la cultura del tè è un aspetto fondamentale della vita quotidiana. Venduto a ogni angolo di strada, consumato – oltre che a casa e nelle tea houses – in varie occasioni quali riunioni di lavoro, matrimoni, e talvolta persino durante i funerali, il tè è la bevanda simbolo di quest’isola ricca di tradizioni. Buona parte della popolazione ne fa un uso giornaliero, poiché è opinione comune che doni vigore ed energia, infondendo allo stesso tempo una gradevole sensazione di comfort. Nonostante sia ormai stato accertato che alcuni arbusti selvatici di Camelia Sinensis crescevano nella zona del distretto Chu Lo County, situato al centro dell’isola e oggi conosciuto col nome Chia Yi County, la lunga storia del tè a Taiwan vanta un percorso lungo oltre un secolo e mezzo. È noto infatti che furono i cinesi, immigranti dalla provincia del Fujien, a portare con sé la cultura legata a questa meravigliosa pianta.
Nell'Ihla Formosa – letteralmente “isola bella”, appellativo dato dai portoghesi durante il periodo delle colonizzazioni europee – sono celebri in particolar modo i tè Oolong, conosciuti anche come tè blu-verdi per il colore particolare delle loro foglie. Si tratta di tè semi ossidati, varianti intermedie fra tè nero e tè verde, con un gusto che varia a seconda della percentuale di ossidazione e una gradazione che va dal 20% al 80%. Gli Oolong a bassa ossidazione si avvicinano aromaticamente ai tè verdi, senza averne tuttavia le tipiche note vegetali, mentre quelli ad alta ossidazione ricordano nel sapore e nel colore del liquore i tè neri, non risultando però amari come questi ultimi.
Tra i migliori Oolong prodotti a Taiwan spicca senz’altro il Dong Ding, proveniente dall'omonima zona di coltivazione sita vicino alla montagna Dong Ding (letteralmente “cima fredda”) nel distretto centrale di Nantou. La particolarità di questo tè è legata sia alle condizioni climatiche delle zone in cui viene coltivato sia alle caratteristiche fisico-chimiche del terreno, il quale risulta povero di sostanze nutritive. I giardini del tè, siti a un'altitudine di 1000 metri sul livello del mare, godono durante il giorno della luce solare e sono immersi nelle nebbie già dal pomeriggio. Tutti questi fattori influenzano gli arbusti del tè che, apparentemente meno rigogliosi se paragonati a quelli delle altre coltivazioni, costringono la pianta ad accumulare le sostanze nutritive senza consumarle pienamente.
Dopo il raccolto, effettuato a mano durante la mattina e in assenza di nebbia, le foglie vengono lasciate a essiccare alla luce solare in modo da eliminarne l'umidità, innescando così una leggera prima fase di ossidazione. A fase terminata, le foglie sono stese in panieri di bamboo e agitate più volte in modo da frantumare i bordi e continuarne la fase di ossidazione. La forma della foglia è mantenuta, mentre i bordi assumono un colore rossastro. Quando l'ossidazione è giudicata sufficiente, il fogliame viene riscaldato per 5-10 minuti così da bloccarla. Si passa poi a una fase di rollatura, cioè richiudendo le foglie in larghe tele che, strette in forme di palla, sono agitate in apposite macchine. Ogni sacca contiene circa 9 kg di tè e tale processo è ripetuto almeno 36 volte, o comunque fino a quando le sfere assumono l'aspetto di una pallina, intervallato da ulteriori riscaldamenti in apposite macchine a tamburo rotante. Ottenuta infine questa nuova forma, il Dong Ding viene essiccato all’interno di larghi forni.
Il sapore di questo tè è intenso, morbido e con un leggero aroma fiorato, adatto quindi per essere accompagnato con i dessert. È inoltre povero di tannini e per questo particolarmente indicato per chi soffre di problemi gastrici. Tali qualità ne fanno un tè speciale, in grado di essere apprezzato nell’uso quotidiano ma soprattutto durante le grandi occasioni. Le sfumature del gusto e del colore d'infusione variano leggermente a seconda del mese della raccolta, della varietà di Camelia Sinensis utilizzata e della località delle coltivazioni. Alcuni produttori di tè esportano i loro prodotti col nome Dong Ding, pur non essendo coltivati nell'area di Lu Gu (una città famosa per questo tè sita appunto nel distretto di Nantou).
Dalle coltivazioni inizialmente trascurate dopo il terremoto che colpì la zona nel 1999, si ottiene una bevanda dal sapore più dolce che ricorda il miele. Si è scoperto che questa maggiore dolcezza era dovuta alle secrezioni lasciate dalle cicale durante quel periodo, per cui, al fine garantire di la presenza di questi insetti, l'uso dei pesticidi nelle coltivazioni è adesso molto limitato.
Il tempo di infusione cambia a seconda delle preferenze personali. Il nostro personale consiglio è di versare l'acqua a circa 95° in una teiera di terracotta precedentemente riscaldata e lasciare in infusione per 40 secondi, aggiungendo 10 secondi in più per le infusioni successive. È questo il momento in cui, addormentate nella loro forma a pallina, le foglie cominciano a svegliarsi, aprendosi di più a ogni utilizzo. Sarà forse per questo che in cinese il termine Oolong significa “drago nero”… ?