… respirando la bellezza del Sacro che hai davanti a te e in quel momento sai che Dio esiste veramente ed ha il suo volto…
In questi ultimi anni ho più volte scritto di “contemplazione” perché quando incontri l’amore nel Sacro Femminino non puoi che contemplare quel Tempio che lo contiene.
La meraviglia è così tanta che la guardi come se fosse stata sempre la prima volta che si palesa a tuoi occhi. Ti ritrovi davanti lo splendore della realtà che non pensavi potesse esistere e che già dal primo istante si è presentata e ti ha stordito.
È un’esperienza travolgente e sconvolgente che ti catapulta dentro il vortice dello stupore dal quale non vorresti più uscire. Hai bisogno di contemplare tanta vera bellezza per riempire gli occhi d’amore. Anche in questo aspetto percorri la Via Imperiale per andare incontro alla Vibrazione più alta dell’Amore.
È uno sguardo che ti consente di vedere coinvolgendo tutti i sensi.
Gli occhi che vedono oltre la bellezza fisica perché scoprono la bellezza della sua anima. Le orecchie che sentono ciò che il cuore con ogni battito ti sta dicendo. Le labbra che lasciano uscire sussurri, il gusto del nettare di loto che ricordi di aver assaporato. Il tatto per quel tocco che sfiora. E ancora il cuore, il pensiero, l’anima.
Quello sguardo che contempla la bellezza è l’unione con Dio attraverso il Sacro Femminino che contempli con tutti i sensi e oltre. Contempli l’amore con l’amore mentre ti fermi con lo sguardo e continui a sorprenderti di così tanta bellezza del Sacro Femminino.
L’aspetto fisico diventa il messaggero dell’amore di Dio per farti conoscere la sua magnificenza. Si sperimenta la presenza celeste attraverso il corpo che lascia fluire l’anima dentro il Tempio dell’Amore. Dio è in lei e tu sei in lei e con Dio. Diventa uno sguardo silenzioso dove gli occhi sono solo quelli dell’anima che conversa con Dio. Nel momento della contemplazione si prova gioia, felicità e l’unica cosa che vuoi fare è amare… di più. In quel momento non devi fare, devi solo lasciarti trasportare senza aggiungere niente perché semplicemente basta contemplare la bellezza per essere bellezza. È il godimento che ti fa vedere nel volto del Sacro Femminino il volto di Dio. Nello sguardo contemplativo entri dentro quel campo fiorito dove la spiritualità diventa il farmaco divino per curare l’anima ed eliminare ogni malessere psicofisico. Per farti rinascere a nuova vita ogni volta che contempli.
La contemplazione è entrare nello splendore che abbiamo davanti e iniziare un dialogo che solo le anime possono fare. La guardi e mentre ciò avviene risvegli la coscienza divina e ti accorgi che in quel momento è come se stessi pregando.
Inizia così la meditazione contemplativa.
Molti, in questo momento, potrebbero pensare che la meditazione è qualcosa che provoca l’assenza di pensiero. Non è così, almeno per i comuni mortali come me, l’assenza di pensiero è qualcosa di veramente difficile da ottenere. È nel pensiero che solo dopo diventa non pensiero che invece dobbiamo entrare per creare un raccoglimento che, se volete, possiamo proprio chiamare meditazione contemplativa. È una meditazione che non impone l’assenza del pensiero ma il pensiero diventa ciò che ci serve per creare la forma-pensiero.
Guardi quello splendore che hai davanti a te in ogni suo particolare e ti commuovi.
I pensieri si fanno luminosi, la mente razionale cede il passo ai pensieri generati dalla mente del cuore che non è un pensiero contaminato dagli stereotipi del cervello testa ma un pensiero libero. Si ferma a vedere tutto ciò senza guardare e, in quelle che per il pensiero razionale potrebbero essere delle imperfezioni, ci trova la perfezione.
Allora la guardi e non puoi che pensare alla celebre frase di Karl Kraus “per essere perfetta le mancava solo un difetto” ed ecco che quell’imperfezione la rende perfetta.
Molti pensano che la contemplazione sia la fase finale di una meditazione, io invece sostengo che è il primo momento per iniziare la meditazione ed entrare in comunione con la propria spiritualità. Si inizia dallo stupore di tanta bellezza che hai davanti a te, entri nella contemplazione per scivolare dentro quel momento di raccoglimento che si trasforma piano piano in meditazione ascetica.
Una forma di ascetismo che non serve a sminuire l’importanza del corpo fisico o l’allontanamento dalla sessualità ma come forma di purificazione per elevare sé stessi coinvolgendo tutti i nostri sensi e tutte le forme di energia che sono in noi. È qualcosa che avviene senza la forzatura della volontà di fare una meditazione. Si raggiunge il centro della nostra anima per iniziare il collegamento con l’anima del Sacro Femminino che stai contemplando. È qualcosa che serve anche a stare meglio, a cancellare le ansie, le preoccupazioni di quello che ci circonda e che non possiamo controllare o prevedere e che appartiene al mondo dell’uomo materiale.
Quando ti trovi in questo stato di contemplazione meditativa, si avviano tutte le attività biochimiche che escludono le alterazioni che queste potrebbero subire da quel processo di razionalità che, sovente, davanti alla potenza dell’amore potrebbero insorgere per paura della forza dell’amore che non sai dove potrebbe condurti. In quel momento si vive nel “qui ed ora” perché tutto ciò che è passato o futuro ancora non ci appartiene. Si entra nel pensiero non pensiero che diventa quello spazio dove tutto si arricchisce del momento estatico. Non c’è più solo il dentro e il fuori ma ci sei tu e lei nell’uno.
Avviene lo switch, dalla visione separata delle cose si accede alla fusione. È come se si spegnesse quella parte di cervello emozionale che finisce per elaborare le emozioni in negativo per attivare quell’esplosione di produzione biochimica di tutti gli ormoni dell’amore e della felicità. Interviene una produzione migliore di ossitocina, l’ormone che viene prodotto in gran quantità nel corso del travaglio per il parto e nella fase di allattamento. Provate a osservare una donna mentre allatta il suo bambino e fermatevi a vedere come lo guarda in quel momento. Lo fa contemplandolo con un amore che non può essere raccontato. È l’ormone che ha una connessione nella nascita di legami sentimentali che si rafforzano sempre più intensificando così l’inizio di una relazione sentimentale. È quello, in buona sostanza, che chiamiamo amore a prima vista. Si attiva pure la dopamina quale neurotrasmettitore o messaggero chimico che per un certo meccanismo cellulare avvia anche la sensazione di piacere. Quel piacere e quella certezza che possiamo trarre anche da un momento di imbarazzo per trasformarlo in elemento per stimolare l’emozione.
All’inizio uno sguardo contemplativo può creare pure imbarazzo fino a quando non ci liberiamo dalle sovrastrutture che ci hanno dato e fissato nel pensiero razionale. Basti pensare che questo neurotrasmettitore partecipa al controllo delle capacità di memoria, dell’umore ma anche a tutti i meccanismi del piacere e della ricompensa. È l’ormone dell’euforia che si affianca a quello della felicità, la serotonina. La serotonina, precursore della melatonina, insieme mantengono l’equilibrio degli opposti. Insieme sostengono l’equilibrio dell’umore. È quindi la felicità dentro di noi che dobbiamo attivare e, al di là del proprio credo religioso, possiamo farlo attraverso la spiritualità.
La spiritualità, attraverso la ricerca interiore che viene stimolata dall’incontro con l’amore, è l’elevazione dell’anima verso Dio.
Non è qualcosa staccato dalla materia, dal corpo fisico, ma un equilibrio perfetto tra corpo, mente e spirito che ti aiuta a scendere ad un livello molto profondo dell’essere per poi farti trascendere e scoprirti essere di luce. In questo stadio di contemplazione e di equilibrio si inizia a conoscere la connessione con il Tutto, quello che siamo abituati a chiamare il soprannaturale. Ma anche la gioia di vivere e di vivere il presente. L’esternare l’espressione del proprio Sé e manifestare così la felicità dell’incontro con il Sacro Femminino o semplicemente la felicità per tutto quello che si manifesta dentro e fuori di sé. Si entra e si impara a stare nel “Flow” nel flusso dell’amore che fa oltrepassare ogni confine, che fa capire che è lì che puoi iniziare a comprendere lo scopo della vita su questa dimensione terrena.
Sembrerebbe difficile da crederci ma se ti trovi in questo stato di meditazione contemplativa proprio davanti a chi la tua anima vuole contemplare, ti accorgi che il tuo respiro e il suo diventano un solo respiro. Il tuo nel suo. È dentro lo sguardo contemplativo che fluttua libero che avviene la trasformazione. Il cervello abbandona gradualmente ogni pensiero disturbante e inizia a produrre attività di rassicurazione. Quell’area del cervello deputata all’elaborazione delle emozioni si rafforza, i neuroni si infittiscono e la corteccia celebrare aumenta la sua consistenza. Diventa più densa come a non voler far passare nulla se non frequenze di attivazione per provocare quello stato di felicità che si diffonde in ogni parte del corpo.
Sì, la felicità si diffonde e contagia.
Sei così nel non pensiero perché la mente lascia spazio solo al linguaggio del cuore. Si accede in quelle che, se vogliamo ancora ricercare dentro i dati scientifici, vengono chiamate onde theta (le onde che si possono rilevare con l’elettroencefalogramma e che corrispondono al profondo rilassamento o quando dormiamo ma sogniamo; hanno una frequenza che varia tra i 4 e 7/8 Hz).
Sono il confine dei confini tra l’inconscio e il conscio per farti oltrepassare la soglia del Tempio ed entraci dentro. Inizia così il sogno ad occhi aperti. Di una realtà che non immaginavi potesse esistere. Quella che se vuoi può cambiare la tua realtà.
Dopo che l’hai sperimentata ti accorgi che è come se fossi entrato dentro un film. Tutto diventa ovattato, potresti addirittura confonderlo con uno stordimento. In effetti è come essere storditi quando non si conosce ancora questo stato. È come ubriacarsi di un odore che entra dalle narici attraverso il respiro… ma stai respirando la bellezza del Sacro che hai davanti a te e in quel momento sai che Dio esiste veramente ed ha il suo volto e ne fai un ritratto che prima non esisteva.
Non hai più scampo e l’unica cosa che resta da fare è abbandonarsi alla vibrazione più alta. Ogni resistenza cede il passo al sentimento più soave e scopri l’Amore… anzi, di più!
Ssshhh…