Il cosiddetto doorknob phenomenon o doorknob statement è la situazione che avviene quando il paziente aspetta fino all’ultimo momento della consultazione con il medico, spesso quando egli (o il curante) stanno per uscire dalla stanza, per pronunciare frasi che non raramente forniscono informazioni cruciali, spesso associate ad una forte carica emotiva. È una situazione tipica, molto diffusa nel mondo, tanto che ha equivalenti in molte lingue: “What else?”, “Oh, by the way, Doctor”, “A propos, Docteur”, “Tussen haakjes”, “Pues, ya que estoy aqui”.

Si tratta di una situazione difficile, tanto che è stata definita exit line, nel senso di uscita di scena ad effetto. Il medico può reagire alla frase o alla richiesta inattesa in diversi modi, dalla frustrazione al fastidio, dalla irritazione alla collera. In genere però prevale la professionalità e, se la frase sottintende un problema clinico importante, il professionista richiama il paziente per stabilire insieme il percorso da effettuare.

Gli argomenti della “domanda sulla soglia” riguardano essenzialmente due grandi tematiche: l’ambivalenza del pensiero del paziente e il tentativo di prolungare la visita.

Nel primo caso l’assistito, decidendo di condividere il proprio pensiero alla fine della consultazione, realizza un compromesso tra il disvelamento immediato dei suoi problemi o il completo occultamento. A volte sono in ballo aspetti molto sensibili della vita delle persone, come l’abuso di sostanze, i disturbi sessuali oppure il timore di riferire sintomi riconducibili a malattie mentali, raramente idee suicide.

Nel secondo caso le ragioni per prolungare la consultazione possono essere diverse, dalla gratificazione per il ruolo di malato alla solitudine. Recarsi dal medico può essere infatti, per molti pazienti, soprattutto anziani, malati complessi, ma anche talvolta giovani, un punto di riferimento della loro vita, non solo per tematiche sanitarie.

A volte il prolungamento della visita può essere un desiderio di “punire” il medico per l’eccessiva brevità o la frettolosità dell’incontro.

In altri casi, la doorknob question sottintende una sintomatologia che il paziente ritiene importante, ma si decide a riferire solo alla fine, per timore del riconoscimento di malattia e delle possibili conseguenze. Dirlo alla fine può essere un tentativo di sminuire il problema e quasi di cogliere il medico di sorpresa, per tentare di evitare il corteo di paure e la cascata di esami che il paziente teme di dover inevitabilmente affrontare.

Spesso la “domanda sulla porta” è invece utilizzata per richiedere una prestazione ritenuta banale, come la misurazione della pressione arteriosa.

Le strategie per contenere il fenomeno sono diverse. Ogni medico, con la propria esperienza e sensibilità, trova in genere le proprie modalità di risposta, in funzione del contenuto della visita, delle caratteristiche dello specifico paziente, della tipologia della domanda/richiesta.

In generale, ogni curante dovrebbe sempre assicurarsi che la visita, per il paziente, sia realmente terminata e verso la fine chiedere se ci sono altre richieste.

Se la domanda è importante in termini clinici, oppure se in generale riguarda aspetti extra-clinici ma fondamentali per l’assistito, è necessario riprendere la consultazione e affrontare subito il problema. Altrimenti il medico può chiedere gentilmente al paziente di fissare un altro appuntamento per continuare la discussione in un altro momento.

In alcuni casi la domanda sulla soglia non è un fenomeno isolato ma costituisce un pattern, un atteggiamento consueto: il paziente attende abitualmente l’ultimo momento della visita per rilasciare una dichiarazione polarizzante o per porre una domanda critica. Il pattern, con metodi gentili ma fermi, dovrebbe essere evidenziato e discusso, per ricercare insieme possibili cause sottese. In assenza di problemi importanti, soprattutto di ordine psichiatrico, dovrebbe essere interrotto.

Bibliografia

Baker L et al. “What Else?” Setting the Agenda for the Clinical Interview. Ann Intern Med 2005; 143: 766-770.
Collecchia G, De Gobbi R, Fassina R, Ressa G, Rossi RL. La Diagnosi Ritrovata. Il Pensiero Scientifico Editore.