La tua visione diventa chiara solo quando guardi dentro il tuo cuore.
Chi guarda fuori sogna, chi guarda dentro si sveglia.(Carl Gustav Jung)
Nell’adorazione del Sacro Femminino la vibrazione dell’amore che trascende e non scende passa attraverso il cervello del nostro cuore e dà vita alla coerenza cardiaca. Può sembrare, non conoscendo questa vibrazione così alta, che si tratti di un trasporto meramente sessuale. Sguardi che servono a contemplare la bellezza che si pone davanti ai tuoi occhi mentre guardi quella creatura meravigliosa che sta davanti a te.
Carezze quasi impalpabili accompagnate dal respiro del cuore che cancellano ogni volontà. Silenzi che raccontano quanto le labbra non riescono a pronunciare. Braccia che si allargano per abbracciare mentre il calore dell’anima sale fino al viso e i silenzi diventano sospiri. Mani che si sfiorano e che tracciano i contorni del viso come a volerne conservare l’impronta. Labbra che sfiorano la pelle fra paure, insicurezze e certezze che stai elevandoti nell’amore per poi perdere l’equilibrio.
Se in quel momento la mente razionale prende il sopravvento si potrebbe pensare di essere stati trascinati dalla passione delle pulsioni della fisicità. Invece avviene qualcosa di diverso. Se ci si lascia trasportare dalla forza che in quel momento l’amore manifesta attraverso i corpi che vibrano, con apertura, con rispetto verso l’obiettivo che è quello di adorare il Sacro Femminino che riconosce il Maschile Sacro si giunge a quella forma di estasi in cui non esiste più lo spazio e il tempo e dove il corpo fisico assume la vera dimensione per il quale è stato creato.
Tempio che contiene il Divino.
La spiritualità si manifesta anche attraverso la fisicità, il corpo tempio dell’amore. È un'esperienza mistica attraverso una forma di manifestazione visibile dell’amore che scardina ogni rigido dogma legato a credenze molto religiose e poco spirituali.
In molte occasioni ho parlato della Scintilla Divina ma cos’è questa Scintilla Divina? Qualcosa di astratto? Qualcosa che sta dentro degli schemi che la imprigionano. A cosa serve questa Scintilla Divina? Come si manifesta? Solo attraverso il dirlo, il mettersi a pregare un Dio, una Divinità, o serve a farci scoprire che se dentro di noi esiste la deità è perché dobbiamo viverla e manifestarla. Se non si sperimenta, come possiamo conoscerla? Per mezzo di chi dice di conoscerla? Se c’è chi l’ha conosciuta come l’ha conosciuta? Attraverso un messaggio che Dio gli ha inviato con un WhatsApp o l’ha conosciuta perché l’ha sperimentata?
Per sperimentarla e conoscerla bisogna che il “cervello cuore” entri in risonanza con il “cervello testa”, che da queste vie vengano attivati tutti i sensi per vivere e raggiungere quell’estasi vissuta dai mistici di cui tutte le Sacre Scritture narrano.
Non c’è nulla di erotico nel termine più basso del significato ma tutto diventa sacro.
In quel momento si manifesta l’adorazione, la venerazione, il ti amo che insieme formano il ti amo di più!
È questo il dono della vita, alla vita e per la vita. È questo l’adorare il Divino presso un altro essere umano. Da lì si può andare anche verso la sessualità che non è un atto meccanico. Quella di cui parlo che si sperimenta attraverso l’adorazione del Divino presso un altro essere umano è l’orientamento interiore spirituale che è in ognuno di noi. È il risveglio della Kundalini. È quello che si chiama estasi spirituale. È il risveglio dell’uomo e della donna che nella fusione delle vibrazioni diventano uno.
Per raggiungere questa dimensione bisogna sperimentarla, bisogna conoscerla. È in quel momento che l’uomo conoscerà l’universo degli dei. È l’oracolo di Delphi:
Ti avverto, chiunque tu sia. Oh, tu che desideri sondare gli arcani della natura, se non riuscirai a trovare dentro te stesso ciò che cerchi non potrai trovarlo nemmeno fuori. Se ignori le meraviglie della tua casa, come pretendi di trovare altre meraviglie? In te si trova occulto il tesoro degli dei. Uomo, conosci te stesso e conoscerai l’universo degli dei.
Per conoscere sé stessi bisogna partire da dentro di noi. Bisogna entrare nella profondità del proprio intimo e percepire le vibrazioni dell’amore. Che dall’amore entrano dentro noi e lì si fermano per darci quelle sensazioni indicibili, divine che ci fanno scoprire il nuovo mondo.
Ma queste vibrazioni d’amore da dove ci arrivano?
Ci arrivano attraverso un uomo, una donna che diventano strumenti di Dio per farci conoscere le meraviglie del nostro Tempio. Quel mondo dove la vibrazione dell’amore che viene innalzata dalla venerazione, dall’adorazione, dal ti amo, ci farà conoscere l’Essenza Divina dentro di noi. Ci farà comprendere che la Scintilla Divina dentro di noi è l’immagine di Dio, che somigliamo a Lui, che siamo su questa dimensione terrena per sperimentare e conoscere la Sua vibrazione.
Tutto ciò che è materia non è altro che un concentrato di energia e che le due cose sono le due facce della stessa medaglia. Noi siamo energia massificata con in più la coscienza.
Ma cos’è la coscienza? È lo spirito che ci rende esseri speciali. Lo Spirito è Dio. Dio è Amore. L’Amore è Dio.
Ma quanto riusciamo veramente a stare dentro la vibrazione dell’amore? Poco. Non ci rendiamo conto che quando non siamo dentro questa vibrazione stiamo veramente poco a “casa”.
È la mente razionale che entra e diventa la parte primaria di noi. Allora pensiamo di non essere dentro la giusta frequenza, di non essere nel posto giusto. Che non possiamo conoscere le meraviglie dell’universo dentro di noi perché è peccato.
C’è di peggio, perché sovente ricerchiamo anche certezze scientifiche come se la frequenza delle emozioni potrebbe essere misurata, fotografata, ascoltata con le orecchie fisiche. Ci perdiamo di vista che invece, come dicevano i saggi dei secoli passati, dentro di noi c’è l’universo e noi siamo dentro l’universo.
Mi piace citare Ermete Trismegisto:
Come sopra – così sotto, come sotto – così sopra. Come dentro – così fuori, come fuori – così dentro. Come nel grande – così nel piccolo.
L’infinitamente grande e quello infinitamente piccolo. Bisogna guardarsi dentro per comprendere il fuori e viceversa.
Il materiale e il trascendente cosa sono? Il materiale e quell’energia massificata che ancora ignora consapevolmente l’esistenza della vibrazione dell’amore pur avendola dentro, il trascendente altro non è che quella “Luce” che siamo abituati a chiamare illuminazione ma della quale sovente ci dimentichiamo. Fanno parte della stessa realtà terrena e divina. Ci hanno insegnato cose diverse e ci hanno voluto limitare nel comprendere che in ognuno di noi invece esiste ogni cosa.
Come scriveva William Shakespeare nella commedia La Tempesta:
Siamo fatti anche noi della materia di cui son fatti i sogni; e nello spazio e nel tempo d'un sogno è racchiusa la nostra breve vita.
Cos’è un sogno se non quello d’incontrare la vibrazione dell’amore e dentro questo sogno vivere la breve vita e diventare la vibrazione stessa. Quella che all’inizio saremmo portati a definire “tempesta” ormonale non è altro che la percezione di un mondo trascendente che deve essere canalizzato per esplodere e diventare il fior di loto dai mille petali d’oro. Se vogliamo ascoltare della musica abbiamo bisogno di qualcuno che suoni il piano, il violino, l’arpa per ascoltare ancor meglio la musica degli Dei…ma la musica non sta né nei tasti, né nelle corde. Per ascoltare la musica c’è bisogno dello strumento e di chi lo suona. L’arpa è il nostro corpo spirituale, le corde quella parte di noi che fa vibrare per emettere il suono. Il musicista è lo strumento di Dio per trasformare la sua vibrazione in musica da far ascoltare. Senza tutto questo non possiamo ascoltare la musica. Allo stesso modo, se vogliamo sentire la vibrazione dell’amore abbiamo bisogno di chi questa vibrazione va a sollecitare sfiorando le corde del cuore per far vibrare l’anima ed emettere il suono ancestrale.
Ecco, non si può separare la materia dallo spirito. Dio non ci ha creati separati. Ci ha dato un corpo per contenere l’amore e farlo vibrare attraverso ogni cellula del nostro corpo.
Non c’è uno spazio che può separare perché l’amore unisce tutto, può tutto ed è il tutto. L’amore è l’infinito nel finito.
L’amore ha più di quanto si possa immaginare la sua capacità di discernimento. L’amore non è cieco, perché conosce e vede ogni cosa. L’amore sa che non può turbare equilibri che appartengono alla vita profana ma vuole essere vissuto. Non chiede nulla in cambio ma vuole soltanto la felicità dell’altro attraverso anche la nostra.
È dentro questa forma di amore che non esiste nessuna forma di peccato perché il Divino è in ogni particella della nostra esistenza.
Il corpo fisico non è solo corpo fisico ma anche corpo psichico, astrale, animico, spirituale e diventa strumento per camminare lungo la via imperiale verso l’ascesa che ci ricongiunge con il Creatore di tutto ciò che è.
Il corpo in tutti i suoi livelli diventa la sorgente da dove sgorga il nettare di loto che si propaga attraverso le vibrazioni per fondersi con le vibrazioni dell’amata/o. Per scoprire insieme la profondità della sacralità nella vita. Sapendo che è dalla fusione di queste vibrazioni dell’uno e dell’altro che avviene quell’esplosione che parte dalla Scintilla Divina.
Se questa fusione la consideriamo solo un fatto fisico allora significa che non siamo ancora pronti ad un amore trascendentale. È invece lo stato di coerenza cardiaca che fa pulsare l’amore per farcelo conoscerlo attraverso tutti i sensi. Diventa la preghiera che trasferiamo all’anima di chi amiamo e attraverso lei/lui a Dio. Ci si mostra così come siamo.
Si è completamente nudi l’uno davanti all’altro pur rimanendo vestiti. Si genera così quella frequenza che fiorisce e sboccia da dentro il Tempio verso l’esterno e che perpetua il momento presente dell’amore. L’amore non ha età perché il tempo non esiste né esiste una condizione esterna. Esiste solo l’esperienza di quel momento presente che è la quint’essenza dell’Amore.
Allora bisogna far vibrare i corpi attraverso la frequenza dell’amore. Lasciare che tutto fluisca dall’insieme dei corpi per espandersi nel mondo e divenire un’unica vibrazione con l’universo. Unica vibrazione con Dio. Anzi, di più!... Ssshhhh.