È sorprendente vedere come, sia la felicità che il rendimento d’una persona
possano aumentare quando si educhi la mente all’ordine,
a pensare adeguatamente a una cosa al momento giusto,
anziché inadeguatamente in qualsiasi momento.(Bertrand Russell)
"Il disordine è una sovrabbondanza di beni che collettivamente creano spazi abitativi caotici e disordinati", sostiene Joseph Ferrari, professore di psicologia alla DePaul University di Chicago che studia le cause del disordine e il suo impatto sul benessere emotivo. I ricercatori hanno scoperto che una casa disordinata può diventare una fonte di stress evidenziando come il disordine diventi un importante “antagonista dei benefici e delle conseguenze normalmente positive che ha una casa per il benessere soggettivo”.
Se gli esperti sono concordi nell’affermare che la casa è considerata come lo spazio in cui le persone si identificano per trarne un benessere personale e senso di appartenenza, ci sono crescenti evidenze che il disordine, nel proprio spazio abitativo o professionale, può avere un impatto negativo sul benessere mentale, sia sugli uomini sia sulle donne. Soprattutto su queste ultime, il disordine può indurre una risposta fisiologica, incluso un aumento dei livelli di cortisolo, un ormone dello stress.
Negli anni, ho incontrato moltissime persone e clienti afflitte dal problema del disordine, sopraffatte dal caos in casa e nel loro quotidiano: prendere la decisione di fare qualcosa ed arginare la confusione in casa propria è il primo passo per un profondo cambiamento che, quando affrontato con l’approccio adatto, migliora il benessere personale.
Ti sei accorto che quando lasci un oggetto abbandonato in un angolo (per pigrizia, per dimenticanza o perché semplicemente non sai dove metterlo!), tutti coloro che vivono con te si sentiranno autorizzati a lasciare qualche altra cosa lì accanto? Giornali, scatole vuote, ombrelli, scarpe, materiale pubblicitario diventano, in breve tempo, un mucchio indistinto di oggetti che intasano non solo il tuo spazio, ma anche la tua vita.
Secondo Psychology Today, il disordine provoca stress in parte a causa dei suoi eccessivi stimoli visivi. Segnala al cervello che il tuo lavoro non è mai finito e crea senso di colpa, ansia e la sensazione di essere sopraffatti. Se ti suona famigliare significa che è venuto il momento di fare qualcosa e subito.
Per invertire la direzione dell’accumulo e del caos comincia a sistemare qualcosa. Potresti scoprire che riordinare la casa ha un effetto positivo e può innescare un circolo virtuoso: le persone che vivono intorno a te cominceranno a mettere in ordine. L’ordine è contagioso! Sta a te decidere se preferisci che la casa diventi sempre più disordinata oppure sia ogni giorno più in ordine.
Da dove cominciare e in che modo? L’importante è iniziare: da un cassetto, da quell’angolo critico, dall’ingresso, dall’armadietto del bagno. Comincia in piccolo e vai avanti. Con determinazione. Fai qualcosa ogni giorno per una settimana e fai attenzione a come ti senti.
Metti in ordine, senza lamentarti o borbottare. Cerca di farlo con l’energia giusta e un pizzico di entusiasmo; metti una musica coinvolgente, che ti piace e dedica un tempo determinato (10-15 minuti) e completa quello che ti eri prefissato.
Osserva come ti senti e ripeti l’operazione ogni giorno per una settimana. Dopo i primi sette giorni potresti sentire il bisogno e la voglia di continuare!
E se ancora non fossi convinto sull’impatto negativo che il disordine ha su di te come persona e a casa tua, ecco alcuni dati raccolti e che riguardano i nuclei famigliari negli U.S.A.
Il 9,4% delle famiglie statunitensi affitta uno spazio aggiuntivo per immagazzinare le proprie cose (unità di stoccaggio dette anche self-storage). È stato calcolato che affittare un’unità di stoccaggio costa mediamente (su base nazionale) intorno ai 90 dollari al mese. E oltre la metà delle persone che affittano uno spazio extra per le proprie cose lo fa per un anno o più di uno!
Il 67% delle persone che affittano spazio extra per le proprie cose, vive in una casa unifamiliare dotata di garage e, di questi, il 33% ha anche una cantina.
Questo potrebbe spiegare perché negli Stati Uniti ci sono 48.500 unità di stoccaggio, una cifra che supera il numero delle sedi di McDonalds e Starbucks messe insieme.
Questi dati stimolano una riflessione: oltre al problema del consumo eccessivo di cibo spazzatura di provenienza oltreoceano o oltremanica - che spinge a consumare pasti pieni di calorie inutili che affaticano gli organi e minano la vitalità - il disordine potrebbe diventare (se non lo è già!) una potenziale minaccia per il benessere collettivo.
Potrebbe essere venuto il momento di valutare modalità per arginare la tendenza al disordine, prima che l’ondata di oggetti di cui pensiamo di avere bisogno, sommerga le nostre abitazioni, con conseguenze nefaste sul benessere, sul portafoglio e sulla chiarezza mentale.
Oggi gli uomini cercano Dio non per l’ordine che trovano nell’Universo ma per il disordine che trovano in se stessi.
(Fulton J. Sheen)