Come è noto a tutti, una delle categorie più colpite dalle conseguenze economiche dovute alla pandemia è sicuramente quella dei freelance worker. Come hanno reagito i liberi professionisti? Come si sono organizzati per poter far fronte a questo lungo e complicato periodo di pandemia da Coronavirus?

A questo proposito Erica Franzosi, Web Designer e residente nella Val Ceresio nell’alta provincia di Varese, racconta come nella sua piccola realtà di paese alcuni commercianti hanno affrontato la gestione della propria attività e fornisce alcuni consigli anche a chi non è molto avvezzo all’utilizzo di nuove tecnologie per la propria realtà professionale.

Erica, innanzitutto, spiega la differenza tra e-commerce e il “semplice” utilizzo di strumenti digitali utili alla vendita: “L’e-commerce è un sito web oppure un’App che permette la vendita di un prodotto senza l’intermediazione di una figura umana, utilizzabile solo dopo la registrazione in Camera di Commercio e una volta in possesso di un’autorizzazione per porla in essere. Con questo tipo di metodo, il cliente può scegliere e pagare attraverso un sistema totalmente automatizzato. Quando invece la vendita avviene tramite canali che prevedono la presenza o un’attività di una persona fisica, in cui non è previsto un pagamento digitale diretto, ad esempio, attraverso un link generato manualmente dall’esercente, si parla di “uso di strumenti digitali”.

Vi è, inoltre, il “digitale” non legato strettamente all’utilizzo di Internet. Ad esempio, un sistema gestionale utile alle prenotazioni (per esempio, in una pizzeria d’asporto) oppure un sistema di conteggio degli accessi in uno spazio aperto al pubblico (ad esempio, una palestra), o ancora l’uso di sistemi di pagamento elettronici per le consegne a domicilio. Un utilizzo del digitale, quindi, non necessariamente legato all’uso del web ma che crea ponti di comunicazione e rende più veloci e pratiche, procedure”.

Chi ha un perché abbastanza forte può superare qualsiasi come.

(Nietzsche)

Erica riporta anche due esempi concreti concernenti piccole attività imprenditoriali presenti nel suo paese: un’azienda agricola e una pizzeria d’asporto.

Per quanto riguarda il primo esempio menzionato, i gestori hanno iniziato ad effettuare consegne a domicilio utilizzando applicazioni informatiche di messaggistica istantanea e, successivamente forms online per gestire al meglio e in modo più organizzato le richieste da parte dei clienti. Questo li ha aiutati ad incrementare la propria clientela e di conseguenza la vendita dei loro prodotti.

Erica parla anche di una pizzeria d’asporto che, in tempi non sospetti, ha visto il proprio gestore attivarsi nella consegna a domicilio in un luogo in cui nessuno di coloro che proponeva un’attività analoga, ancora aveva messo in atto. Col tempo, egli ha strutturato al meglio il servizio e infine lo ha ufficializzato anche pubblicizzandolo sui social. In questo modo egli ha aumentato di molto il suo fatturato poiché ha iniziato ad effettuare le proprie consegne anche al di fuori del proprio paese, investendo anche su strumenti all’avanguardia come, ad esempio, borse termiche che permettono di tenere al caldo il cibo anche per molto tempo, ottimi prodotti alimentari e nuove ricette.

Il piccolo imprenditore in questione ha investito anche sul personale, tra cui una persona addetta unicamente alla gestione delle prenotazioni e consegna in forma digitale. Questo gli ha permesso, in un anno difficile per molte attività lavorative, di espandersi aprendo un nuovo punto vendita in Brianza.

Le esperienze riportate da Erica mostrano come queste piccole realtà imprenditoriali abbiano deciso di investire nell’acquisizione di competenze nell’uso di strumenti digitali, cercando soluzioni alternative di fronte al problema delle restrizioni del governo dovuti alla pandemia e non solo e come esse siano riuscite a sviluppare al meglio le potenzialità dei propri servizi in una contingenza tanto complessa come quella che tutti noi stiamo vivendo.

Infine, la pandemia da Coronavirus ha mostrato in modo lampante quanto risulti necessario, per diverse attività commerciali, individuare nuove strategie ed essere lungimiranti nella gestione della propria realtà lavorativa; essa ha anche fornito l’opportunità di riflettere sulla necessità di investire tempo ed energie nella formazione per l’acquisizione di nuove competenze al passo con i tempi e rimettersi in gioco.