Hai presente quelle giornate in cui non c'è una cosa che vada dritta? Ti arriva qualcosa di inaspettato da pagare, non trovi un parcheggio manco a pagarlo oro, litighi con il tuo partner, tuo figlio non segue la didattica online e la tua amica ti telefona ogni giorno spiegandoti per filo e per segno la sua tesi di cospirazione internazionale. E a te sembra di non poterci fare niente.
Ecco, tutti abbiamo giornate così, magari cambiano gli eventi che le popolano, ma non cambia la sostanza: ci sembra di scoppiare e non sappiamo più da che parte cominciare per risolvere i problemi.
Credo che esista un modo per sentirsi felici anche nelle giornate in cui va tutto storto. È qualcosa che possiamo fare tutti, naturalmente anche tu: dedicarci a svolgere un compito che facciamo volentieri.
Cerca nella lista delle cose da fare un'attività che ti è familiare e che non ti pesa. Magari preparare una torta salata per cena se ti piace cucinare oppure portare a passeggio il cane se ami stare all'aria aperta.
Visto che svolgere questo compito è nelle tue corde, lo completerai prima e bene, e sai cosa succede a livello di felicità? Sale, esponenzialmente, perché hai attivato la dopamina, ovvero l'ormone della ricompensa e della motivazione.
Nel concreto, svolgendo volentieri un compito costruisci un processo biochimico e inneschi la felicità in completa autonomia. Interessante, vero?
La dopamina è una delle quattro droghe della felicità, assieme all'endorfina, l'ossitocina e l'adrenalina. Quando capiamo come funzionano questi neurotrasmettitori e come attivarli, capiamo anche come procurarci dosi giornaliere di felicità, come hai appena letto.
Un altro modo per innescare la felicità, soprattutto nelle giornate più difficili è trovare la bellezza che ci circonda. Se ti stai chiedendo chi ha il tempo per farlo ti rassicuro: bastano pochi minuti, delle volte pochi secondi.
Uno degli strumenti più potenti per riattivare il nostro sistema di gioia naturale è molto semplice: fare una lista della gioia. Lo scopo di una lista della gioia è quello di risvegliarci ai semplici piaceri di una vita ben vissuta, che troppo spesso diamo per scontati.
Viktor Frankl, psichiatra viennese padre della logoterapia che è stato imprigionato ad Auschwitz, racconta di come lui e un gruppo di suoi compagni prigionieri a un certo punto siano stati catturati dalla bellezza di un tramonto e di quanto questi momenti li abbiano aiutati a sopravvivere.
Ecco, il sole che splende, i colori delle foglie in autunno, il musetto dei nostri animali... siamo sempre circondati dalla bellezza, anche nei momenti più duri. Vederla è una scelta. Ma più ci alleniamo a farlo, più la noteremo.
Oggi hai scoperto due semplici modi per innescare la felicità in completa autonomia e farlo ti aiuta a superare quelle giornate dove tutto va storto, riportandoti a uno stato di gioia e felicità naturali.