In ogni caos c'è un cosmo,
in ogni disordine un ordine segreto.(Carl Gustav Jung)
In un momento così complicato sembra che l’ordine delle cose si stia sovvertendo. I cambiamenti e le sfide che viviamo, determinano tanta paura, stress e rabbia. Siamo circondati da emozioni che rischiano di sopraffarci. Così è facile lasciarsi andare alle critiche, ai giudizi e alle recriminazioni che, nei casi estremi, sfociano in violenza. Una violenza verbale e fisica che avvelena la realtà, forse ancora di più della pandemia stessa.
Le prove della vita segnano ognuno di noi, per sempre, in maniera indelebile. Impossibile tornare indietro a come eravamo prima, “alla vita di prima”. Impossibile dimenticare le difficoltà, la perdita, lo smarrimento, la disperazione, il dolore. Non abbiamo altra scelta se non quella di vivere quello che la vita ci offre.
Tuttavia c’è qualcosa che possiamo scegliere: possiamo decidere cosa fare dell’esperienza, il vissuto, le emozioni che proviamo. Abbiamo il potere di scegliere come reagire all’evento che stiamo vivendo. Fare la scelta giusta è un’opzione che può renderci migliori.
Le persone che sono sopravvissute ai campi di concentramento sono per me fonte di ispirazione impareggiabile. Alla mente e al cuore affiora il racconto di Liliana Segre e delle sue preziose testimonianze come donna e come ragazza, vittima di eventi talvolta impossibili da raccontare per la loro efferata e indicibile crudeltà. Il suo toccante racconto – svolto in occasione della sua ultima uscita pubblica a Rondine in provincia di Arezzo - termina quando, ad un passo dalla libertà, ha la possibilità di raccogliere la pistola che il suo aguzzino in fuga ha abbondonato. Dopo aver attraversato l’inferno, sceglierà di NON raccogliere l’arma.
Al posto della vendetta, permetterà di fare entrare nel suo cuore la consapevolezza profonda di essere diventata, con quel gesto, una donna “libera”. Libera dall’odio e dal desiderio di vendetta e violenza.
Quando attraversiamo il nostro personale inferno possiamo – all’uscita dal tunnel – cercare un modo per essere risarciti, per vendicarci per ripianare i conti e avere soddisfazione di quanto ci è stato fatto. È legittimo volere tutto questo: tuttavia la cosa più importante, l’insegnamento più grande che possiamo ottenere, dopo aver attraversato il mare in tempesta, è ricordare a noi stessi cosa abbiamo fatto di tutto quel dolore e quella sofferenza.
Hai permesso alle difficoltà di farti diventare una donna o un uomo arrabbiati, pieni di livore e insoddisfazione? Oppure, pur ricordando l’inferno, puoi impegnarti a cercare il filo sottile delle cose viste e imparate, delle parti di te stesso lasciate andare insieme alla sofferenza, e - come in un processo alchemico – comprendere di essere pervenuto ad un nuovo te stesso, ad un io diventato diverso, forse più fragile e vulnerabile o forse più forte. Non importa se in volto c’è una ruga in più o, nel cuore, una pietra che prima non c’era: se sarai stato in grado di trasformare una difficoltà, un periodo nero in un’occasione di crescita, potrai attingere a risorse che nemmeno immaginavi di avere.
Qualcuno può pensare che sia una magra consolazione: così facendo continuerà ad essere convinto che tutto nella vita è in balia del caos degli eventi e che non c’è certezza alcuna.
In parte, tutto questo è vero: tuttavia quando comprendi che, affidarsi alla saggezza dell’incertezza, insita nella realtà della nostra vita, è inevitabile ti sentirai alleggerito dalla fatica di voler controllare qualcosa che è, per sua natura, incontrollabile. Trovare un ordine nelle cose che ti sono toccate in sorte è, per sua natura impossibile, soprattutto nella razionalità della mente.
La ricerca di un ordine nelle questioni della tua vita - e negli oggetti che ti circondano - ti porterà a dover stabilire delle priorità nelle cose che fai, a come impieghi il tuo tempo, a chi e a cosa dedichi gran parte delle tue energie. Per questo è così importante avere un guscio, un luogo pieno di armonia dove ricaricare le pile e nutrire il tuo cuore, ovvero la tua casa. Piccola o grande che sia.
Quando metti in ordine il tuo spazio, lasciando andare l’inutile con consapevolezza, in realtà concedi a te stesso di ripercorrere le tue necessità e le tue scelte, le tue priorità e gli affetti che sono per te veramente importanti.
Accettare che ci sono tempi in cui non si possono fare le cose che eri abituato a fare, potrebbe gettare una luce nuova su come impiegare il tuo tempo e su quello che fai. Basare tutta la tua vita sul consumo di cose e situazioni, alla ricerca di sempre nuove opportunità, in una girandola infinita di incontri e relazioni, alla fine potrebbe essere la fonte del disordine e della confusione.
Quando siamo sempre “fuori”, nella frenetica quotidianità di impegni, assillati dal ricercare svago e divertimento a tutti i costi - per estraniarci da una vita che vorremmo diversa - siamo privi di confini, senza un centro a cui fare ritorno dove ritrovare se stesso e ricaricarti. E se fosse proprio questa frenesia a farti sentire disorientato e confuso?
E se fermarsi, confinato in quel guscio che è la tua casa, fosse proprio l’opportunità preziosa di una vita per diventare una persona libera di cercare e trovare l’ordine delle cose che sono successe nella tua vita e che ti hanno portato a diventare chi sei diventato adesso. Trasformando gli eventi più duri in preziosi insegnamenti da condividere con gli altri.
Ed infine la tua casa potrebbe insegnarti che, ricercando l’ordine fra le cose che possiedi e che sono intorno a te o negli armadi, potrai intravedere la rete impalpabile degli accadimenti che ti hanno condotto fino a qui ad essere chi sei e a vivere questo presente.
Un presente prezioso come un dono, per questo si chiama presente.
Concludo con questo proverbio cinese.
Se c'è luce nell'anima, ci sarà bellezza nella persona. Se c'è bellezza nella persona, ci sarà armonia nella casa. Se c'è armonia nella casa, ci sarà ordine nella nazione. Se c'è ordine nella nazione, ci sarà pace nel mondo.